Lorenzo Corino, Laureato in Scienze Agrarie nel 1972, ha iniziato la sua attività di ricercatore presso l’Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Roma per poi prendere parte a progetti internazionali. Il suo curriculum è lungo. leggendolo ci si rende rende bene conto di chi sia questo signore gentile che, per i modi di fare, sembra uscito da un secolo diverso dal nostro. Basta guardare sul suo sito per capire chi abbiamo davanti anche se questo non rende l’idea come il conoscerlo di persona.
Conoscere Lorenzo e sentirlo parlare di vigne e di vini è come bere un bicchier d’acqua fresca quando sei assetato. Lo ascolteresti per ore. Con il suo fare calmo ha la capacità di rendere comprensibili anche le cose che potrebbero essere più difficili.Lorenzo è un essere che pare essere in armonia con il creato. Di sicuro è in armonia con il mondo rurale.
Lorenzo Corino e il suo modo di intendere l’agricoltura
Attento al modo di fare agricoltura da sempre, Corino, mira ad un ripensamento nel modo di fare enologia e viticoltura in Italia e nel mondo. I valori ambientali ed etici per lui non sono una moda del momento o qualcosa con cui riempirsi la bocca. L’uso delle risorse rinnovabili, il non sfruttamento del terreno e il rispetto della pianta sono alla base del suo Metodo.
Il Metodo Corino è oggi registrato. Grazie ad Antonella Manuli proprietaria della Fattoria La Maliosa con cui ha iniziato a collaborare nel 2013. Oggi il Metodo Corino è un brevetto depositato e un marchio registrato di Lorenzo Corino e Antonella Manuli. Una realtà che, specialmente all’estero, è apprezzata e studiata.
…e gli accademici italiani con la mentalità ristretta…
Il Metodo Corino è apprezzato più all’estero che in Italia. E’ sempre la setssa storia italiana. Ci si riempie la bocca di belle parole e i tanti “tromboni” accademici non vogliono “vedere” di cosa si tratta. Corino e il suo metodo sono una bella realtà che ovviamente guarda meno al profitto ma alla salute dell’uomo e dell’ambiente e quindi inutile per i “tanti” prezzolati.
In vigna con Lorenzo Corino
Andare in una vigna dove il Metodo Corino è lo strumento di produzione vuol dire dimenticarsi di quanto siamo abituati a vedere oggi. Il rispetto del suolo e la sua vitalità, la salubrità dell’ambiente ma anche di chi lavora in vigna e di chi consuma il vino prodotto sono al centro di tutto il lavoro. Il Metodo Corino, infatti, mette insieme processi agronomici “innovativi” per la produzione di uva da tavola e di vino. Processi antichi e naturali che danno valore al territorio, portano longevità alle piante e lasciano comunque margine di guadagno a chi produce. Un lavoro artigianale che contrasta con i “moderni” metodi di impianto e allevamento ma che regala vini meravigliosi, sani e, perché no, salutari.
Lorenzo Corino e il vino naturale
Spesso le persone non comprendono cosa sia un vino naturale. C’è una confusione di termini e non è detto che non siano presenti sul mercato “non-naturali” buonissimi. Spesso ci sono vini che hanno valori di SO2 aggiunta anche inferiore a proposte di tanti produttori di “vino naturale”. Va detto che la dimensione aziendale nella produzione di vino naturale è importante perché il produttore deve poter seguire personalmente tutte le fasi, quindi si deve rimanere nei termini delle 50.000 bottiglie circa.
Ma come deve essere prodotto un vino per essere davvero naturale?
Prima di tutto va capito che il vigneto è un’area viva in cui deve esserci biodiversità vegetale e animale, microrganismi compresi. I vini prodotti devono essere il frutto di vitigni storicamente presenti nel luogo e le pratiche colturali devono essere seguire i principi dell’agricoltura organica (la legislazione del bio in UE non è adeguata). Il lavoro in cantina poi deve essere gestito naturalmente senza aggiunte o sottrazioni di qualsiasi prodotto anidride solforosa (SO2) compresa.
L’esempio de La Maliosa
La Maliosa è un’azienda che produce vini naturali di ottima qualità. Antonella Manuli, imprenditrice milanese dopo essere stata in Maremma per lavoro per molti anni ha capito che quel territorio andava valorizzato e preservato. Così individuata un’azienda e un vecchio vigneto a Saturnia ha messo in moto il suo progetto reso chiaro nel 2013 con l’arrivo di Lorenzo Corino.
Inutile dire che i vini di quella vecchia vigna di 60 anni di Procanico hanno dato risultati oltre le aspettative ma anche gli altri prodotti dell’azienda, come olio e miele, hanno ottenuto riconoscimenti e premi. Il miele meraviglioso de La Maliosa è frutto del lavoro di api che si nutrono nella biodiversità che cresce nelle vigne. (LEGGI il nostro articolo sui benefici del miele)
La natura tra i filari
Infatti, alla Maliosa non vedrete mai “prati all’inglese” tra vigna e vigna ma rigogliosa natura che andando a seme offre nutrimento alle api e arricchimento. Le viti poi sembrano giovani con i capelli al vento (anche quelle di una certa età), con lunghi tralci ricadenti e grappoli sani nonostante la mancanza di trattamenti.
Una visita e una degustazione di vino e olio alla maliosa (e noi suggeriamo anche il pernottamento nelle deliziose case restaurate) è un’esperienza che può aprire un mondo.
Il pranzo di Corino
Non è la cena di Babette ma è comunque qualcosa di memorabile. Un invito a casa Corino a Costigliole d’Asti per il pranzo di fine vendemmia è qualcosa che lascia il segno. Nella vecchia cascina di famiglia datata intorno alla metà del 1800, Lorenzo riceve i suoi inviati con grazia e cuore. Avevamo condiviso con Lorenzo una “zuppa serale” il giorno precedente, tra le nebbie autunnali e il calore della cucina economica, aprendo bottiglie nuove e datate dei vini di Case Corini. Ci siamo sentite accolte e integrate in quel luogo antico, in bilico tra le comodità moderne e le strutture semplici della cascina.
Il pranzo è stata una riunione di “famiglia”. Persone per noi sconosciute con cui si entra subito in sintonia grazie all’armonia che regna sovrana in casa Corino. Tre tavoli apparecchiati in stile vecchio pranzo domenicale, con grazia e semplicità a cui si son sedute persone di varie regioni e nazionalità. Abbiamo assaggiato degli ottimi bolliti, tajarin conditi solo con il meraviglioso olio de Fattoria La Maliosa, assaggiato una fontina di malga per cui non riesco a trovare aggettivi, un pane con nocciole e uvetta della Valle d’Aosta accompagnato da sidro Metodo Classico di Provino Lale Demoz e un perfetto bonnet fatto in casa.
I vini di Case Corini
Su tutto i vini di Case Corini. Il Centin con quel nome di famiglia che esprime perfettamente il Piemonte dove il nebbiolo regala profumi di frutta e sottobosco. L’Achille, blend di nebbiolo e barbera profumato di fiori e erbe, rustico e piacevole. Infine il mitico Barla, vigna vecchia di 90 anni, un’esplosione di profumi e sapori, perfetto nei tannini eleganti con un fil rouge che segue le annate e che non fa perdere l’anima naturalmente contadina che i vini di Case Corini esprimono. Solo 18.00 bottiglie la produzione, un nettare quindi per pochi fortunati ma se riuscite ad accaparrarvi qualche bottiglia non rimarrete delusi.
Case Corini Costigliole d’Asti (At) strada San
Martino, 8 tel. 347 0516820:
Se volete pernottare a Costigliole D’Asti vi consigliamo la Cascina Collevini dove sobrietà,
gentilezza e una buona cucina di stagione vi racconteranno un Piemonte di cui
potersi innamorare.