Il celebre Ronchi Pichi protagonista di un concorso dedicato ai futuri nuovi barman e bartender. Voglia di emergere tra nuovi gusti e vecchi sapori.
Solo Cocktail a base di Ronchi Pichi per il premio omonimo organizzato dall’azienda Giglio di Sparla&Gerardi” di Lastra a Signa di Alessandro Cicali.

Tredici giovani per il Premio Ronchi Pichi

Tredici ragazzi dell’istituto alberghiero Vasari di Figline Valdarno si sono cimentati nella preparazione di un cocktail di loro creazione davanti ad una giuria attenta. I membri erano le giornaliste Roberta Capanni e Nadia Fondelli rispettivamente direttore e vice direttore anche del nostro Magazine. Oltre a loro l’organizzatrice del Festival del Vermouth Sabrina Somigli. Il Presidente fiorentino Anag Marcello Vecchio. Il barman e insegnante Massimo Maietto. Il giornalista e insegnante di scuola alberghiera Leonardo Romanelli e il blogger Marco Bechi.

Ronchi Pichi
Uno dei cocktail in concorso

VINTAGE ED AMATISSIMO

I ragazzi, alcuni alla prima esperienza davanti ad una giuria erano evidentemente emozionati. Si sono dovuti cimentare con il Ronchi Pichi vino aromatico che fino agli anni ’60 si trovava in tutte le case toscane.
Nato a Livorno nei primi anni del 1900 nella piccola distilleria di Armando Pichi che cedette il marchio nel dopoguerra alla ditta Diversi di Piombino. Questa lo fece tornare ad essere uno dei vini da dessert preferito dai toscani. L’oblio arrivò nel 1990 fino a quando la Sparla e Gerardi di Lastra a Signa acquistò le royalties facendolo tornare, in questi ultimi anni, un prodotto di gran moda (LEGGI).

La preparazione di un cocktail a base di Ronchi Pichi

LA VALUTAZIONE

I futuri bartender si sono dovuti cimentare con questo prodotto toscano pensandolo per un pubblico internazionale con cui, gli auguriamo, verranno presto a contatto.
Nella valutazione la giuria come di consueto ha tenuto conto non solo delle caratteristiche visive, olfattive e gusto olfattive dei cocktail ma anche di altri parametri. Fra questi la presentazione, la manualità e la comunicazione del prodotto che era il protagonista della loro preparazione.

I VINCITORI
Su tutti ha prevalso Giulia Rossi con “Red Moon” che ha puntato sulla toscanità per il suo cocktail a base di Ronchi Pichi, Gin di Vallombrosa, Bitter Campari, Sciroppo di Ginger prodotto a Firenze.
Secondo classificato Alessio Artini con il “Ronchi Pepper” (Ronchi Pichi, Vodka Absolute Pepper, Pimm’s, Ancho Reyes, ribes e scorza d’arancia ). Secondo a pari merito Davide Del Balso con “Eau de vie”. (Rochi Pichi, grappa di Chardonnay, crema di cacao scura, zucchero di canna, polvere di cacao e arancia essiccata).

Cocktail di Ronchi Pichi in concorso

Oltre il prodotto, i ragazzi, alcuni timidi, altri più disinvolti e ciarlieri. I futuri “mixologist”, cioè dottori della miscelazione, si sono presentati curatissimi. I maschi a posto meno perfette le ragazze con qualche lunga capigliatura “ al vento”(importante anche l’aspetto con cui si sta dietro al banco) che hanno dimostrato buona manualità, concentrazione e voglia di mettersi alla prova.

Nel complesso un compito non facilissimo, dove non sempre il vino aromatizzato toscano è uscito vincitore. Buone alcune intuizioni, altre bruciate forse dall’emozione. Il Premio Ronchi Pichi, che si è svolto a Firenze a Villa Viviani,  è stata anche l’occasione per tutti gli ospiti di assaggiare anche gli altri prodotti Sparla e Gerardi.

Rosaria Pergola