Giaggiolo, il fiore di Firenze e della sua campagna. 6 e 7 maggio in Chianti per festeggiarlo.

San Polo in Chianti la produzione più importante d’Europa fin dal 1850.

Giaggiolo, il fiore di Firenze e della sua campagna. Una tradizione che resiste. Il prezioso fiore di giaggiolo o iris.fin dal 1850 ha trovato a San Polo in Chianti un punto di produzione importante. Se un tempo la produzione era abbandonate per la crescente richiesta per la produzione di profumi, con l’avvento delle essenze create chimicamente, aveva lentamente perso consensi e la produzione rischiava di sparire.
Chi non avesse mai visitato le colline del Chianti tra fine aprile e la prima settimana di maggio non può comprendere la bellezza del bel colore lillà del giaggiolo che emerge tra il verde argenteo degli olivi secolari. Il giaggiolo è una pianta che nel tempo è stata usata non solo per la creazione di profumi ma anche come leggero antidolorifico (la radice o “gallozola” è considerata un rimedio naturale adatto ad per alleviare il dolore dei bambini durante la fase di dentizione) ed era usata anche per la produzione di liquori.

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Foto da “La finestra di Stefania”

 

Il rizoma nero  del giaggiolo viene lavorato, lavato poi tagliato a fette e fatto asciugare al sole. Viene poi conservato e dopo circa sei mesi è pronto per l’utilizzo. Il rizoma bianco invece utilizzato per dar vita a prodotti di qualità superiore come la produzione di alcolici, viene sbucciato, poi tagliato fatto essiccare, stoccato ed è pronto dopo circa 5 mesi.

 

Giaggiolo: il signore della festa

Oggi il comune di Greve in Chianti sposa la produzione appoggiando la tradizione e le manifestazioni che vogliono riportare l’attenzione sul giaggiolo fiore del Chianti. Un nuovo percorso di sviluppo per valorizzare la pianta e una collaborazione con un gruppo di aziende locali per l’avvio di un nuovo percorso di sviluppo e valorizzazione della pianta. “L’idea – fa sapere l’assessore alle Attività Produttive Gionni Pruneti – è quella di porre il Giaggiolo, che ben si integra con le altre coltivazioni tipiche delle colline del Chianti, vite e olivo, al centro dell’agricoltura plurale e diversificata, considerate anche le tante proprietà dei rizomi, i bulbi essiccati, sia in campo medico sia in quello cosmetico”.

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Dal 6 al 7 maggio si farà festa con convegni (domani sabato 7 alle ore 10.30 presso il Frantoio Pruneti“Il giaggiolo tra arte e storia” in), percorsi esperenziali come quello che si svolgerà con una passeggiata tra i campi di iris fioriti, condotto da una guida ambientale escursionistica con partenza dal Frantoio Pruneti (Stefano Matii 3387888401).Del Frantoio Pruneti e della sua produzione anche di giaggioli ne avevamo già parlato nel nostro articolo “Spremuta di olive e profumo di giaggiolo) come in “Giaggiolo in CHianti)
“E’ una festa che coinvolge l’intera comunità – aggiunge il sindaco Paolo Sottani – un gruppo di giovani della frazione ha partecipato attivamente alla realizzazione della kermesse che si propone di recuperare una tradizione e un’antica pratica agricola e valorizzare il territorio e le sue molteplici risorse”.

Secondo noi un’occasione unica per riempirsi gli occhi di bellezza, respirare a pieni polmoni immetrgendosi nel profumo del fiore, del vino e dell’olio e di tutte le altre eccellenze che il Chianti dona a piene mani.

Roberta Capanni