Giardini, fiori e marmellata di rose. Se dico giardino tutti pensano immediatamente al verde brillante della  primavera. Ma in questo periodo  il giardino si fa rosso, cremisi, scarlatto. I boccioli sono vari, le foglie e gli arbusti strani e curiosi. In autunno, passeggiando in un giardino, si possono fare scoperte meravigliose, e in Italia in ogni regione possiede meravigliosi giardini sia storici  che moderni, alcuni noti, altri, sconosciuti ai più.

Giardini, fiori e marmellata di rose. Da Boboli ai giardini Trauttmansdorff

Da fiorentina potrei iniziare parlando  di Boboli, archetipo del giardino all’italiana. Invece, in questo viaggio per giardini vorrei portarvi con la mente a conoscere volta volta dei giardini meravigliosi ma non così conosciuti per farne meta di un weekend o una giornata all’insegna del bello ristoratore dell’animo.
I giardini di Trauttmansdorff si trovano a Merano costituiscono un caso raro, un gioiello di botanica con piante provenienti da tutto  mondo. Non un giardino antico, bensì giovane, creato intorno al castello di Trauttmansdorff nel 2001. Grazie al clima mite di Merano, crescono fichi, cipressi, lavanda e viti. Nei giardini acquatici, ai quali si accede per sentieri odorosi  terrazzati. L’attenzione  ricade sui ai laghetti dove fanno bella mostra di sé le ninfee, per poi entrare nel bosco di conifere asiatiche e americane. Dal ristorante del castello si può ammirare il paesaggio mozzafiato della valle dell’Adige.

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A Miramare nel castello di Massimiliano

Nella baia di Grignano vicino a Trieste, si erge un promontorio sul quale domina il Castello di Miramare. Dal 1851 l’ arida terra del suolo divenne, grazie al giovane e romantico arciduca Massimiliano d’Asburgo, un meraviglioso parco con annesso un bianco castello. Il giovane arciduca era appassionato di botanica e disegnò personalmente il paesaggio. Per suo volere il parco diventò un laboratorio di botanica, in cui si sfidavano i freddi inverni triestini. Per contenere la famosa bora triestina fece piantare un folto bosco di Pinus Nigra Austriaca come barriera frangivento, che poi si diffuse lungo tutti i sentieri della costa.

La difesa dalla bora

All’ingresso del parco un viale molto grande conduce al castello in pietra d’Istria. Un suggestivo e secolare glicine del sud Italia, ricopre il pergolato. A nord del castello troviamo  il laghetto delle conifere e il più grande lago dei cigni. Circondato di fioriture odorose, in compagnia di piante di bamboo, lauri e corbezzoli a macchia mediterranea. A sud del magnifico pergolato di glicine, la vista si apre verso i solari giardini terrazzati, aperti sul mare, che donano alla vista aiuole in bosso potato all’italiana dentro le quali nascono tulipani, salvia splendens e  viole.
La preferita dell’Arciduca? La violaciocca gialla nana. Dal giardino, tramite terrazze e scale ornate di sculture classiche e copie di antichi modelli su colonne di granito rosa, in mezzo a splendidi e secolari lecci e pini d’Aleppo, si arriva al mare. Grazie a un romantico botanico che ha creduto nella natura e nella sua bellezza possiamo ammirare un piccolo sogno aperto a tutti noi.

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Sul Brenta la villa dei vips

Villa nazionale Pisani è  una proprietà dello stato di grande importanza ma poca conoscenza. Sono legati alla sua storia personaggi dai Pisani, a Napoleone, a Mussolini. Il giardino fu voluto dai fratelli Alvise e Almorò Pisani, membri di una delle più ricche e potenti famiglie veneziane. Lo vollero a Strà lungo il Brenta, tra Padova e Venezia. Per  una “villeggiatura” degna del loro rango,  che fosse al pari di Versailles. Decisi a puntare al dogato della Serenissima incaricarono l’architetto Girolamo Frigimelica. La vista centrale del giardino collegato al palazzo, ha eleganti scuderie. Prosegue poi nel giardino settecentesco con il labirinto circolare e la torretta al centro di grandi gallerie e spalliere di agrumi, alberi da frutto. Le prospettive si allungano al padiglione centrale dal quale si vedono anche la coffee house, la casa dei giardinieri, l’orangerie con gli agrumeti. Poi troviamo le serre, e un antico e romantico boschetto all’inglese con statue di putti imprigionati nella finta cascata lavica che decora i lati dell’ingresso alla ghiacciaia della villa. Il grande Gabriele D’Annunzio  decantò il labirinto del giardino nella sua opera ” il Fuoco”.

 Marmellata di rose:

Ingredienti:
gr 200 di petali di rosa
gr 500 zucchero
1 litro di acqua tiepida.

Lavare i petali e tagliarli con un coltello  a striscioline non troppo fini (perché non si perda il succo), mescolarli con lo zucchero (200 gr), e il limone (impastandoli con le mani e mescolandoli a lungo). Fate scaldare l’acqua con il resto dello zucchero, aggiungete “l’impasto di rose” e fate bollire fino a quando si  sarà formato uno sciroppo denso, quasi caramelloso. Quando diventa vischiosa la marmellata è pronta.

Sterilizzate i barattoli e invasate!