Sassari, qui la cucina è tutt’altra cosa. Articolo con Ricetta dei Maccarrones de Busa

Non è televisione o gara, non si insegna in un format, qui la cucina è una cosa talmente viva e sensuale che rinchiuderla in uno schermo piatto al plasma o in una scaletta di un programma è quasi offensivo.

Crediti ph: Mariano Marcetti Ristorante Fratellitola

Qui in Sardegna la cucina ha i colori del mare, ha i sapori della terra, dei monti, degli ulivi bassi spazzati dal vento, del lentischio, è la cucina dell’infanzia di Fabio Nurra, un architetto mancato, la sua rincorsa a quei profumi, a quei sapori, a quei ricordi.

Qui Fabio Nurra, chef per passione,  vive per sentire il calore della fiamma sulla propria pelle, il calore del forno a legna, la sua cucina è anche  squadra, affiancato dalla moglie si circonda di giovani e li fa crescere, evidenzia gli errori ma solo dopo averli corretti, accetta le critiche anche dal cliente più esigente, cerca di trasmettere il proprio essere traducendolo attraverso un collettivo, parlando, insegnando, proponendo, amando la sua cucina, qui,  a Sassari vive il più grande controsenso della vita, una cucina che sposa la storia, in una città dove anche cucinare è arte.

Crediti ph: Mariano Marcetti Ristorante Fratellitola

Macarrones de busa è una particolare  pasta tipica di quasi tutto il territorio della Sardegna, chiamati anche macarrones “a ferritu” per via del ferretto da maglia utilizzato per realizzarli, mentre “Busa” sta per cannetta sottile.Un prodotto molto simile lo possiamo trovare in altre zone del mediterraneo come la Sicilia e la Basilicata. La Sardegna sin da epoche remote fu una tra le principali produttrici di pasta che veniva esportata in tutto il medioevo nei principali porti del mediterraneo, a parlarci dei nostri macarrones fu intorno al 1450 Maestro Martino da Como, cuoco o scalco, come si diceva allora, delle cucine vaticane.

Macarrones de busa

  • 500 grammi pasta tipica macarrones
  • 6 carciofi spinosi sardi
  • 3 tuorli di uovo
  • 1 spicchio d'aglio
  • qb olio EVO ((extravergine di oliva))
  • qb sale
  • qb pepe nero
  • a piacere pecorino sardo
  1. Bollire la pasta in acqua salata, stufare i carciofi tagliati a spicchi, privati del cuore spinoso e delle foglie più dure.

  2. Salare e pepare i carciofi e non appena cotti aggiungere il pecorino a piacere.

  3. Far amalgamare e versare la pasta scolata. Spegnere la fiamma e aggiungere i tuorli d'uovo precedentemente sbattuti. Saltare bene il tutto, aggiungendo pecorino e altro pepe a piacere.

  4. Una volta ottenuta la giusta cremosita', si può impattare e servire.