Articolo di Enrico Zoi per la Rubrica Gustarviaggiando va a teatro – Siamo stati al Teatro della Pergola di Firenze per lo spettacolo Falstaff a Windsor, di Ugo Chiti, con Alessandro Benvenuti. Prima, c’è stata la presentazione del nuovo libro di Alessandro Benvenuti (Il Teatro dell’Assurdo, Florence Art Edizioni, 2024) e anche questo è un evento da annotare.
Falstaff a Windsor
Ugo Chiti ha riscritto per Alessandro Benvenuti – i due sono amici e collaboratori da una vita – uno dei più famosi personaggi di William Shakespeare: Sir John Falstaff. Uno spettacolo fra i più ricchi di Chiti: Falstaff a Windsor è liberamente tratto da Le allegre comari di Windsor, ma non mancano riferimenti più o meno espliciti a Enrico IV e Enrico V, le altre due opere del Bardo in cui appare questo gentiluomo giullare sovrappeso a causa del suo insaziabile appetito per il cibo (a parte il semolino!), per il vino e per le donne.
Due ore di bellezza, di azione scenica condotta come fosse una danza, un’opera corale dal riso forte e amaro, dominata dalla straordinaria fisicità di Alessandro Benvenuti, Falstaff perfetto e coinvolgente.
L’adattamento di Ugo Chiti
Nell’adattamento di Chiti, che ha spiccato il volo poco più di un anno fa al Teatro dei Rinnovati di Siena, questo eroe/antieroe si risveglia borbottando cacofonico in quel di Windsor, manifestando subito la propria indole: aristocratico arrogante con abbondanti iniezioni di linfa plebea, uno pseudofurbacchione in realtà ingenuo e ridondante in ogni sua azione, becco e amaramente bastonato. Quasi una parabola dell’età e dell’incoscienza di sé che la senilità non sempre è in grado di guarire. Un’esuberante prova d’attore del maestoso Benvenuti.
Nel tardo pomeriggio del 29 novembre, prima dello spettacolo, c’è stato un altro appuntamento importante: Alessandro Benvenuti ha presentato con Ugo Chiti e Marco Malvaldi il suo nuovo libro Il teatro della sorpresa, Scrittura e comicità per la scena (Florence Art Edizioni, 2024), con interventi di Francesco Maria Mugnai e del sottoscritto Enrico Zoi, biografo ufficiale dell’artista, e la conduzione di Silvia Tozzi. L’evento è stato ripreso per il documentario con e su Benvenuti dal titolo Io sono l’assente, attualmente in fase di realizzazione con la regia di Adamo Antonacci, la produzione di Alessandro Salaorni per Larione 10, il contributo della Toscana Film Commission e la consulenza sempre di… me medesimo Enrico Zoi!
Dopo lo spettacolo tutti a cena insieme e… naturalmente qualche domandina enogastronomica all’amico Alessandro Benvenuti…
Qual è il tuo piatto preferito?
“Quando sono in Toscana, il lampredotto!”
E quando non sei in Toscana?
“Dipende da dove mi trovo. Si cerca sempre di mangiare le specialità locali: attraverso il cibo si può anche intuire il pensiero di un popolo. Certo, se vado in Calabria, vo sul piccantino!”.
E a casa?
“Sono fortunato, perché a casa nostra si mangia bene e in maniera sana: tante verdure, ogni tanto la carne ma senza esagerare, pesce. Sì, siamo attenti. E sono fortunato anche perché mia moglie Chiara – non sempre perché naturalmente non è un lavoro – ha la curiosità di sperimentare cucine etniche di altri mondi: cucina indiano, messicano, haitiano, thailandese, cinese. E io assaggio molto volentieri. È brava, è una creativa, gira il mondo (e le piace), porta a casa la cucina di altri popoli e io di riflesso ne godo!”.
Cosa bevi in genere?
“Il vino buono. E dove c’è il Sangiovese si casca sempre bene, anche perché non è impegnativo come certi vini del Piemonte. Amo il rosso, i nostri vini toscani. Certo, di vini buoni ce ne sono tanti, ma – diciamo per affetto – mi fa sempre piacere bere un Chianti”.
Tu cucini?
“Faccio delle cose molto da single. Tipo: un bel battuto di cipolla ben rosolato, poi polpa di pomodoro o pomodorini piccoli spellati, capperi, origano, sale, pepe e/o peperoncino, uovo, quindi strapazzo tutto ottenendo delle teglie di roba giallorossa (visto che sto a Roma!) molto appetibili. Questo è il piatto che mi ricorda la mia vita da single.
Mi cucino pure la polenta, quella un po’ precotta: fa bene, essendo ricca di antiossidanti e vitamine, e poi è facile da preparare! Infine, sono un fan del riso brodoso. È una forma di affettuosità quando, prima di andare a letto, mangio questo riso bianco, che deve essere – ripeto – brodoso, dove metto tanto olio di extravergine di oliva buono, nostro, toscano, quindi abbondante parmigiano e un sacco di lime. Viene fuori un saporino che mi concilia il sonno e mi mette di buon umore per andare a dormire. Mi consola tanto!”.
Prossime date
26 novembre > 1° dicembre | Teatro della Pergola. Alessandro Benvenuti in FALSTAFF A WINDSOR, liberamente tratto da Le allegre comari di Windsor, di William Shakespeare. Adattamento e regia Ugo Chiti. Con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Cioni, Paolo Ciotti, Elisa Proietti. Scene Sergio Mariotti. Costumi Giuliana Colzi. Luci Samuele Batistoni. Musiche Vanni Cassori. Produzione Arca Azzurra.
Prossime date: 3 dicembre Cesenatico (FC) Teatro Comunale;
5 dicembre Arzignano (FC), Teatro Mattarello;
7 dicembre Cecina (LI) Teatro De Filippo;
7 gennaio Tivoli (Roma) Teatro Giuseppetti;
8 gennaio Cassino (FR) Teatro Manzoni;
9 gennaio Orsigna (CH) Teatro Comunale;
11 gennaio Sassoferrato (AN) Teatro del Sentino
. Per ulteriori informazioni:
https://arca-azzurra.it/falstaff-a-windsor/.
Per il libro: https://florenceartedizioni.com/.