Ciccio Ingrassia

Vent’anni senza Ciccio Ingrassia, personaggio mitico del cinema italiano dai 142 film come attore, 132 dei quali con Franco Franchi, ma anche regista di due pellicole (Paolo il freddo, 1974, e L’esorciccio, 1975) e autore di alcune splendide interpretazioni.

Una su tutte, lo zio un po’ matto di Amarcord (Federico Fellini, 1973) che si arrampica su un albero e urla al mondo e forse a se stesso “Voglio una donnaaa!”. Ma anche il Don Lollò dell’episodio La Giara, nel pirandelliano Kaos dei fratelli Taviani. O, al fianco di Franchi, il Gatto e la Volpe nel Pinocchio di Luigi Comencini del 1972.

I premi per Ciccio Ingrassia

Un’arte recitativa la sua che gli ha valso anche premi importanti. Ricordiamo fra gli altri: il Nastro d’Argento nel 1976, per il ruolo dell’onorevole Voltrano in Todo modo (Elio Petri), e nel 1996, per il film Camerieri, di Leone Pompucci, e il David di Donatello per il film di Felice Farina Condominio, come miglior attore non protagonista nella parte del maresciallo Gaetano Scarfi.

Vent’anni perché il nostro attore, originario di Palermo, per la precisione del quartiere Il Capo, in via San Gregorio, muore a Roma a 80 anni il 28 aprile del 2003.

Navighiamo random nella sua sterminata filmografia alla ricerca dei nostri spunti enogastronomici, ben sapendo che, come sempre, non renderemo giustizia a tutti i film, né alle molte gag legate al cibo…

Ingrassia salumiere

Tra i tanti mestieri sperimentati in gioventù dall’attore siciliano, c’è anche il salumiere. Un possibile ricordo di quell’esperienza si ritrova nel film L’oro del mondo (Aldo Grimaldi, 1968), noto anche come I due salumieri (l’altro è naturalmente Franco Franchi), con Al Bano e Romina. La pellicola inizia proprio con l’insegna del loro negozio di alimentari: ‘Franco e Ciccio, salumeria, pane e pasta’. Se volete vedere il lungometraggio, cliccate qui    o andate su Prime Video.

Ingrassia satiricosissimo

Satiricosissimo è un film commedia/comico del 1970 diretto da Mariano Laurenti, parodia del Satyricon di Fellini dell’anno precedente, con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Edwige Fenech. Franco e Ciccio interpretano due camerieri ingaggiati per una festa in stile antica Roma, ovviamente in primis ispirata alla cena di Trimalcione descritta nel romanzo di Petronio. I due maldestramente rompono una brocca contenente del vino antichissimo e fuggono in un bosco dove si addormentano e sognano… Potete vedere come va a finire qui: 

Ingrassia… ossobuco!

Del 1981 è il film Crema, cioccolata e pa… prika, di Michele Massimo Tarantini. Ingrassia interpreta il ruolo del tuttofare Ossobuco, aiutante del professor Osvaldo Bonifazi (Renzo Montagnani), direttore di una clinica di lusso insieme alla moglie Eleonora (Barbara Bouchet). L’arrivo della bella dietologa Bebè Moretti (Silvia Dionisio) creerà un certo scompiglio. Film dimenticabile, da citare solo per la cronaca! Ma se lo volete vedere ci pensa ancora Prime Video

La via del cibo

Del 1994 è il film commedia La via del cibo, di Eugenio Donadoni e Paolo Ippolito, in cui Ingrassia si ritrova dalla parte della produzione. È, infatti, il Grande Maestro cuoco di un magico ristorante nel centro di una grande città, dove, tutte le sere, proprio lui e il suo apprendista (Daniele Petruccioli) cercano di rifare un piatto perduto, la mitica Pentecomposta, una zuppa in grado di esaudire ogni desiderio. Perché “il palato è un ponte verso la mente” e quello in cui i due lavorano non è un semplice ristorante… “Tutto ciò che avviene qui”, precisa il Maestro, “ogni minimo segno, è lo specchio di ciò che avviene nell’universo”. Insomma, ufficialmente si parla di un Maestro cuoco, ma, nella realtà, Ingrassia interpreta piuttosto un alchimista, al massimo un alchimista cuoco. Ammesso che questa sintesi sia possibile!

Ingrassia e i Camerieri

Già abbiamo detto di Satiricosissimo, ma torniamo anche al già citato Camerieri, di Leone Pompucci, dove, in realtà, più che per la gastronomia in senso stretto, Ingrassia entra nella storia come esercente. È infatti il signor Loppi, proprietario del ristorante Eden, sul litorale romano, il quale, per sopraggiunti limiti di età, si ritira vendendo il suo locale al mobiliere Azzaro (Antonello Fassari), che, decide di celebrare lì le nozze d’oro del padre Salvatore (Carlo Croccolo) e di sua madre (Regina Bianchi).

L’ultimo saluto professionale di Loppi è una piccola sfida: se il servizio delle nozze soddisferà Azzaro, quest’ultimo non chiuderà l’esercizio e non licenzierà i camerieri, se no il ristorante diverrà un mobilificio. La sopravvivenza di trattorie e ristoranti: anche questo aspetto, spesso trascurato dalla cinematografia, fa parte della storia dell’enogastronomia. Film visionabile su Prime Video.

Una curiosità: nel 1977, Ingrassia era stato lui stesso un cameriere – Battista – nella commedia La granduchessa e i camerieri, diretta da Gino Landi, rappresentata in teatro e poi arrivata sul piccolo schermo come film per la tv.

Ingrassia cantante… pè magnà!

Ciccio Ingrassia aveva anche una bella voce e non sono rare le sue interpretazioni canore. Per rimanere in tema, ricordiamo, nel 1970, la sua esibizione a Canzonissima, nel brano Canto pè magnà, parodia della famosissima canzone Tanto pè cantà di Ettore Petrolini, ripresa con successo proprio in quell’anno da Nino Manfredi al Festival di Sanremo. La potete riascoltare qui: QUI