Articolo di Enrico Zoi per la rubrica “Anniversari” – Ratatouille, un classico recente del cinema ‘enogastronomico’, viene presentato a Hollywood nel giugno del 2007, per poi spopolare a macchia d’olio in tutte le sale del mondo. L’inverno di quell’anno rappresenta quindi il clou del fervore dei lavori per la sua realizzazione. Quindici anni fa nasce così uno dei film di animazione più innovativi del suo tempo.

Il regista Brad Bird e il coregista Jan Pinkava, infatti, pur conservando tutti gli ingredienti classici del grande cartoon – struttura armoniosa, gag azzeccate, musiche indovinate, qualità tecnica di primissima fascia -, confezionano un’opera che si rifà alla miglior commedia brillante, quella del mito Blake Edwards. Il tocco di classe in più.

 

 

L’Oscar 2008 per il “topo sognatore”

Non è un caso quindi se, fra i vari premi, il lungometraggio si aggiudica anche l’Oscar 2008 come miglior film di animazione!

Una curiosità: la tradizionale attenzione della Pixar per una maniacale professionalità la si ritrova qui anche nella cura del lato culinario. Infatti, la produzione chiede a rinomati chef di valore di confezionare oltre 270 pietanze in una vera cucina, pietanze che vengono fotografate e mandate al team di animatori per ricrearle al computer. Come va a finire? Che i piatti – pare – se li gustano i cartoonist e i creativi dello staff!

La : Remy

La storia è nota, ma riassumiamola brevemente. Protagonista della vicenda è un topo sognatore che buca lo schermo dalla simpatia. È colto, modesto, gentile e si chiama Remy.
Ha un ottimo odorato, ama la buona cucina e crede nel motto ‘Chiunque può cucinare’. Il piccolo roditore farà coppia con lo sguattero Alfredo Linguini: insieme saranno famosi…

 

Al centro, fra i vari piatti, ovviamente la ratatouille, la cui ricetta dimostrerà la possibilità di convivenza fra esseri che vengono considerati nemici per antonomasia: uomini e topi, parafrasando il romanzo di John Steinbeck e la poesia dello scozzese Robert Burns.

Consulente gastronomico di Ratatouille è lo chef Thomas Keller, del ristorante The French Laundry, situato a Yountville, in California, nella Napa Valley. La Ratatouille di Remy, molto gettonata in rete, in realtà non è la versione classica di questo semplice piatto francese.

Ci aiuta a fare chiarezza un esperto come Federico Di Vita: “la versione della ratatouille approntata dal topolino sarà una ardita rivisitazione dell’Imam bayildi, una ricetta della turca zeytinyağlı (ovvero la variante che usa l’olio) che ha molto in comune con la ratatouille – o con la nostra caponata – ma che mostra anche caratteristiche peculiari. L’Imam bayildi – letteralmente l’imam svenuto o ‘in estasi’ – è una variante di un altro piatto, il Karnıyarık, la cui differenza risiede nell’uso della carne macinata, che fu leggendariamente preparato per la prima volta a un imam da sua moglie, imam poi sopraffatto dalla squisitezza del piatto.

 

Gli ingredienti sono quasi del tutto sovrapponibili alla versione realizzata per Ratatouille dallo chef Thomas Keller, vi compaiono infatti cipolla, aglio e pomodoro ma soprattutto delle melanzane brasate (e farcite col resto dei vegetali) che nella versione originaria del piatto francese non ci sarebbero. Le melanzane del resto sono il cuore anche di un altro piatto concettualmente non così diverso – il bacino del Mediterraneo offre diverse varianti di questa ricetta – parlo della caponata siciliana, dove gli ortaggi sono fritti e conditi con una salsa agrodolce. Nella ratatouille classica, che poi è quella provenzale, gli ingredienti chiave sono peperoni, pomodori, zucchine, cipolle e aglio”.

La critica gastronomica: Anton Ego

Merita un accenno anche l’indovinatissima figura del feroce e snobbissimo critico Anton Ego, che, nell’originale del film, ha la voce del grande Peter O’Toole. Perfido e ridicolo, Anton Ego – nome parlante, il suo! -, con una delle sue proverbiali stroncature, provoca, sì, la caduta di una delle cinque stelle del ristorante del famoso chef francese, idolo di Remy, Auguste Gusteau, il quale cade in depressione e muore (altra stella in meno al locale per la sua dipartita), però, in sostanza, dà il là pure alla progressiva riscossa dei due improbabili alleati, uomo e topo.

Il videogioco

Né poteva mancare il videogioco, per l’esattezza un platform game, in cui il giocatore può guidare Remy alla conquista della capitale francese, evitando vari rischi e pericoli e imparando a conoscere gli ingredienti di ricette assai raffinate.

Per chi non l’abbia visto e per chi voglia gustarselo di nuovo, il film è disponibile sulla piattaforma Disney+.