Lui si chiama Enrico Zoi ed è uno dei collaboratori più quotati di GustarViaggiando e non solo. Giornalista, scrittore, addetto stampa, padre affettuoso, amico prezioso. Enrico Zoi è, soprattutto, una brava persona. Difficile vederlo arrabbiato, ha sempre parole gentili per tutti e un sorriso non lo nega a nessuno. Per noi di GustarViaggiando è una sicurezza, per le  testate per cui scrive una garanzia di professionalità. Ecco quindi chi è l’uomo che firma gli articoli più letti di GustarViaggiando.

L’intervista

Quale è il tuo rapporto con il giornalismo e  quale quello con la scrittura?
Sono ambedue rapporti quotidiani, stabili, permanenti, per i quali non è previsto divorzio! La scrittura è l’attività più congeniale al mio modo di essere, quindi sgorga spontanea, spesso di getto, anche se rileggo con molta cura ciò che scrivo, perché non amo imprecisioni o errori, sebbene qualcosa ogni tanto sfugga (meno male!). Nel giornalismo trovo l’attenzione continua agli altri e al mondo che mi circonda, poiché principalmente mi dedico a interviste, recensioni e racconti di viaggio. C’è poi (si fa per dire poi!) il lavoro primario, quello di addetto stampa (comune di Bagno a Ripoli), che mi occupa il maggior numero di ore al giorno e mi consente di misurarmi con temi che non scelgo, ma mi sono richiesti: un’ottima palestra!

Perchè scrivere di viaggio?

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Perché è divertente, è ripercorrere con le parole le immagini rubate con lo sguardo o con lo smartphone, i luoghi visitati, le persone incontrate, le pietanze assaggiate. Parole che in tal modo diventano concentrati di panorami, profumi, monumenti, paesaggi, sfumature, musiche, suoni e colori. Perché è così che personalmente intendo il viaggio: che sia in terre lontane o che si snodi per lande vicine, deve essere ricco, pieno, vissuto e… possibilmente comodo!

Il giornalismo di viaggio, oggi che tutto è in rete, che ruolo svolge?

Secondo Enrico Zoi trasmette ad una vasta platea ricordi, consigli, testimonianze, immagini e scorci di un percorso insieme geografico e umano. Coinvolge cioè il lettore nella tua avventura personale. Due esempi, il primo familiare: la mia mamma novantenne, alla quale consegno ogni mio scritto, dopo che ha letto i racconti dei miei viaggi e viaggetti, mi dice sempre che è come se fosse stata anche lei in giro con me. Una cara amica, poi, mi ha confessato che, da quando mi legge come narratore di luoghi e paesi, ha scoperto lati di me che non conosceva. Questo bagaglio di emozioni è in rete, condivisibile, accessibile, assimilabile dal navigatore, magari anche dal conoscente o dal parente ignaro del tuo scrivere di viaggi: non è fantastico?

Cosa pensi di Gustarviaggiando?

Che è tante cose in una. Un contenitore multispaziale per andare da un luogo all’altro del pianeta in pochi clic. Una vetrina di scorci dal mondo che non è sempre facile trovare Una varietà di stili narrativi, il che è una grande qualità. Una serie di consigli utili per mangiare e bere come si deve; e infine, la voglia di partire e di assaggiare!

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Cosa c’è nel tuo 2015 lavorativo?

Due i progetti nei quali sono impegnato per l’anno nuovo. Un nuovo libro di cinema insieme al mio coautore preferito, Philippe Chellini, e il mio primo monologo teatrale. Che sarà una sintesi dissonante del mio microcosmo personale. Di alcuni dei luoghi in cui ho camminato (adoro camminare!). Delle mie letture, del cinema e del teatro che ho visto, delle mie poesie (in particolare quelle del libro ‘L’angelico lombrico’) e dei mostri del mio immaginario, e sarà interpretato dalla voce di Massimo Blaco e dalle musiche di Riccardo Barbieri.