Enrico Zoi per la rubrica Gustarviaggiando va a teatro. Siamo stati al Teatro Verdi di Firenze per il concerto/spettacolo Quando un musicista ride, con Elio.

Mercoledì 19 febbraio Elio e i suoi bravissimi musicisti sono transitati dal Teatro Verdi di Firenze con il vortice di colori, ironia, musica e canzoni degli anni ’60 e ’70 del Novecento rappresentato dal concerto/spettacolo Quando un musicista ride, titolo che cita una nota canzone di Enzo Jannacci.

Nessuna banale ‘operazione nostalgia’ però, semmai ‘operazione consapevolezza’ di quanto molti dei brani di autori – quali, appunto, Jannacci, e poi Giorgio Gaber, Dario Fo, Cochi e Renato e altri – fossero di una travolgente attualità. E di come sia giusto riproporli a un pubblico anche più giovane che comunque era presente in platea e nei palchi accanto a una maggioranza inevitabile di boomers e preboomers che, con quelle canzoni, sono cresciuti. Come il sottoscritto.

Elio e la sua band al termine del concerto

Giocare e ridere con la musica e le canzoni

“Giocare e ridere con la musica e le canzoni – si legge nelle note di presentazione dell’evento -. Impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che, dopo il grande successo di Ci vuole orecchio, si divertono ora ad esplorare e reinventare quell’immenso repertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto. Da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da Flaiano a Marcello Marchesi, più tantissimi altri, una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hanno sorpreso tutti, dagli sperimentalisti al grande pubblico reinventando un genere musicale ricco di divertenti ‘canzoni scanzonate’”.

Elio’s style

In perfetto Elio’s style, insomma. Con divertimento e ironia, perché, come sosteneva Victor Hugo, “è dall’ironia che comincia la libertà”.

La libertà dell’artista di ignorare il mainstream.

La libertà dei contenuti di aprire o riaprire orizzonti nuovi o rimasti chiusi per troppo tempo.

La libertà del pubblico di lasciarsi andare a brani rivoluzionari quali – citiamo a memoria –: la struggente Giovanni telegrafista, di Jannacci; l’antieroica L’odore, di Gaber; Ho soffrito per te, di Cochi e Renato, dove si scherza con i sentimenti in un gioco di parole tra il soffrire, da una parte, e il soffritto (e il soffriggere) dall’altra; Il primo furto non si scorda mai, dove ancora Jannacci ironizza sulle cosiddette ‘canzoni della mala’, nate per volontà di Giorgio Strehler a Milano intorno a Ornella Vanoni, alcune delle quali erano autentici capolavori, una su tutte Ma mi…, scritta dallo stesso Strehler, musicata da Fiorenzo Carpi e interpretata proprio dalla Vanoni che la incise su 45 giri nel dicembre del 1959; e infine (giustamente usata come bis) il ‘manifesto’, ovvero la Canzone intelligente di Cochi e Renato, che, grazie anche alla vicinanza temporale, ci è parsa alludere a molte delle canzoni dell’ultimo festival di Sanremo.

Ma questa è un’altra storia e magari la racconteremo un’altra volta.

Elio ed Enrico Zoi al Teatro Verdi

Elio ed Enrico Zoi al Teatro Verdi

I temi a noi cari insieme a Elio

Come sempre, abbiamo poi colto l’occasione dell’evento per interrogare Elio sui temi cari a Gustarviaggiando. Ecco le sue risposte.

Qual è il tuo piatto preferito?

“Il mio piatto preferito in assoluto sono i tortelli di zucca, però quelli mantovani. Ce ne sono di tanti tipi, ma i mantovani sono i migliori, Hanno il ripieno dolce. Non piacciono a tutti, però a me piacciono! E noi apprezzatori dei tortelli di zucca mantovani – ride Elio alla mia espressione perplessa – siamo contenti quando incontriamo qualcuno a cui non piacciono, perché vuol dire che quelli che non mangia lui ce li mangiamo noi!”.

Ma tu cucini?

“No, non sono in grado. Ognuno deve fare le cose che sa fare. C’è un grande e antico detto milanese al riguardo: Ofelè fa el to mesté”.

E con il bere come va?

“Mi piace molto l’acqua. Non amo particolarmente le bibite. Mi piace il vino rosso e con gli anni ho imparato a distinguere il vino buono da quello meno buono. Poi, con la mia uva e anche su mie indicazioni, viene prodotto un vino. Ho un amico che nella zona di Ascoli fa questa professione. Ha preso in consegna una mia piccola vigna di uva Syrah, con cui fa un vino molto buono. Si chiama Gallo Otto . A me piace berlo perché so con che uva è fatto e come viene realizzato. È ottimo!”.

Quando un musicista ride / ELIO

Quando un musicista ride / ELIO

19 febbraio, Teatro Verdi, Firenze. Elio in QUANDO UN MUSICISTA RIDE. Regia e drammaturgia: Giorgio Gallione. Arrangiamenti musicali: Paolo Silvestri. Pianoforte: Alberto Tafuri. Batteria: Martino Malacrida. Basso e contrabbasso: Pietro Martinelli. Sax: Matteo Zecchi. Trombone: Giulio Tullio. Produzione: Agidi e Imarts. Organizzatore: Antico Teatro Pagliano.

La tournée prosegue. Trovate tutti i prossimi appuntamenti QUI