Ė sempre un grande piacere quando le aziende vitivinicole si mostrano in prima persona, cioè quando la proprietà ci mette la faccia e si racconta, si mette a nudo con pregi e difetti.

GagiaBlu è il progetto dell’imprenditrice milanese Laura Mauriello che nel 2008 ha deciso di trasformare il suo amore per un pezzo di territorio, commovente quanto duro, come quello della Maremma, in un’azienda.  Ha dato vita a un sogno che sta dando i suoi frutti nella realtà.  Ad oggi uno staff giovane e ben preparato si occupa di portare avanti in presenza questa nuova sfida in attesa che laura e la sua famiglia possano   presidiare  e godere del territorio ogni giorno dell’anno.

La Maremma e  GagiaBlu

Siamo a Roselle (Grosseto), qui GagiaBlu oggi conta  23 ettari di cui 5,5 vitati a  Sangiovese, Merlot, Ciliegiolo e Vermentino.  40.000 le bottiglie prodotte per questa azienda che nel suo nome racchiude la Maremma.
GagiaBlu è, infatti, uno dei nomi della ghiandaia, uno degli uccelli più presenti in Maremma. E, come spiega Laura Mauriello, è “la gagia blu a frequentare per lunghi periodi dell’anno la grande quercia al centro del nostro vigneto, uno dei simboli della nostra azienda. Nonostante sia un uccello migratore, può decidere di rimanere per sempre in un luogo con la sua compagna nel caso in cui lo ritenga un habitat ideale”.

Laura Mauriello

Laura Mauriello

Laura ha voluto creare “un nido accogliente”, dove fermarsi a “restaurare l’anima” che ogni giorno deve combattere con una frenetica realtà. La filosofia aziendale punta anche all’accoglienza, alla condivisione, a fare network, incontrando ristoratori e clientela, parlando, assaggiando, ascoltando consigli e suggerimenti.

I vini di GagiaBlu

Abbiamo incontrato e assaggiato i vini di GagiaBlu in compagnia dei piatti della Trattoria Burde a Firenze, che ha avvicinato la Maremma antica a questi vini che hanno come obiettivo principale quello di raccontare il territorio.

Punto di forza di GagiaBlu è la posizione a soli 9 chilometri dal mare e con lo scrigno della Toscana, cioè il Monte Amiata, alle spalle.  Sangiovese, Merlot, Ciliegiolo e Vermentino i vigneti che l’azienda ha affidato all’agronomo Domenico Saraceno. In cantina (inaugurata a maggio), in sintonia con  la filosofia produttiva della famiglia, troviamo l’enologo Gabriele Gadenz.

Obiettivo: vini eleganti ma senza dimenticare la storia del territorio della Maremma.

Il nostro assaggio

Ottima la partenza con un Metodo Classico millesimato da Sangiovese, 36 mesi sui lieviti che porta il nome di Diciottesimo. La principale espressione che si associa a questo vino è eleganza, quella di chi sa di essere e non sgomita per mostrarsi. Colore delicato di petali di rosa, spuma fine come il perlage. Assolutamente piacevole e capace di accompagnare diverse tipologie di portate. Un vino armonico assolutamente da consigliare.

Vermentino Toscana IGT  2022 il nostro secondo assaggio dimostra che l’azienda crede nell’ affinamento in bottiglia. Un vermentino che non ti aspetti, che parla di una Maremma tagliente, che affonda le radici nel sasso della storia che ha attraversato questi territori. Non ci meraviglia che il 2021 sia stato definito, come ci ha raccontato Laura, quasi un Riesling.  Il bel colore giallo paglierino brillante con riflessi di oro giallo rimanda a estati calde, i sentori di erbe officinali  ben caratterizzate come salvia, timo, rosmarino che si ritrovano in bocca e che ne accentuano la sapidità. Un vermentino sicuramente fuori dal comune e non per tutti.

Giovè GagiaBlu è il vino di presentazione del marchio GagiaBlu. Sangiovese Toscana IGT, Giovè è un vino che accompagna con maestria all’assaggio delle pietanze toscane, anche le più antiche.  Il colore è il rosso rubino brillante di un vino vitale, al naso il vitigno parla con sentori di frutti di bosco, qualche spezia. La maestria in cantina si sente nei tannini ben bilanciati e setosi che ne fanno un vino che si beve con piacevolezza.

Fra’ Merlot, 100% Merlot Toscana IGT è il vino più amato da Laura, il suo vino da meditazione. In questa occasione abbiamo assaggiato il 2021 ma forse richiede un maggior invecchiamento per potersi esprimere in tutto il suo potenziale.  Un vino dal gusto armonico in crescita con eleganti note balsamiche, uno sfondo di caramello. Un vino da riassaggiare anche lontano dalla cucina maremmana, gustosa ma talvolta troppo rustica per l’eleganza di un merlot.

Laura Mauriello fa parte delle Donne del Vino l’associazione nazionale che oggi raggruppa circa 1080 professioniste del mondo del vino che oggi a livello nazionale è presieduta da Daniela Mastrobernardino.  In Toscana Laura ha trovato il supporto della delegata Donatella Cinelli Colombini.

Roberta Capanni