Quest’anno la Sicilia ci ha regalato una vendemmia che non sarà ricordata per la quantità, ma per la straordinaria qualità dei suoi vini. Nonostante la siccità e le temperature elevate abbiano ridotto la produzione del 20%, i viticoltori siciliani hanno dimostrato un’eccellente capacità di adattamento. Con tecniche agronomiche innovative e un’attenzione meticolosa, sono riusciti a portare in cantina uve sane e di qualità eccezionale.
Una vendemmia lunga e complessa, da Ovest a Est
La vendemmia siciliana si conferma la più lunga d’Italia, con una durata di circa 100 giorni. È iniziata a metà luglio nell’area occidentale, per poi spostarsi gradualmente fino alle pendici dell’Etna, dove si è conclusa recentemente. Nonostante le sfide climatiche, i consorzi DOC e DOCG dell’isola, con la guida dei loro presidenti, hanno trovato soluzioni efficaci per rispondere alla crisi idrica e garantire standard qualitativi elevati.
Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, ha sottolineato come la vitivinicoltura siciliana sappia “rinnovarsi nel segno della qualità e dell’innovazione, sempre rispettando il binomio vino-territorio.” Un’affermazione che riflette perfettamente lo spirito dei produttori locali, per i quali il vino è l’espressione più autentica della loro terra.
La diversità dei territori, la forza delle varietà autoctone
La Sicilia è un mosaico di terroir, ciascuno con le sue peculiarità e il suo patrimonio viticolo unico. Da questa vendemmia emerge una gamma di vini che riflettono la varietà di suoli, microclimi e altitudini dell’isola. I vini rossi della vendemmia 2024 promettono una notevole capacità di invecchiamento, grazie a profili organolettici complessi, mentre i bianchi si preannunciano persistenti, aromatici e di grande qualità.
Alcune varietà autoctone, come Nero d’Avola, Frappato, Grillo e Catarratto, si sono rivelate particolarmente resistenti, regalando uve di straordinaria qualità. In molti casi, la maturazione ottimale ha portato a gradazioni alcoliche superiori rispetto agli anni passati, esaltando il carattere distintivo di ciascun vitigno.
I consorzi raccontano la vendemmia
A Nord-Ovest, nella DOC Monreale, le uve di Perricone, Grillo e Syrah hanno mostrato una grande tenacia, registrando un calo del 10-15% rispetto al 2022 ma una qualità impeccabile. Nel territorio di Marsala, le varietà Grillo, Catarratto e Insolia hanno raggiunto una gradazione alcolica più alta, assicurando un Marsala dal profilo unico ed elegante.
A sud dell’isola, nell’area del Cerasuolo di Vittoria, vitigni come Frappato e Nero d’Avola confermano la loro capacità di adattarsi a condizioni di siccità. Grazie alle escursioni termiche, i vini di questa zona promettono freschezza e struttura, un connubio di qualità e tradizione.
Spostandoci a Nord-Est, nelle terre di Messina, le denominazioni Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari hanno beneficiato delle piogge di fine estate, che hanno contribuito a mantenere l’equilibrio idrico delle piante. Qui si attende una produzione ridotta, ma caratterizzata da rossi complessi e bianchi aromatici di alta qualità.
Anche a Pantelleria, nonostante una riduzione produttiva del 40%, la qualità è eccellente: lo Zibibbo raccolto anticipatamente presenta caratteristiche aromatiche intense, espressione del clima particolare dell’isola, così vicina all’Africa.
L’Etna chiude la vendemmia con una produzione record
La vendemmia si è conclusa sui versanti dell’Etna, dove le continue e leggere piogge estive hanno favorito una produzione superiore del 60% rispetto al 2023. “Questa annata rappresenta un’occasione unica per i produttori etnei, con una qualità destinata a lasciare il segno” afferma Francesco Cambria, presidente del Consorzio Etna Doc.
Sicilia: territorio e tradizione al servizio del vino
Assovini Sicilia, che riunisce 101 aziende vitivinicole e rappresenta l’80% del valore del vino siciliano imbottigliato, è una testimonianza della passione per il territorio e della visione internazionale dei produttori siciliani. Questi vini non solo conquistano il mercato nazionale, ma arrivano anche in oltre cento Paesi, valorizzando la ricchezza enologica dell’isola.
La vendemmia 2024 ci regala una Sicilia che, di fronte alle sfide climatiche, non solo si difende, ma continua a crescere. Grazie alla dedizione dei suoi viticoltori, l’isola è riuscita a tradurre la resilienza e l’amore per la terra in vini che esprimono l’anima autentica di questa terra straordinaria. Un altro anno di sfide superate con l’innovazione e l’eccellenza come alleati.
#VinoSicilia : Bilancio positivo dai Consorzi DOC e DOCG