Il Gran Sasso d’Italia è un massiccio che a volte dimentichiamo. Detto fra noi, si punta alle Alpi e non sempre si pensa che al centro della nostra meravigliosa penisola c’è questa montagna bellissima. E non è per dire perchè i suoi  2912 metri e  il massiccio montuoso più alto degli Appennini.

strada per il Gran Sasso Foto di R. Capanni

Non ero mai stata sul Gran Sasso. L’Abruzzo è una di quelle mete italiane che hai messo nella lista delle cose da vedere ma poi…ci son sempre altri viaggi da fare. Niente di più sbagliato!
Questa regione offre moltissimo e va visitata con lentezza, va gustata!

Questo massiccio abbraccia tre regioni e quindi è una meta perfetta per chi vuole esplorare la bellezza autentica del centro Italia. L’Aquila, Teramo e Pescara sono, invece le province, che se ne “spartiscono” un pezzo.

verso il Gran Sasso laghetto Foto di R. Capanni

Verso Campo Imperatore, il Piccolo Tibet

La nostra prima meta, come quella di molti, era Campo Imperatore. Passato il traforo si entra in quello che vine chiamato “Piccolo Tibet”. Ecco che si presenta ai nostri occhi un panorama unico, con grandi distese verdi, punteggiate da rocce chiare e in più la roccia viva. Una veduta che ricorda i giganti e ti fa sentire piccolo piccolo.

In questi luoghi sono stati girati molti film western. Il paesaggio si presta perché non ci sono costruzioni ma solo grandi, immense distese. Siamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e lo spettacolo è talmente bello per chi sa godere della bellezza della natura selvaggia, che mozza il fiato. Sinceramente non ce lo aspettavamo.

Una calda estate e quindi anche qui la temperatura non era particolarmente fresca: 17 gradi di giorno  e 6 di notte e tirava molto vento.

Da Assergi, abbiamo iniziato ad affrontare i tornanti per raggiungere Campo Imperatore, alle pendici del Monte Portella. Questo altopiano raggiunge  2100 metri di quota è uno dei più grandi:  18 chilometri di lunghezza e 8 di larghezza. 

Gran sasso Piana Foto di R. Capanni

A Fonte Cerreto a 1130 metri, abbiamo incontrato la  funivia che porta al piazzale di Campo Imperatore nelle stagioni giuste.  Noi abbiamo proseguito salendo in auto. Ad un certo punto però, se vuoi proseguire con l’auto, devi pagare 12,00 euro: puoi starci quanto vuoi fino a quando non riscendi, quindi da poche ore a più giorni.

La salita verso Campo Imperatore è è fatta di sorprese, curva dopo curca: ora una sistesa immensa, ora un laghetto ,ora delle mucche al pascolo, ora un gregge senza pastore. Arrivati al piazzale, visto che è l’ora di pranzo, ci colpiscono gli odori delle bancarelle e dei tavoli allestiti all’aperto che offrono consumazioni di vario tipo.

Il vecchio Grand hotel visto da dietro Foto di R. Capanni

Il Piazzale

Oltre le bancarelle, c’è una chiesetta, l’ostello in pietra, sullo sfondo l’Osservatorio e soprattutto il vecchio Grand Hotel.

A colpirci, infatti, è la grande struttura in totale decadenza che si impone su tutto. I vecchi muri dipinti di rosso ormai scrostati, nascondono un luogo dove si è svolta una parte di storia. Anche se per poco tempo, qui fu ospitato per un paio di settimane, Benito Mussolini prigioniero in seguito all’Armistizio di Cassibile, fino alla sua fuga con l’Operazione Quercia.

L’Hotel Campo Imperatore, fu realizzato negli anni ’30. Era un progetto moderno dell’ingegnere piemontese Vittorio Bonadè Bottino, che ha al suo attivo anche la costruzione di altri importanti e famosi alberghi italiani. Un vero peccato che versi in queste condizioni viste anche le tante presenza straniere che qui gravitano.

L’osservatorio sulla sinistra e la veduta. Foto di R. Capanni

Trekking e aria buona nel Parco

Campo imperatore  è uno spazio aperto sotto le cime più alte del Gran Sasso come il  Corno Grande,. Da qui si parte per arrivare sulla vetta raggiungibile e godere del panorama: circa 40 minuti di camminata leggermente in salita.

Il percorso per arrivare a Campo Imperatore in estate è tutto da gustare. Distese di erba, qualche laghetto (un po’ in secca vista questa stagione 2022), prati e formazioni morbide coperte di erba e fiori. Pascoli e greggi, pascoli e piccole mandrie in libertà..

Dicevamo che siamo in un parco, un parco ricco dove troviamo, solo per citare alcune cose:  85 orchidee spontanee in un totale di 2665 piante censite, 11 coppie di aquile reali, 500 cervi, 1000 camosci appenninici, 120 lupi  con 20 nuclei riproduttivi.

Una piccola parte della specie spontanee sul Gran Sasso

Siamo in alto è il vento, soprattutto al calar della sera spira forte e, noi che veniamo dal caldo della piana, respiriamo con gratitudine.

Sul Gran sasso, anche partendo da Campo Imperatore si fa trekking e si gode del panorama. Se si arriva di giorno davanti al vecchio hotel e vicino alla chiesetta della Madonna della Neve si trovano, come già detto,  venditori ambulanti ben attrezzati che offrono panini e specialità. Noi,abbiamo optato per il ristorante dell’Ostello con grande soddisfazione, tra ricotta di pecora del pastore e un Pecorino (vino) niente male.

La camminata verso il rifugio Duca degli Abruzzi non è difficile ma non va affrontata con lo stomaco molto pieno. Intanto che si “smaltisce” si può ammirare la stazione astronomica dell’Osservatorio d’Abruzzo, con un telescopio ottico e uno infrarosso in attesa di essere riaperta dopo gli ultimi eventi sismici.

 

Dormire in questo luogo ha la sua magia. Non ci sono rumori, unico neo le luci dell’Ostello. Però basta allontanarsi per godere del cielo stellato.

Scendendo da Campo Imperatore possiamo scegliere la nostra prossima destinazione: non c’è che l’imbarazzo della scelta.