Quante volte son passata per questa strada? Me lo chiedo mentre dalla statale 67  giro per una stradella che attacca subito ripida. Curve e panorami, bosco, poi vigne, oliveti. Il paradiso di queste colline, dove si trova la fattoria di San Vito in Fior di Selva, mi era così vicino eppure quasi sconosciuto.
E pensare che queste colline le conosco bene, Malmantile, Belfiore, Carcheri…

Nessuna auto, solo un paio di ciclisti. Sono i migliori conoscitori di paradisi collinari. Neri Gazulli, nipote del fondatore, mi accoglie e si dedicata a questa visita a cui tengo molto, da quando ho avuto modo di conoscere i vini dell’azienda. Ricordarsi un vino in una degustazione alla cieca  a cui partecipano 52 vini già racconta molto. Con questo bel biglietto da visita mi accingo a conoscere l’azienda biologica San Vito in Fior di Selva.

 

Un’oasi verde

L’azienda è davvero immersa in un’oasi verde. Vigne, olivi e tanta maestria nell’accoglienza. Una passeggiata all’interno dell’azienda fa capire la cura e l’amore per il territorio e per le sue produzioni.  L’azienda San Vito in Fior di Selva di proprietà della famiglia Drighi nasce negli anni ’60. Vigne e oliveti, cantine e frantoio per una produzione di vino e olio. La trasformazione in azienda biologica parte presto, negli anni ’80 grazie a Laura Drighi, la svolta, all’epoca innovativa, verso la produzione biologica  e l’accoglienza agrituristica. L’azienda aderisce al Consorzio Chainti Colli Fiorentini

L’azienda è un piccolo gioiello curato con passione, quella passione che traspare dalle parole di Neri Gazulli. La strada bianca che percorriamo verso le strutture ricettive, attraversa vigneti di diversa datazione. Neri guarda con dispiacere i segni lasciati su alcuni filari dalla gelata tardiva.In questo angolo  così vicino a Firenze eppure così isolato il panorama è ampio, l’aria profumata.

Tre generazioni della Tenuta San Vito in Fior di Selva

 

Neri, nipote di Roberto Drighi è oggi il  responsabile dell’azienda. Porta avanti il progetto iniziale in cui crede fortemente. territorio, salute, accoglienza accurata e passione sono le carte vincenti che mette in campo. Qui il biologico non è solo un attestato sulle ali delle mode. Un territorio che è e deve rimanere incontaminato, dove i trattaemnti alle piante e le concimazioni non vadano a creare danni a nessuno. Nè ora nè in futuro.

si vede da come gaurda le piante, i filari, le piante di olivo, ci come lo sguardo accarezza il panorama familiare che questo lavoro, anche s enon facile, fa parte di Neri. Lo stop dato dal Covid è statao arginato grazie anche al lavoro ben fatto in passato. Le vendite on line dei prodotti dell’azienda son cresciute e si è intervenuti con azioni mirate.
Fermare tutto per così tamto tempo non è stato facile ma si sono fatti altri lavori che, in tempi più frenetici forse sarebbero stati rimandati. La rispresa dell’accoglienza fa ben sperare dalle prenotazioni di clienti

Il saper accogliere  è uno stile di vita

 

L’agriturismo, in attesa dei clienti, è ben tenuto. Le strutture curate, i prati e le aiuole fioriti. Un senso di pace e benessere che sarà il toccasana per la clientela. Il podere Frantoio, il Podere la Querce con i loro appartamenti sono  arredati con gusto vicini alla piscina e al ristorante anche se immersi nell’atmosfera di relax. Sì sente che l’accoglienza è  un’arte bene interiorizzata alla Tenuta San Vito.

I giaggioli toscani danno colore spiccando tra le aiiole intorno al portico, le lucertole si scaldano al sole sulle pietre, le rondini fanno i loro voli radenti. E ancora vigne, olivi, cipressi, tutta la campagna Toscana classica. Sullo sfondo i toni del verde dle bosco che si rinnova nella bella stagione.

Olio e Vino biologici della fattoria San Vito in Fior di Selva

 

I vini e l’olio dell’azienda mantengono la promessa. L’olio è di qualità superiore. E non può essere altrimenti con la fortuna di avere un frantoio aziendale moderno e funzionale. Le varietà toscane dal Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino regalano un olio fruttato eccellente che vale la pena acquistare.

Stessa cosa per i vini. E’ solo una questione di gusto ma quello adatto al proprio palato si trova sicuramente nelle proposte dell’azienda. Il Darno, Chianti Colli Fiorentini DOCG Sangiovese 90%, Canaiolo 10% con il gusto armonico che si perfeziona ulteriormente con un bel primo piatto gustoso o anche con formaggi non troppo stagionati mi soddisfa. Non di meno il Madiere, Chianti Colli Fiorentini Riserva D.O.C.G., toscanissimo che fa 12 mesi in barrique e che si abbina sicuramente bene con della cacciagione e con i  piatti toscani tipici.
Anche Poggio Alto da  uve Merlot, Colorino del Valdarno, Canaiolo Nero, Ciliegiolo parla di Toscana, quella toscana che unisce le sue radici all’internazionalità regalando ottime sorpese.

Per chi ama le note più eleganti del Merlot il  Colle dei Mandorli IGT Toscana Merlot è perfetto. Avvolge il palato regalando le sue note fraganti nonostante l’invecchiamento a cui ben si sottopone. Lo bevi ti immagini di guardare un bel panorama invernale sorseggiando con cura.

Per chi ama i vini bianchi La Fattoria San Vito in Fior di Selva propone un fresco Chardonnay 100% Toscana Igt bianco. Bello il colore giallo paglierino, fresco e sapido adatto all’estate ma non solo. Non poteva non colpirmi lo  Spumante Brut Rosé 7794.

Un nome originale molto legato alla famiglia. 7794 è infatti un asteroide intitolato alla Tenuta San Vito che ben rappresenta questa invitante scelta.  Il sangiovese vendemmiato ad agosto si dona al Metodo Charmat che ne enfatizza i lati nascosti di questo vitigno che possiamo definire ruspante. Ne deriva uno spumante “gustoso”  adatto come aperitivo con salumi, pesce e un tramonto vista su colline o mare.

Un altro fiore all’occhiello è il vin santo del Chianti DOC. Uve di malvasia che appassiscono su graticci all’uso toscano per diversi mesi. I caratelli di castagno e il tempo fanno il resto. Un prodotto che non può mancare in una produzione attenta come quella di questa Tenuta che non tende mai a strafare, che ben bilancia vitigni internazionali con quelli autoctoni.

Ristorante, grandi salem  eventi e degustazioni

Un ottimo ristorante, sale per eventi con un gran bel panorama, eventi  di meditazione (che prima del covid erano numerosi), degustazioni, questa è un’azienda che si muove e pare avere le idee chiare. La toscanità si manifesta nel territorio che la racconta benissimo.
Il consiglio di GustarViaggiando: prenotate una degustazione, poi prenotate una cena o un pranzo toscano al ristorante e infine regalatevi qualche giorno di relax tra queste colline. Perché andare lontano quando il paradiso è in Italia?