L’Arno, il fiume di Dante,  va difeso per difendere tutti i fiumi italiani. Va difeso dalle scelte assurde e datate che alcune amministrazioni mettono in campo. Non sta a Gustarviaggiando dire perché avviene tutto ciò perché i nostri lettori conoscono bene il mondo in cui viviamo. Per capire cosa sta accadendo vi invito a leggere questo articolo scritto su Toscanadaily.
Un progetto in controtendenza con quanto ci sta insegnando la Terra oggi.

Un progetto da 80 milioni per creare 12 centrali idroelettriche

La Regione Toscana ha presentato il progetto definendo il tutto come  “Un’operazione complessiva che punta a migliorare la sicurezza idraulica lungo i 55 km di fiume interessati, a preservare la biodiversità, a ridurre la produzione di emissioni climalteranti e a salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico ancora presente”.

Arno a Firenze –

 

Il progetto avviato nel 2007  ora vede la luce mentre da molte parti si sta tornando indietro. Un sistema vecchio quello di produzione idroelettrica, specialmente se di piccola portata, che porta squilibrio e non beneficio. Un investimento totale che ammonta a 80 mln di euro, circa 16 dei quali serviranno per ristrutturare le pescaie e riqualificare le sponde dell’Arno. Riqualificare?

Fermarsi perchè

In un articolo del 27 ottobre 2020 del Centro Italiano per la Qualificazione Fluviale si legge che 150 ONG hanno chiesto all’UE di porre fine ai finanziamenti pubblici per nuovi progetti idroelettrici. Ci sono decine e decine relazioni che dimostrano che il danno provocato all’ambiente è maggiore di quanto si può ottenere, anche economicamente parlando, da tali impianti. “ Costruire nuovi impianti idroelettrici  – scrivono dal CIRF – è in contrasto con gli obiettivi dell’European Green Deal in materia di biodiversità, in quanto il piccolo contributo che i nuovi impianti apporterebbero non giustificherebbe i danni che sarebbero arrecati all’ambiente”.

Una battaglia dedicata a tutti i fiumi italiani

E allora perché la Regione Toscana porta avanti un progetto così importante? Se avete letto l’articolo suggerito all’inizio avrete capito già molto. Per questo salvare l’Arno è una battaglia che dovrebbe interessare a tutti, non solo ai toscani.

Arno – Foto di Lucia Salvadori

Nell’articolo si legge ancora il contributo di  Alex Mason, Senior Policy Officer, Climate & Energy. “Abbiamo urgente bisogno di passare a un sistema di energia rinnovabile al 100%. Ma il contributo che la nuova energia idroelettrica potrebbe dare è insignificante rispetto ai massicci danni ecologici che causerebbe.”

Arcobaleno sull’Arno – foto di Lucia Salvadori

La biodiversità è il nostro patrimonio e vedere che la politica non ha cambiato rotta fa comprendere che è necessario insistere. La strategia Europea per la Biodiversità ha come obiettivo il ripristino del corso naturale di 25.000 km di fiumi. Se questo è il progetto perché non è avvallato dalla rimozione degli strumenti di finanziamento e degli incentivi ai nuovi progetti idroelettrici?

Il progetto delle 13 briglie sull’Arno solo sulla carta porta equivalente ad un risparmio di circa 25 mila tonnellate annue di CO2.La produzione di energia elettrica stimata si aggira sui 55 Gwh l’anno, pari a quella necessaria per far fronte al fabbisogno di circa 20mila famiglie.

Tutto molto bello ma perché una parte dei progetti non è stata resa pubblica?

Questo il progetto

Presentazione progetto briglie_compressed