Un’oasi è un piccolo paradiso. Un mondo a sé che vale sempre la pena di visitare perché, nella semplicità della natura, permette sempre di imparare qualcosa per chi ha orecchie e occhi per vedere oltre l’apparenza. Quella di cui vi parlo oggi si chiama Arnovecchio.  L’oasi è gestista dal Centro RDP Padule di Fucecchio per conto del Comune di Empoli ed è un piccolo paradiso per molte specie. Un’oasi che oggi riprende le consuete aperture ad ingresso libero del sabato pomeriggio (ore 13,30-16,30) e domenica mattina (ore 9-12).

Quest’area naturale, come tutte le zone umide protette, offre rifugio nei mesi invernali ad anatre e altri uccelli acquatici che arrivano specialmente dall’est, per svernare da noi.

Germano reale (foto Enrico Zarri)

Dalle vivaci anatre tuffatrici ai piccoli uccelli colorati

Le anatre vivaci anatre tuffatrici, i Moriglioni, sono una comunità numerosa qui. Con loro qualche raro esemplare di Moretta tabaccata. Non mancano i Germani reali e Folaghe. I maschi delle anatre selvatiche, si preparano al corteggiamento sfoggiando il piumaggio migliore dove spiccano il verde metallico della testa il marrone rossastro del capo del Moriglione.

E ancora si possono vedere Tuffetti, lo Svasso maggiore e il Cormorano mentre sulle rive si fermano spesso a riposare Aironi cenerini e Aironi guardabuoi.

Un quadro colorato di piccole vite che usufruiscono delle mangiatoie invernali: Cinciallegre e Cinciarelle, Capinere, Pettirossi e Fringuelli che approfittano dell’offerta di cibo per superare meglio i rigori del clima.

Moriglione (foto Enrico Zarri)

Quando la natura si riprende ciò che è suo

L’area di Arnovecchio, collocata in un paleomeandro dell’Arno rettificato nel corso del XVI secolo per volere di Cosimo I de’ Medici, fu interessata in tempi più recenti da attività estrattive per la produzione di ghiaia, che portarono alla formazione di alcuni bacini lacustri.

Una volta abbandonate le attività produttive i bacini lacustri artificiali sono stati naturalmente naturalizzati come è accaduto in varie parti d’Italia. La mente va allora verso un’altra oasi di recupero visitata nel tempo a Jesi  nelle Marche che ci fece vivere momenti magici di cui vi consiglio di leggere il racconto dell’esperienza. 

Nella parte di proprietà comunale (ex Cava Pierucci) è stato realizzato un sentiero natura dotato di strutture che facilitano l’osservazione di piante ed animali selvatici e concepito per una completa accessibilità anche da parte di persone con difficoltà motorie o non vedenti: oltre a quattro osservatori della fauna ci sono infatti cartelli illustrativi e pannelli tattili con ambienti, piante ed animali in rilievo e testi in alfabeto braille.

Pettirosso (foto Paolo Caciagli)

Passeggiate in sicurezza

Passeggiare nell’oasi  oggi si può, utilizzando le mascherine e mantenendo la distanza interpersonale di un metro e ottanta. Sarà possibile anche entrare, in numero contingentato anche nei capanni di osservazione, portandosi da casa un binocolo personale per vedere meglio gli ospiti alati del lago e del bosco ripariale.

Volpi e anatre ad Arnovecchio (foto paolo Caciagli)

Volpi e anatre ad Arnovecchio (foto paolo Caciagli)

La bellezza dei colori invernali regalati dalla fauna si unisce a quella della flora. Piccoli arbusti ricchi di bacche rosse accompagnano la passeggiata nei sentieri. Dalle rosse “meline” del biancospino, alle capsule fucsia della fusaggine simili ai berretti dei preti di una volta, alle drupe del laurotino dai riflessi bluastri.

Ad accogliere i visitatori ci sarà come al solito una Guida Ambientale del Centro RDP Padule di Fucecchio, da contattare anche per altre informazioni sull’area e sugli orari di apertura nei mesi successivi (email fucecchio@zoneumidetoscane.it); gli interessati possono anche visitare la pagina Facebook dedicata all’indirizzo /oasidiarnovecchio

Il consiglio

Il mio consiglio è di cercare quella più vicina a voi e informarvi sulle visite. Godrete di un’esperienza sicura e rigeneratrice.