Torniamo al Convio per un rilassante pranzo della domenca. In vecchio stile, con calma, assaporando oltre al cibo l’aria del riposo. Lui si chiama Stefano Pacchi e fa il ristoratore da anni . Da qualche tempo è tornato a dirigere “Il Convio” dopo una piccola pausa dovuta a problemi familiari e subito il ristorante ha ripreso dal punto in cui si era interrotto.
Siamo in quella che io chiamo ancora “una terra di confine” che, un tempo non lontano era sotto la provincia di Firenze e poi passata a Pisa. Siamo nel comune di San Miniato, detto ancora San Miniato al tedesco per quella torre federiciana.(LEGGI articolo su San Miniato).
Il Convio si trova ai piedi del paese, nella piana stretta che conduce alla località “La Serra” a cui fa da sfondo l’antica torre del castello di Montebicchieri un tempo di proprietà di una importante famiglia fiorentina.

Dove mangiare in Toscana fuori dalla “pazza folla” - interno del ristorante il convio camino e tavolo per due

Fuori dalla “pazza folla”

Elevato a “città”  San Miniato è un paese che corre su diverse colline e oggi vede un notevole afflusso turistico e non solo nel periodo di raccolta del Tartufo Bianco. Una crescita di visitatori che ha portato alla nascita di molti ristoranti nel centro storico che si contendono la clientela.
Il Convio esce da questa competizione. Il ristorante non è certo di passaggio. Si trova in fondo alla valle, in località San Maiano;  una strada senza sfondo per un pezzo anche sterrata. Va trovato per trovare quella pace fatta di mancanza di passaggio di auto e tanto verde. Un ristorante dove comunque il tartufo è sempre presente secondo la raccolta di stagione.

Dove mangiare in Toscana fuori dalla “pazza folla” -panoramica

Stefano Pacchi è un ristoratore che accoglie con un sorriso e pacatezza. L’ambiente è quello caldo della casa di campagna con il camino all’entrata, i tavoli disposti nelle varie stanze oggi aperte e collegate. Tavoli anche in veranda cioè il classico portico qui chiuso da vetri, luminoso, aperto verso il giardino. Qui d’autunno o d’inverno quando i raggi del sole riscaldano ancora di più l’ambiente, ci si gode appieno la meraviglia della natura della stagione fredda.

Con Stefano si parla dei problemi della ristorazione, di tartufo, di vini. Ci consiglia di provare un biologico di Torre a Cenaia. Un sangiovese Toscana IGP 100%, sangiovese che affina in vasche di cemento vetrificato e riposa tre mesi in bottiglia. Un vino tutto sommato adatto alle nostre scelte, con sentori frutti rossi e di buona beva.

Dove mangiare in Toscana fuori dalla “pazza folla” - piatto con neccio e verdurine fritte

L’ambiente del ristorante il Convio

Qui al Convio d’estate l’ampio giardino e il pergolato sono un ristoro per le calde giornate mentre le cene si arricchiscono di atmosfera. L’interno è arredato con stile caldo, una campagna toscana presente ma non invadente o eccessiva, una apparecchiatura sobria ma curata. Tavoli quadrati e bei tavoli rotondi ideali per conversare quando si è con qualche amico in più, musica giusta e rilassante come tutta l’atmosfera.

Dove mangiare in Toscana fuori dalla “pazza folla”. - tagòiere in legno con prosciutto crudo, vaschetta con stracchino e coccoli di farina integrale

Un menù non eccessivo (quelli che sembrano “libri” mi spaventano!) con proposte classiche come i taglieri di affettati e formaggi ma anche con qualche golosa diversità. Per esempio i coccoli con  prosciutto e stracchino dove i coccoli son fatti una miscela di farine di cereali presentandosi così scuri e saporiti.
Tra gli antipasti spiccano lo sformatino di patate al tartufo, il segato di carciofi con valeriana, grana melograno e aceto balsamico, la tartara di manzo alla sanminiatese, la vellutata di ceci al tartufo. Il mio preferito il neccio di castagne al forno con taleggio e verdurine croccanti. Qualche proposta di pesce per chi non si accontenta mai.

I Primi piatti del Convio

La pagina dei primi piatti si apre con tagliolini della casa al tartufo di san Miniato, bianco in stagione e nero in questo periodo. Vengono serviti con la cloche per preservare l’aroma fino al piatto. Poi inizia un viaggio in Toscana. In Lunigiana con i  testaroli al timo e funghi porcini dove i funghi “sommergono” i testaroli stessi; nel senese con i pici qui proposti con porri stufati, pancetta croccante, pecorino e nocciole; in Chianti  con le pappardelle di cinghiale. E ancora tagliatelle al cacao al ragù di cinta, spaghetti alla chitarra con polpa di ricco e bottarga di muggine, Riso nero integrale al dragoncello e gamberi.

Dove mangiare in Toscana fuori dalla “pazza folla”. - piatto con fette di petto d'anatra e fette di arancia

convio piatto

I secondi piatti (se ce la fate)

Le porzioni sono abbondanti e Stefano quasi “si scusa” ma  la sua clientela è abituata così. Ci racconta che per un periodo ha lavorato in un locale dove si contava anche le fette di pane che venivano messe nel cestino. E questo lui proprio non riesce a farlo nel suo locale. Questo ci fa piacere ma calcolate che uno dei secondo da noi scelti, la tagliata di petto d’anatra in crosta di pistacchi con finocchi crudi e crema di arancio era di ben sette fette.  Praticamente una porzione da due persone!

Oltre a una proposta di pesce in menù si trova l’immancabile Uovo al tegamino con tartufo, il “Tonno” di San Maiano (cioè maiale) con rucola, fagioli bianchi e cipolla fresca. E ancora La bistecca di “scottona” alla fiorentina, Bocconcini di cinghiale in salmiì su letto di polenta bramata e una tagliata di tonno in crosta di papavero e salsa di soia.
Ottime le verdurine fritte e le patate arrosto.

Dove mangiare in Toscana fuori dalla “pazza folla” - il caffè del Convio servito con la moka

Finale con la moka!

Ai dolci “difficile arrivarci”. Viste le porzioni dall’antipasto ai secondi  la proposta abbastanza classica dei dolci, dalla panna cotta al tiramisù, non incuriosisce a tal punto da aprirsi un varco. Resta però la sorpresa del caffè: come casa, servito con la moka al tavolo e un cioccolatino di accompagnamento. Una chiusura perfetta.

come arrivare al convio

Per arrivare al Convio bisogna salire verso San Miniato dalla Toscoromagnola da La catena e arrivati alla chiesa con il muro di mattoni sulla destra (prima di entrare in paese) girare stretto e scendere verso la località la Serra. Qui proprio in fondo ai tornanti sulla sinistra c’è una stradina e bisogna, stando molto attenti, girare stretto.  Poi si va avanti e si tiene sempre la destra fino ad una strada delimitata da pini che hanno alzato un po’ l’asfalto. In fondo un grande piazzale sterrato lungo un corso d’acqua e sullo sfondo Il ristorante.

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