La Strada del vino dei Colli di Candia e di Lunigiana risale la valle del fiume  Magra. Prende avvio da Massa e arriva fino a Pontremoli, accesso alla bella Valle di Zeri. Una zona che offre scorci diversi, dove la storia è passata lasciando numerosi segnali, un’Italia visitata da tanti stranieri ma spesso poco conosciuta agli italiani. Il nostro viaggio nella strada del Vino dei Colli di Candia e di Lunigiana può partire risalendo il fiume Serchio. (Leggete l’articolo e guardate il video sulla Valle di Zeri che trovate più avanti)

Strada del vino: Colli di Candia e di Lunigiana Orrido di Botri il fime e le pareti grigie
Orrido di Botri

Risalire lungo il Serchio

Siamo in Garfagnana all’altezza di Borgo a Mozzano dove ci aspetta un altro ponte del diavolo (in Toscana ce ne sono altri): è il  ponte della Maddalena a dorso d’asino. Proseguiamo per il ponte di Calavorno per poi dirigerci verso uno dei luoghi più affascinanti della Toscana: l’Orrido di Botri.

L’Orrido di Botri è una spettacolare gola calcarea alle pendici dei monti Rondinaio e Tre Potenze. Siamo in una Riserva Naturale  gestita dal reparto Carabinieri biodiversità di Lucca. Vi si può accedere anche senza guida (i cani non sono ammessi) e d’estate quando c’è meno acqua si può risalire da Ponte Gaio fino alla Piscina. Le pareti sono ripide e sono state scavate nel tempo dal torrente Mariana e dal torrente Ribellino poi ricongiunti nel Rio Pelago. Acque fredde e pareti ripide con vegetazione rigogliosa tanto che qui nidifica L’Aquila Reale. Se non ve la sentite di affrontare l’Orrido di Botri e non amate il trekking ricordate che da Tereglio  iniziando a salire verso Ponte a Gaio si può godere di una visione unica sull’Orrido di Botri.

Antica Macina a Pietra in Lunigiana – Foto di R. Capanni al Mulino Margen

Le bellezze della Lunigiana

La Lunigiana è un territorio ricco di borghi medievali che vale la pensa visitare. Ci sono anche molti mulini antichi in funzione come quello della già citata valle di Zeri (GUARDA il video del mulino Margen dove potrai trovare ospitalità) e altri come a Fivizzano vicino alla Pieve di Sorano. Le pievi, come possiamo immaginare, punteggiano le colline. Suggestiva quella di Pognana a Filattiera. Una delle pievi più importanti della Lunigiana che sorge su un sito abitato fin dalla preistoria. La pietra grigia di arenaria(ciottoli di fiume appena sbozzati)) si fa rossastra sotto la luce del sole. A tre navate la Pieve fa respirare la storia che l’ha attraversata.

Strada del vino: Colli di Candia e di Lunigiana - Castello Malaspina a Fosdinovo
La parte alta del Castello Malaspina a Fosdinovo

Oltre la Lunigiana

Lasciando la Lunigiana non è possibile perdersi il Castello Malaspina a Fosdinovo. Un maniero antico con le sue leggende e un ampio panorama. Qui Dante Alighieri fu ospite nel 1306 essendo amico dei Malaspina, famiglia ancora oggi in possesso del castello.  Il castello è comunque visitabile ed io vi consiglio di farlo perché a me è sempre piaciuto molto. Per un’esperienza diversa potete pernottare nelle camere del percorso museale e l’accoglienza è quella riservata agli ospiti più cari.

Le Apuane e il loro marmo

Se non ci fossero state le Apuane forse non avremmo opere candide come il David di Michelangelo o sculture come quelle del Canova o del Gianbologna. Le Alpi Apuane sono il luogo dove da millenni si estrare il marmo e qui si possono fare particolari escursioni tra cave e ferrovie marmifere. Si può raggiungere Cave di Colonnata (il famoso Lardo viene da qui) e le Cave dei Fantiscritti il cui nome deriva dal bassorilievo romano ritrovato qui.

Strada del vino: Colli di Candia e di Lunigiana - le cave di Marmo delle Alpi Apuane
Alpi Apuane cave di Marmo

Il Vino

Nonostante la conformazione montagnosa anche i questa zona la Toscana non smentisce la sua vocazione. Due le DOC: Candia dei Colli Apuani e Colli di Luni. Vini perfetti per insalate di mare e per piatti di pesce. Una viticoltura eroica quella praticata sulle colline di questa parte di Toscana.
La doc Candia dei Colli Apuani vanta una storia che entra nel mito. Pare infatti che nel cuore della produzione del Candia, il colle Monte Libero, sorgesse un antico tempio dedicato ad Ercole e pare che i vitigni del Candia giungessero giungano sulle barche dei coloni Greci dall’omonimo Comune dell’Isola di Creta.

Colli di Luni è una DOC divisa tra Toscana e Liguria.  Vermentino (90%) e Trebbiano Toscano e altre uve a bacca bianca sono i vitigni ammessi per un vino estremamente piacevole con un sentore di mandorla.  Una zona di produzione di ottimi vini come testimoniato da Plino il Vecchio. La Doc la cui storica  produzione avviene tra i 70 e i 450 metri sul livello del mare è nata nel 1990 e comprende  solo Vermentino o anche il rosso. Quest’ultimo Sangiovese (60-70%), Canaiolo e/o Pollera nero e/o Ciliegiolo (almeno il 15%), altri vitigni a bacca nera, raccomandati o autorizzati fino al 25%, con un limite del 10% per il Cabernet.

La cucina dei Colli di Candia e di Lunigiana

Preparatevi ad una full immersion di bontà. In Garfagnana il farro la fa da padrone. Cerale tipico della zona, dove cresce bene e non necessita di tanti trattamenti fitosanitari, è l’ingrediente principale di zuppe e pane.  La zuppa di farro con fagioli racchiude sapori antichi e da sostanza, condita con un filo di olio extra vergine di oliva è  perfetta per l’ alimentazione vegetariana. 
Il castagno è  presente su queste montagne da sempre e la castagna è, infatti, uno dei prodotti della parte alta di questa zona.

Strada del vino: Colli di Candia e di Lunigiana piatto con testaroli al pesto
I testaroli al pesto degustati al Mulin Margen

Il lardo di Colonnata è poi una prelibatezza. Il grasso del maiale viene trattato in questo paese sulle Apuane con un lungo massaggio a base di sale, spezie ed erbe aromatiche. Poi viene messo in “forma” in teche di marmo dove avviene una salamoia e, dopo qualche mese, è pronto per essere gustato.
Di questa parte di Toscana tipici anche i testaroli, delle specie di crepe cotte nei testi cioè due dischi di ghisa messi sul fuoco diretto da tagliare e con dire come la pasta. E ancora gli sgabei, che sono strisce di pasta fritta e i panigacci. Per quest’ultimi sono piccole pagnotte fatte da un impasto da pane cotto in forno in terrine di coccio sovrapposte.

Ricapitolando qui per andare sul sicuro cercate:
  • Farro della Grafagnana (Dop)
  • fungo di Borgotaro (igp)
  • il miele della Lunigiana
  • lardo di colonnata
  • Olio extra vergine di oliva delle colline luchesiPerosciutto toscano (Dop)
  • Pecorino toscano (Dop)

Se volete assaggiare questi prodotti vi suggeriamo questo produttore che lavora  materie prime sceltissime come si faceva una volta.(Salumificio Artigianale Gombitelli)

Cosa fare sulla strada del vino dei Colli di Candia e di Lunigiana

Se vi siete presi qualche giorno oltre alle bellezze giù citate vi suggeriamo anche del relax ad Equiterme a San Carlo Terme e alle Terme della Versilia

Se poi volete sapere di più sulla zona il Museo Etnografico Don Luigi Pellegrini  a Castiglione di Garfagnana  o quello della Lunigiana a Villafranca in Lunigiana (MS). Qui anche il castagno ha il suo  Museo a Colognola Val di Roggio as Pescaglia. Il marmo invece ha Il Museo Civico del Marmo a Carrara loc. Fossola.(ricordate sempre di controllare le aperture perchè alcuni in inverso sono chiusi)

Per quanto riguarda la ricetta se la zuppa di farro è buona interessante io propongo la, sempre vegetariana, Torta i erbi tipica della zona. Ne sistono varie versioni e alcune confondono la Torta di Erbi con la Torta con i Becchi che è semi dolce. Oggi la torta d’erbi si fa con spinaci o bietole e c’è chi mette anche la patata ma in realtà è un piatto povero fatto con le erbe di campo (erbi).

Torta di Erbi

  • 300 grammi farina 0
  • 2 kg tra erbe di campo, borragine, l’ortica, il luppolo, la pimpinella, tarassaco ma oggi si usano bietole e spinaci.
  • 200 grammi zucchine se ne avete
  • 1 manciata pane grattugiato
  • 1 manciata di pecorino
  • qb pepe e sale
  • 3 cucchiai olio extra vergine di oliva
  1. Lavare le verdure e sbollentarle per qualche minuto. Non passatele al passatutto ma tagliatele grossolanamente

  2. scolare le verdure e lasciare che perdasno tutta l'acqua

  3. fare la pasta: mettere a fontana la farina, aggiungere 4 cucchiai di olio e l'acqua quanto basta per fare un impasdto liscio da lavorare per un po' e poi lasciarlo riposare un 15 minuti

  4. Intanto accendere il forno a 200° centigradi

  5. strzzare ancora le verdure, unire il formaggio, regolare di sale e pepe

  6. stenderecon il matterello l'impasto diviso in due parti: una servirà per foderare il fondo della teglia unta e l'altro per adagiarlo sopra il ripieno.

  7. mettere la sfoglia nella teglia (alta 4.5 cm) ben unta, aggiungete l'impasto e richiudete con l'altra sfoglia avendo cura di togliere l'eccesso di pasta dai bordi.

  8. mettere in forno per 35-40 mainuti