Iniziamo questo nostro incontro con le Strade del Vino della Toscana iniziando dai Colli Fiorentini. Prima di tutto immaginiamoci su una bella spider, giornate estive e tempo a disposizione. Il bello sarà intorno a voi ma anche nei musei, nelle pievi, nei ristori di campagna, nelle aziende vitivinicole. Quindi prendetevi tempo e godetevi la Toscana fuori dalle solite (seppur bellissime) città. Senza confusione, respirando l’aria e “giocando” con la rusticità dei toscani (non i sigari!).

Panorama dei colli fiorentini con olivi e viti

Chianti Colli Fiorentini ovvero una distinzione netta dal Chianti Classico. Per i non toscani la distinzione non è proprio chiarissima ed è oscura per gli stranieri che non si intendono di vino. Questa strada del vino comprende le colline che guardano verso la piana di  Firenze. Colline a vite, oliveti, boschi, territori con risorse diverse.

Partenza da Firenze

Iniziamo il nostro itinerario nel chianti colli fiorentini appena sopra Firenze, a nord, dall’etrusca Fiesole. Fiesole ha una fondazione antica e vale la pena visitare il bel teatro romano e il museo archeologico. Alla fine del 2020 sarà anche possibile visitare la cantina di Bibi Graets, oggi in fase di preparazione, proprio sulla piazza principale con vista su Firenze.

Teatro romano di Fiesole. Il teatro ospita ancora concerti dando valore aggiunto con il suo suggestivo panorama.

Costeggiando l’argine sinistro del fiume Arno la strada prosegue per Molin del Piano fino a Rignano e Reggello. Qui si fa un olio DOP ricco di polifenoli e quindi prezioso per la salute.
Il  territorio che piano piano diventa sempre più boschivo cosparso di piccole pievi restaurate con cura.

Cascia e la sua pieve

Arrivati a Cascia una visita alla Pieve è consigliata perché conserva il  trittico di San Giovenale attribuito a Masaccio. Il giovane pittore morto a 27 anni che fu uno degli iniziatori del Rinascimento e dei “nudi” osceni ( per l’epoca) della Cappella Brancacci a Firenze.
Le alte colline di questa parte di territorio fiorentino volta attraversato l’Arno cambiano aspetto.

San Casciano particolare delle mura.

Verso Siena

Verso Siena le colline si fanno più dolci, si arricchiscono di vigneti. Ordinate, oggi “pettinate”  da filari che hanno sostituito in tutta la Toscana i muretti a secco. Apriamo una parentesi importante: i muretti erano però tanto utili contro il dilavamento del terreno.  

A questo punto si torna indietro passando per San Pancrazio, San Casciano, Baccaiano, Ginestra Fiorentina. Ancora l’Arno davanti e ci troviamo a Montelupo patria delle ceramiche rinascimentali e sede di un bel museo. Tornando verso Firenze poi si può andare verso Impruneta con la sua bella chiesa mariana, le fornaci e antiche ville. Se siamo a fine settembre ci si troverà immersi nella tipica “Festa dell’uva” con i bei carri addobbati

pappa al pomodoro nella versione dello chef Emanuele Vallini di Bibbona

La cucina dei Colli Fiorentini

In Toscana si mangia e si beve bene da tutte le parti e i Colli Fiorentini offrono tanto. Anche sui chianti colli fiorentini da non perdere la Pappa al Pomodoro ( segui la ricetta di Gustarviaggiando!)fatta con pane raffermo, pomodoro fresco, “il mazzetto” di odori e una “C” di olio extra vergine d’oliva toscano. Buona sia fredda che calda.
Poi la ribollita, minestra di pane più buona “il giorno dopo” fatta con le verdure dell’orto invernale dove non può mancare il cavolo nero!

chianti colli fiorentini  con crostino di pane
Ribollita nella versione dell’ italian personal chef Sunshine Manitto

Tra le carni la chianina classica, la bistecca alta tipica della Toscana che dovrebbe sempre essere di carne di “razza chianina” ma che purtroppo spesso non lo è più. Noi consigliamo la trippa alla fiorentina e il Peposo imprunetino.
Da non dimenticare i salumi tra cui la “regina” finocchiona, quella tipica è la “sbriciolona”  cioè che si sbriciola, un salume aromatizzato con i semi di finocchio. Da non perdere i pecorini DOP oggi serviti con miele o confetture di cipolle o gelatine di vino.

chianti colli fiorentini

Il vino

E parlando di vino  va detto che è una denominazione nata nel 1932, una sorta di “cappello” che cinge la zona più settentrionale del Chianti Classico. Doc e Docg il vino qui prodotto da giovane ha un colore rubino acceso, in Riserva  acquista generalmente note di ciliegia cotta, marmellata di prugne e note di tabacco.

Note di ciliegia

Nel complesso un vino armonico perfetto con i salumi toscani e le carni. Sangiovese al dal 75 al 100% con l’aiuto di alcuni dei classici vitigni toscani soprattutto Canaiolo nero e Trebbiano toscano o Malvasia.  Può essere vinificato secondo la tradizione del territorio del Governo alla toscana.Tra le tante aziende visitate in zona vi proponiamo quella di Torre a Cona a 10 chilometri da Firenze di proprietà del Conte Rossi di Montelera. Il bravissimo Leonardo ci ha guidato in una interessante degustazione.