Land Art a Colle di Bordocheo alla scoperta di antiche tradizioni e del territorio da cui si sono generate.

Barbara Chelini e la sua  voglia di condivisione.

Gustare l’Arte in mezzo alla natura, scoprendo così anche il territorio e le sue tradizioni. Accade in Toscana a Colle di Bordocheo in provincia di Lucca a Segromigno in Monte, dove Barbara Chelini non smette di stupire mostrando la sua voglia di condivisione.
Tutto era partito con un vino, nato dall’unione di aziende della zona di Lucca (tre per iniziare) che Barbara aveva convinto a stare insieme dando vita ad un vino rosso, il Mille968, matrimonio tra i migliori vini delle aziende aderenti.
Poi c’è stata la creazione della “residenza d’artista” un porto sicuro per creare  messo a disposizione da Colle di Bordocheo ad artisti di tutti i generi e nel 2018 il progetto si è esteso alla Land ART con la speranza che altre aziende decidano di farne parte e far crescere il territorio anche attraverso questo percorso.

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Land Art ovvero Arte Contemporanea (nata negli Stati Uniti nel 1967) da fruire negli spazi stessi della natura, installazioni che un giorno la terra si riprenderà, arte ispirata dal luogo che la ospita. Land Art cioè arte della Terra, arte fruibile non negli spazi di un museo ma dove questa nasce.

Per Barbara Chelini, da sempre amante dell’arte, offrire lo spazio dell’Uccelliera è stato ripercorrere la storia della sua azienda, andando indietro nel tempo quando tutte le attività dell’uomo erano legate alla natura e a ciò che essa forniva.

Così in una splendida giornata di aprile abbiamo scoperto “l’uccelliera” una delle tante piccole costruzioni circondate da un boschetto e solitamente in prossimità di un corso d’acqua,che nella zona di Lucca erano molto comuni. L’uccelliera era la “prigione” di uccellini che, tenuti  solitamente al buio, servivano da richiamo per attirarne altri  con il loro canto. Gli alberi bassi del boschetto erano “la trappola”: richiamati  gli uccelli si fermavano sui rami dove , ad arte, venivano messe delle piccole verghe  ricoperte .  ricoperti da un materiale viscoso fatto con vischio e altre sostanze naturali. Così venivano catturati e portati al mercato divenendo a loro volta richiami e utilizzati dai cacciatori.

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Oggi il’uccelliera non ha più la sua funzione ma resta il boschetto che segna un passato breve che oggi sembra così lontano. Nell’uccelliera di Colle di Bordocheo, oggi restaurata a salvaguardia di una memoria da non disperdere,  abbiamo ammirato le opere di Daniela Gorla coordinatrice del progetto  con MeMory, Maria Antonietta Rossi  con “il Seggio” sedute per far “riposare” gli alberi e offerta di semi e acqua per gli uccelli, Anna Mainardi con  Casetta degli Uccellini, Maya Pacifico con le sue foglie eteree, Mario Quadraroli  con Colonna Infinita  che ha utilizzato bambù proveniente da un boschetto sottostante e vicino al corso d’acqua e Uberto Gianoli  con Triangolo Sacro.
Ammirare queste opere sapendo che non saranno fruibili per sempre fa parte dell’emozione dell’osservazione mentre il  “silenzio pieno di voci” del bosco,  esalta e sublima l’esperienza.

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È certo un’esperienza per i viaggiatori più attenti, alla ricerca di contatto con il luogo visitato che, nel caso di Colle di Bordocheo, offre un panorama che regala pace e serenità.
L’azienda Colle di Bordocheo inizia la sua storia negli anni’60 e oggi è una realtà che ha mantenuto il suo contatto con il territorio e la natura che la circonda. A regime biologico l’azienda  della famiglia Chelini è portata avanti da Barbara con 1650 piante di olivo e 10 ettari di vigneto  tra Sangiovese, Merlot, Ciliegiolo, Syrah, Chardonnay, Sauvignon Blanc,  Vermentino e Moscato Bianco.

Colle di Bordocheo (LU). Land Art. Terrina di Pappa al Pomodoro. Foto di Giorgio Dracopulos Critico Gastronomico

Che a Colle di Bordocheo ci sia qualcosa di speciale non c’è dubbio. Sotto le bianche tende del pergolato abbiamo amabilmente conversato, degustato i vini dell’azienda  e goduto di un aperitivo con i formaggi di zona prodotti da Monica Ferrucci e “Bordocheo Bianco 2016” alla giusta temperatura, a cui hanno fatto seguito le preparazioni di Nicola Orsi, dell’Osteria Canaiolo (trasferita in questi giorni presso Hotel Hambros il Parco in Villa Banchieri a Lucca) : Pappa al pomodoro con panzanella al nero di seppie, maionese di cipolle bianche e crema di cavolo nero; tortelloni ripieni di carne di coniglio in bianco, su coulis di peperoni arrostiti e privati della pelle, crumble  di olive e ristretto di ossa di coniglio, Formaggi e affettati di zona e per finire crema di limone con meringa e crumble di biscotti di frolla in abbinamento al “Quinto” il vino da dessert  di Colle di Bordocheo.

Roberta Capanni