Ice …To Meet You per una calda cena di dicembre. Solo un gioco di parole?
Applausi a scena aperta per lo staff di cucina del B-Roof del Grand Hotel Baglioni Firenze e i Gelatieri Artigiani Fiorentini
Ice …To Meet You, l’evento che si è svolto al B-Roof al Grand Hotel Baglioni di Firenze a prima vista sembrava insolito. Una scelta che poteva essere “azzardata” in un periodo dell’anno che regala giornate sempre più fredde mentre la voglia di tepore, anche nel piatto, ci invade. A questo si aggiunge una proposta globalmente insolita, dove il gelato si sposa con ogni piatto, dall’antipasto al dolce, dove la sapidità abituale delle trofie al pesto con colatura di alici si affianca al gelato al pepe nero e la seppia arrostita sfida il gusto intenso del peperone.
Invece, per fortuna, al Baglioni si è osato. Come ci ha detto il sales e marketing director, Renzo Masini, è stata una sfida. Vittoriosa, a nostro avviso, vista l’alta qualità del percorso gustativo che i partecipanti hanno potuto fare nella complicità del panorama unico del B-Roof, del servizio, sempre perfetto che qui si offre e l’esperienza nella promozione di eventi di Firenze Spettacolo e PromoWine.
Ice …To Meet You era già stato un evento di successo ma ciò che lo ha reso diverso è l’ambientazione dicembrina e la perfetta armonia che ha invaso la cucina, dove lo Chef Richard Leimer e i Gelatieri Artigiani Fiorentini hanno trovato la loro cifra massima.
Armonia di sapori e saperi, incontri e matrimoni inaspettati che, portata dopo portata, hanno elargito a piene mani delizie per le papille gustative di tutti i presenti. Volti estasiati, piacevolmente colpiti che, da un’attenta osservazione della sala, ricordavano il volto disegnato del terribile critico Anton Ego dell’impareggiabile film Ratatouille mentre assaggia il piatto dell’infanzia.
Ice…fin dall’aperitivo con il Ghiacciato al Ronchi Pichi, vino aromatizzato che fin dai primi del novecento era presenza immancabile nel mobile bar di nonni e bisnonni, tra rosoli e anisette. Entrée stuzzicante con un mini panbrioche con la Toscana dentro: sorbetto al lampredotto e pesto leggero di basilico a cui ha fatto seguito il cubo di tartare di manzo su cui, delicatamente, era posata un profumato velo di tartufo nero accompagnato da un cracker, perfetto e leggero, al rosmarino e due candide tartellette riempite di gelato all’olio Evo e di Bufala.
L’antipasto, anche non caldo, lo possiamo accettare anche nella stagione fredda, non il primo e il secondo piatto! La trappola del primo piatto poteva essere fatale invece gli Gnocchi di patate al limone con Sorbetto di capperi e origano e radice di Liquirizia sono arrivati dritti al cuore: la morbidezza e la dolcezza dei piccoli gnocchi unita alla freschezza del limone è stata elevata dalla ben bilanciata formulazione del sorbetto. Il frutto del cappero così ardito e l’energia mediterranea dell’origano perfette per la proposta.
Profumate Trofie con pesto di broccoli e colatura di alici, seconda portata dei primi piatti, e gelato al pepe nero altra proposta da ricercare, richiedere, imparare a fare per condividere con le persone più care questa esplosione di gusti e fare un esclusivo viaggio gustativo.
Secondo scoglio da superare: il secondo piatto. Spiedino di Seppia Arrostito su crema di Topinanbur con gelato al peperone per un finale degno di tutta questa cena dove, la Cupola del Brunelleschi e il campanile di Giotto hanno vegliato su di noi.
Nel bicchiere Pinot Grigio Terre di Ger 2016, Refosco dal Peduncolo Rosso 2015, Spumante Banfi Brut Metodo Classico.
Chiusura con Ginger e chips di barbabietola su gelato di crema fiorentina e salsa di Ribes Rosso, dulcis in fundo, lo storico Elmo di Caterina, un dolce di gelato che in pochi oggi sanno fare. Ronchi pichi per finire e applausi di cuore con standing ovation come non vedevo da tempo, a tutto lo staff di cucina e ai Maestri Gelatai di cui (seguiteci) vi parleremo approfonditamente in un prossimo articolo.
Roberta Capanni
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