La Sacra Cintola simbolo di Prato nella mostra “Legati da una cintola – L’Assunta di Bernardo Daddi e l’identità di una città”
Storia e leggenda della reliquia pratese da settembre 2017 fino al 14 gennaio 2018 al Museo di Palazzo Pretorio
Una Sacra Cintola lega prato e i pratesi. È strano come una città così vicina a me non mi abbia mai fatto davvero comprendere l’attaccamento che ha verso la reliquia del Sacro Cingolo, la Cintola della Vergine Maria custodita nel Duomo di Prato.
L’ho capito g razie alla mostra inaugurata nei nuovi spazi espositivi del Museo recuperati nell’attiguo edificio dell’ex Monte dei Pegni di Palazzo Pretorio di Prato, intitolata Legati da una cintola – L’Assunta di Bernardo Daddi e l’identità di una città. E ne sono rimasta affascinata. La città di Prato è un piccoco gioiello che negli ultimi anni ha avuto la sfortuna di salire alla ribalta delle cronache per la forte presenza di immigrazione cinese.
In realtà Prato, città da sempre laboriosa, ha fatto di questa pacifica invasione un fiore all’occhiello e ora si torna a parlare della città come punto importante per la storia di tanta parte della Toscana e non solo. E la mostra “Legati da una cintola – L’Assunta di Bernardo Daddi e l’identità di una città” è un altro tassello importante che si aggiunge al recupero della propria identità culturale che la città vuole mostrare al mondo.
La reliquia della Sacra Cintola è “Prato”. La mostra accende un fascio di luce intenso sull’arte del Trecento, periodo di grande prosperità con le committenze ad artisti come Giovanni Pisano e Bernardo Daddi che diedero risonanza alla devozione mariana a Prato come vero e proprio culto civico.
L’origine del culto risale al XII secolo. La leggenda narra che la sacra cintola fu consegnata a San Tommaso dalla Madonna al momento dell’Assunzione e che sia arrivata a Prato verso il 1141 portata mercante pratese Michele andato in Terra Santa che la conservò gelosamente e che, alla sua morte, la lasciò alla città nel 1172.
Da quel momento, quella sottile striscia di lana finissima, lunga 87 centimetri, verde tenue, broccata in filo d’oro con ai capi due cordicelle per legarla è diventata il simbolo di Prato.
Una storia quella della Sacra Cintola intorno a cui si sono dibattute nei secoli dispute tra chiesa e comune e introno alla quale crebbe per gradi la fabbrica gotica dell’allora prepositura di Santo Stefano, fino alla realizzazione di una cappella apposita presso l’ingresso, affrescata da Agnolo Gaddi tra 1392 e 1395, e del pulpito di Donatello e Michelozzo per l’ostensione periodica, sull’angolo della nuova facciata.
Nel 1312 dopo un tentativo di furto si fece costruire un nuovo allestimento a protezione della Sacra Cintola con una cappella e una pala d’altra commissionata, appunto, a Bernardo Daddi. Era il 1337. Con questa mostra la pala riacquista la visione dell’artista e trona a raccontare una storia affascinante.
Roberta Capanni
Dove mangiare a Prato dopo aver visitato il Museo e il Duomo:
Un classico Soldano in Duomo dal 1918. https://www.facebook.com/Soldano-in-duomo-625365077531248/ Via della sirena 10/12, 59100, Prato, Italia
+39 0574 830913