In questo caldo giugno le manifestazioni si susseguono a ritmo serrato e non c’è tempo di raccontare tutto. GustarViaggiando sta, appunto, viaggiando in un questo mondo della cucina dove tutti hanno qualcosa da proporre perché “tutti” seguono, criticano e fotografano.
In un interessante corso con crediti formativi per giornalisti che si è svolto alla cantina Cottanera in Sicilia, sulle pendici dell’Etna, è venuto fuori qualche spunto interessante. Un sito di critica enogastronomica dura, che non usa foto ma solo articoli ben scritti, nell’immagine di copertina relativa ad un pezzo ha messo, per la prima volta, una foto di cibo ( anche bruttarella a loro dire) e i click e gli arrivi sul sito sono aumentati in maniera esponenziale.
Non che sia una novità, siamo nel mondo dell’immagine, ma credo che il mondo dei patiti del food ormai si limiti a guardare mentre la lettura di articoli sia destinata solo agli addetti ai lavori. Mi domando se la “signora Maria” che ama cucinare e mettere le sue creazioni poi legga anche altro oltre agli ingredienti di una ricetta che vuol provare a fare, come credo che tutti quelli che fotografano incessantemente i piatti del ristorante abbiamo mai letto un solo articolo su quello stesso ristorante che non sia una recensione scritta non da chi non sa distinguere un cappero da un link blossom ma neanche da chi non sa neanche la differenza tra una amatriciana e una carrettiera.
Lo so mi sto attirando le ire di molti ma spero non quelle di viaggiatori del gusto. I viaggiatori del gusto hanno voglia di imparare e non sentenziano, assaporano, cercano territorio e storia nel piatto e, soprattutto, non scelgono un ristorante da una recensione da Trip e vanno oltre le mode.