Val delle Rose: ospitalità e panorami della Maremma

Trekking di classe, musica e teatro in mezzo a 100 ettari di vigneti dove il Sangiovese è il re.

Val delle Rose, il nome è già un programma. La Maremma di fine maggio regala profumi e dall’alto della Tenuta Val delle Rose, panorami che non è un eufemismo definire indimenticabili. Un luogo da vivere che sa come accogliere.

Colline vitate dove il Sangiovese è  protagonista. L’azienda, di Poggio la Mozza, acquistata nel 1996 dalla Famiglia Cecchi, oggi conta 100 ettari dove si produce soprattutto Morellino ma anche Merlot, Petit Verdot, Cabernet Sauvignon e Colorino ed una superficie sempre più importante di Vermentino.val-delle-rose-

Val delle Rose: non solo vino anche panorami unici

Qui si può far trekking tra le vigne  con i percorsi, Morellino, Litorale e Poggio Leone, che al termine offrono un piacevole ristoro a base di prodotti del territorio e i vini prodotti in azienda.  Nella nostra visita ci siamo diretti verso il Litorale  il poggio dove si gode della vista delle colline che degradano verso il mare e  del profilo scuro dell’isola D’Elba e delle Gorgona.

Dopo l’ultimo tratto di salita, la vista che spazia aprendosi sul verde e l’azzurro, e il ristoro offerto all’ombra di fronde mosse dal vento fanno dimenticare ogni piccola fatica. Formaggio, pane toscano, salumi e vista la stagione fave, o per meglio dire baccelli, come si dice in Toscana.

Passata a pieni voti anche l’ospitalità culinaria in azienda dove, senza voli di fantasia, si possono degustare piatti territoriali accompagnati dai vini aziendali: il Morellino Di Scansano D.O.C.G., Poggio al Leone D.O.C.G, Aurelio D.OC., Litorale Vermentino  fresco indicato per le calde serate estive.

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Spazi di Maremma

A noi che di Maremma scriviamo spesso questo ambienten ’ambiente spazioso e molto curato che domina la collina da cui a 360 gradi permette di godere del panorama si fonde con il colore della terra di qui ci è piaciuto davvero molto.Qui l’offerta è anche culturale con teatro, musica attraverso un programma studiato nei minimi dettagli che quest’anno si apre sabato 10 giugno con il Quintetto Cavalieri che proporrà una reinterpretazione di colonne sonore e jazz d’autore.

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Merita la visita la grande cantina dove tutto è “sospeso” e dove tutto procede per caduta, piano dopo piano per arrivare al grande vano che accoglie le barriques e dove, talvolta, l’arte si insinua in tutte le sue forme.
Come sempre raccontiamo, non importa andare dall’altra parte del mondo per vivere emozioni e assaporare il gusto della vita.

 

Roberta Capanni