Pezzi e atmosfera unica per l’Atelier di via Maggio a Firenze.

Tra contemporaneità e passato l’eleganza senza tempo di oggetti e abbigliamento.

Un atelier in via Maggio. Ci sono delle nostre città che hanno cambiato aspetto o meglio è cambiata la vita che ci scorre dentro. Siamo in Oltrarno a Firenze, “di là d’Arno” come dicono a Firenze. Una strada su cui si affacciano i palazzi che le famiglie nobili fecero costruire in gran numero, dove personaggi e artisti tra i più famosi lavorarono e vissero. Qualche esempio? Al 37 viveva l’architetto Bernardo Buontalenti, al 48 Giovan Battista Foggini, al 26 si trova il Palazzo dove visse Bianca Cappello, amante prima e moglie poi, del Granduca Francesco I de’ Medici, al 73 la poetessa inglese che si adoperò per il nostro Risorgimento Elizabeth Barrett Browning.
Elegante e dritta, via Maggio punta verso il Ponte Santa Trinita e accoglie antiquari e, per fortuna, botteghe e negozi non “a marchio”. L’atelier non poteva che nascere qui. In questa Firenze meno “caciarona” che ha regalato alla parte peggiore della “globalizzazione” antiche botteghe e vita ai fiorentini. In quell’Oltrarno che oggi molto stranieri vivono con devozione assoluta.

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Uno spazio moderno in bilico sull’eleganza del tempo che fu tempo

Al numero 78r c’è l’Atelier. Uno spazio moderno in bilico sull’eleganza del tempo che fu tempo a cui che oggi ci piace riassaporare, dove il cliente viene accolto e non fagocitato da oggetti tutti uguali in ogni parte del mondo. All’Atelier si respira l’aria”antica” del pezzo unico, dell’oggetto o dell’abito fatto a mano con tessuti ricercati, talvolta strani e diversi, ma sempre unici come ogni persona non è uguale all’altra. In questo spazio creativo di 70 metri quadri, dopo aver attraversato un mondo incantato fatto di preziosa lingerie di seta e pizzo, giacche da uomo dall’eleganza assoluta e modernamente retrò, tra abiti con paillettes cucite a mano, abiti da bambini e piccole borse che fanno tornare bambina ogni donna, sul fondo davanti ad una grande vetrata, dimora grande tavolo, dei cartamodelli emntre dei cartamodelli fanno bella mostra di se attaccati alla parete.

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Club o salotto?

All’Atelier Via Maggio Fashion & Furniture, si farà anche “salotto”, sarà una specie di club come amano definirlo le tre proprietarie ma che a noi, visto il luogo, vogliamo chiamare salotto. Tra oggetti di design e abiti unici anche cene a lume di candela. con il primo appuntamento gastronomico fissato per il 10 marzo con la “cena viola”.
Tre donne le ideatrici: Alessandra Giotti la madre che si occupa dell’arredamento d’interni, dalla scelta delle stoffe alla caccia di pezzi “vintage”, fino al ripristino di legni e imbottiture; le figlie Martina e Chiara Capanni, la prima si dedica con alla creazione di abiti da sera, lingerie e una curiosa linea di stylish t-shirt, la gestisce il settore vendite dello store con un occhio particolare ai clienti stranieri. Insieme a loro professionisti come Elisabetta Franchi per la lingerie, Mario Scali per la produzione sartoriale di abiti da uomo, Susanne Paetsch (Photo&Frames) la fotografa che ad ogni cambio di stagione curerà un nuovo allestimento fotografico.

atelier gruppoFood contemporaneo all’Atelier di via Maggio

La parte dedicata all’incontro con la contemporaneità del food sarà gestita dal collettivo Kitchen & Wishes, catering contemporaneo costituito da Giulia, chef della Libreria Brac, Elena, chef e curatrice di eventi, e Giulio, wine lover.
Le cene saranno studiate per fare in modo che ognuno via un’esperienza da ritrovare nel ricordo come quella in programma per venerdì 10 marzo prossimo sulle sfumature del viola.

Menù con sfumature viola per il 10 marzo 2017

Leggo dal menù ’involtino di bietola viola ripieno di ricotta, porri ed erbe aromatiche, servito con cialde di pane croccante e terracrepoli, agli gnocchetti di patata viola con crema di cime di rapa e cime di cavolo violetto, spezzatino di maiale al mirto e vino rosso con brunoise di sedano rapa, mele rosse e primule, dessert fondente al cioccolato con nocciole croccanti e crema al rosmarino e violetta. Nel bicchiere Trebbiano Metodo Classico 18 mesi, Verdicchio Classic Superiore, Bolgheri Superiore e Recioto della Valpolicella.

atelier cateringL’Atelier si presenta quindi come un luogo “non luogo”: un negozio, un salotto, una galleria d’arte, un ristorante, un’sola dove intraprendere un percorso sensoriale. Sicuramente un posto dove si esce dall’animato e si torna ad essere non solo clienti graditi ma persone.Info e prenotazioni: 055 2399093

Roberta Bianchi