Vino, salute, Eros e trascendenza. Nella Tenuta Ruffino di Poggio Casciano antopologi e medici per parlare di vino a 360 gradi.

Vino, salute, eros e trascendenza è il titolo di un convegno ben fatto organizzato venerdì 2 dicembre 2016 dalla Ruffino. Partecipiamo a molti convegni a tema, spesso interessanti ma troppo scientifici oppure noiosi e senza contenuti che possano dare spunti ai giornalisti e per questo siamo sempre “titubanti” ad accettare inviti. Ma “Il vino, salute eros e trascendenza” organizzato dalla Ruffino nella bellissima tenuta di Poggio Casciano,  era sicuramente un titolo intrigante. Talmente intrigante che il pomeriggio intero è come volato ascoltando gli esperti convocati per l’occasione.vino-salute-eros-e-trascendenza-4-web

Si è parlato di salute e degli effetti sul nostro corpo e sulla nostra mente ma mai in senso “punitivo” e, soprattutto, il vino è stato ricollocato nella sfera non solo della convivialità ma della socialità e anche del sacro, elemento cardine fra trascendenza e immanenza, eros e psiche, mito e religione.

Non è un caso se la vite  viene “allevata”, per esempio, e tutto il resto del mondo vegetale viene” coltivato”. Le parole, anche se non ci prestiamo attenzione, hanno un peso.  La parola stessa  “vino” ha origine antichissime e si discute sulla sua provenenienza: forse dal sanscrito “venas” ( piacevole) o dalla radice “vi” ( attorcigliarsi) già questo meritterebbe un articolo di approfondimento.

Comunque sia il vino ha origini che affondano le radici nel passato remoto dell’umanità almeno nelle regioni in cui la vite si sviluppa e da sempre ha incarnato simbologia religiosa e prestigio sociale.
Il legame con la salute è un tema dibattuto,  già Ebolo nel 300aC sottolineava come “ tre tazze di vino io preparo per gli uomini moderati: una per la salute, che essi verseranno per prima; la seconda per l’amore e il piacere; la terza per il sonno; la quarta tazza non appartiene più a noi, ma alla violenza”.

Da Ebolo ad oggi : Vino, salute, Eros e trascendenza

Moderati dalla simpatica Margherita De Bac, giornalista Corriere della Sera, i docenti si sono alternati dando a tutti i presenti interessanti spunti di riflessione. Con il suo intervento “Da Dioniso all’happy hour: Miti e riti del vino tra sacro e profano”, il  Prof. Ernesto Di Renzo, Antropologo presso l’Università di Tor Vergata (Roma) ha aperto percorrendo brevemente la storia del vino, parlando del suo legame con il sacro,   con il potere e la ricchezza. Parlare con il prof. Di Rienzo (con il quale per nostra infinita fortuna abbiamo condiviso il tavolo) è stato come fare un viaggio oltre il bicchiere, nel quale normalmente ricerchiamo solo il racconto di un territorio. Abbiamo allargato la visuale andando oltre la “materialità” del vino come alimento piacevole  ed entrando nell’affascinate materia quale  è l’antropologia.

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vino-salute-eros-e-trascendenza da destra: Prof. Ernesto Di Renzo, Prof.ssa Laura Di Renzo, Dott. Stefano Lorenzetti

Il tema si è spostato sulla salute fisica: dalle malattie cardiovascolari, ai tumori, dal diabete ai problemi sessuali. “Il Vino come alimento funzionale” relazione  della Prof.ssa Laura Di Renzo PhD, Specialista in Scienza dell’alimentazione e biologa molecolare Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Tor Vergata (Roma) ha parlato di indagini e ricerche di grande interesse, ” Il vino nel contesto di una dieta non punitiva” relazione del  Dott. Stefano Lorenzetti delll’ Istituto Superiore di Sanità (Roma) ha messo in luce come la proibizione totale sia controproducente all’effetto che si vuole ottenre, “Vino e malattie cardiovascolari: tra evidenze scientifiche e timori infondati” è stato l’argomento trattato dal  Dott. Franco Cosmi, Direttore UO Cardiologia Ospedale di Cortona (Arezzo) che ha portato indagini che dimostrano come mezzo bicchiere a pasto sai un elemento di aiuto nella dieta del malato.

“La terza tazza appartiene al sonno, la quarta alla dipendenza… da Ebolo ad oggi”  del  Dott. Fabio Lugoboni che si occupa di  Medicina delle Dipendenze presso l’ Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (Verona) ha reso chiaro il concetto di dipendenza a seguire   “ Prima e seconda tazza Ebolo aveva ragione….dalla salute generale alla salute sessuale cosa sappiamo oggi”argomento trattato dal  Dott. Nicola Mondaini, Consigliere Nazionale Società Italiana di Andrologia (Firenze) e  abile intrattenitore,  infine “Dove deve andare la ricerca scientifica sul Vino nei prossimi anni”   che  ha dimostrato come reagiscono uomini e donne dopo l’assunzione di un bicchiere di vino e come questo possa influire sulle parti “meccaniche” dell’uomo e sulla pshiche femminile.

Sicuramente gli studi stanno dimostrando che il vino come “alimento” contine sostanze che hanno un potere antiossidante e quindi possono essere di aiuto nella lotta ai tumori, infiammazioni e malattier cardiovascolari. Sotto esame soprattutto l’resveratrolo un fenolo presente sulla buccia dell’uva a bacca rossa anche se, tutti concordi, nel vino c’è anche la componente psichica e lo sviluppo di endorfine che inducono effetti positivi nell’organismo.

Tanta simpatia al convegno Ruffino

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vino-salute-eros-e-trascendenza. Verticale

Simpatia e competenza sono andate a braccetto per tutto il convegno e per questo invito i lettori a ricercare (in rete si trovano) studi e scritti di questi decenti se interessati agli argomenti trattatti.

E la giornata di convegno su Vino, salute, eros e trascendenza, non si poteva concludere megliose non con la degustazione di vecchie annate storiche di Riserva Ducale Oro, curata da  Armando Castagno (giornalista, scrittore, storico dell’arte, sommelier)  che ha abbinato ad ogni annata un quadro dove arte medica e vino si intrecciavano nel racconto che accompagnava l’assaggio. Una verticale che ha abbracciato 40 anni di storia delle cantine Ruffino: dal Riserva Ducale Oro 2010 al 1999, 1988 e infine 1977 con un vino che ha raccontato tutti i suoi anni cantina e di “mani”, che pur vicine nel tempo,  che lavoravano diversamente da oggi.

Finale di serata con “I mangiari” toscani, quelli che dialogano bene con il sangiovese: salumi, formaggi con crostini di fagioli cannellini e di fegatini, bruschettine con l’olio buono, ribollita e polpettone classico e schiacciata con l’uva.

Roberta Capanni