Agriturismo e grande cucina
Ad Agri@tour il Campionato di cucina rurale. Le ricette ritrovate con i prodotti di fattoria.Altro che km zero!
Soggiornare in un agriturismo è una esperienza che ormai molte persone ritengono la vera vacanza. Una crescita del settore che ha tenuto e che vede ogni anno aggiungere ai servizi offerti, quello di ristorazione. In agriturismo si mangia secondo la tradizione e soprattutto con prodotti dell’azienda, azienda biologica o biodinamica. Ad Arezzo, dove si è svolta la quindicesima edizione di Agri@tour, il settore ha mostrato ancora la sua vitalità e voglia di crescere e soprattutto, di mettersi in gioco anche con la ristorazione. Negli ultimi anni gli agriristori sono cresciuti da 6.193 a 10.514, +69,8% un dato che dovrebbe far riflettere.
Ad Arezzo si svolge anche sl’unico Campionato di cucina contadina, che anche quest’anno ha visto sottoporre alla giuria ricette recuperare dalla tradizione regionale cucinate. GustarViaggiando e The Tuscany (rispettivamente Roberta Capanni e Nadia Fondelli fondatrici di Maja Comunicazione) sono state chiamate a giudicare le proposte 2016.
Una scelta difficilissima fatta tra 16 proposte regionali, sviluppate in ben 7 ore di presentazioni ed assaggi. Il metro di valutazione, oltre alla piacevolezza e all’abbinamento dei vari ingredienti, si è basato anche sul racconto della storicità del piatto, la provenienza delle materie prime e della presentazione.
Tante le aziende agrituristiche del Sud che si sono presentate al concorso portando saperi e sapori di territori talvolta meno conosciuti ma ricchi di produzioni di altissima qualità.
Agriturismo: i vincitori e le ricette
In molti avrebbero meritato la vittoria. Quindi due vincitori a pari merito per l“Acquasala”, ricetta tradizionale della Basilicata preparata in diretta dall’agriturismo Valle dell’Ofanto di Rapone (Pz) e il Timballo teramano”, specialità abruzzese dall’agriturismo Capodacqua di Germignano (Te).
Menzione speciale per il personaggio più interessante del concorso dall’agriturismo Cortivo Pancotto di Caneva (Pn) per “Polenta e figadei”, ricetta friulana proposta e le ottime fettuccine assolutamente da provare preparata dall’agriturismo Borgo Campanile di Montefiascone (Vt). “fettuccine acqua e farina al rosmarino con il ragù di faraona”.
Ricette molto ricche ricche di ingredienti, ricette create per i giorni di festa come il Timballo teramano, piatto della domenica e delle feste ma anche degli eventi importanti della vita contadina come un matrimonio. Preparato con strati di frittatine (scrippelle) fatte di acqua, farina e uova intervallati da sugo con pallottine di carne ,spinaci, uova sode, dadini di formaggio o mozzarella, carciofi e altri secondo la stagione e la ricetta di famiglia, il Timballo Teramano è un piatto ricchissimo.
L’Acquasala è un altro piatto povero, preparato dai pescatori e dai contadini che si alzavano presto e poteva essere consumato anche durante il lavoro. Fette di pane asciugato in forno che vengono immerse in acqua, condite con sale, olio extravergine di oliva, pomodoro e origano; l’acquasala viene anche preparata con l’aggiunta di peperoni cruschi scottati in olio bollente e salame.
Ma si può davvero imparare molto da chi propone ricette del recupero della tradizione contadina come quella proposta dall’Agriturismo Villa delle Rose di Atella(PZ) cavatelli con cime di zucca cioè i tralci la parte che tutti noi buttiamo della pianta di zucca. Ma ottima anche la Caponata di “melenzane dei monsù” (i cuochi delle famiglie patrizie siciliane) con il suo sapore dolciastro proposta da Az. Agr. Al Poggetto a Santa Cristina Gela (PA) o la classica zuppa inglese toscana con l’alchermes proposta dall’Azienda agricola Fattoria le Rocche di capolona (Ar).
In giuria anche due cuochi della FIC ( federazione nazionale Cuochi) che hanno concordato sul fatto che alcuni dei piatti preparati mancano dai ristoranti anche da quelli con proposte tradizionali. La tradizione richiede anche una cottura “secondo tradizione”, scandita da tempi lenti, tempi che non tutti possono affrontare.
In tutto questo è emerso anche che in agriturismo si fa cultura del territorio e dei suoi prodotti in maniera seria e continuativa. Fattorie didattiche ad ogni livello, corsi per adulti e bambini come la settimana in malga proposta dall’agriturismo Cortivo Pancotto che “obbliga” i bambini a fare a meno di cellulare e merendine per tutto il soggiorno, facendo riscoprire i ritmi della natura ed in particolare degli animali. Non solo vita da agriturismo in relax ma vita vera.
Roberta Capanni