Una piccola valle per un grande fagiolo. Un fagiolo sul greto del fiume, tra “castella” e verdi valli. Il fagiolo di Sorana igp. Non un semplice fagiolo ma un’eccellenza destinata a pochi. Per capire come sia nata questa bontà  toscana, I.G.P. dal 2002,  è necessario andare a vedere dove nasce e cresce.
Il fagiolo di Sorana è frutto della svizzera pesciatina. Un fagiolo leggero, digeribile, che pare piacesse tanto anche a Leonardo da Vinci e a Giacomo Puccini.  Leggende forse, comunque sia, basta assaggiarlo per comprendere che è davvero più digeribile e assolutamente gustoso.

Fagioli di Sorana sul pane leggermente abbrustolito e agliato. Gusto e leggerezza.

Il Fagiolo di Sorana è una leguminosa rampicante appartenente alla famiglia botanica Phaseolus Vulgaris L.. Può raggiunge e superare i 5 metri di altezza. È più piccolo e schiacciato rispetto a un fagiolo cannellino, ed è molto chiaro. La sua produzione è limitata perché i campi su cui cresce  sono proprio sul greto del fiume.

La Svizzera Pesciatina è una parte di Toscana affascinante, e inconsueta, verde come la Svizzera. Una valle che nella parte alta si divide in due valli la Val di Forfora e la  Val di Torbola. Lungo le due valli scorre il fiume che si unisce vicino al Paese di Ponte di Sorana.

Fagioli di Sorana secchi pronti per la vendita

Siamo andati al Ristorante Da Carla in Località Ponte di CastelVecchio. Abbiamo parlato Roberto Dingacci dell’Associazione il Ghiareto che raggruppa 14 tra i 22 produttori del fagiolo di Sorana.
L’associazione promuove il fagiolo ormai conosciuto in tutto il mondo, tanto che all’EXPO ha rappresentato l’Italia. Una denominazione piccolissima, quella del fagiolo di Sorana, con una produzione di circa 70 quintali certificati. Comprende una zona  di Poggio e una sottozona di nicchia (ghiareto).

Ma cos’é che rende questo fagiolo così speciale? 

Tutto nasce dal terreno ghiaioso su cui cresce. Un terreno difficile bagnato da un’acqua povera di calcare e con poche sostanze nutritive. I campi, che si trovano ai lati del torrente sono difficili da lavorare con qualsiasi macchinario e si stendono al massimo per 4-5 chilometri. È qui che nasce il fagiolo migliore. Sul poggio il Fagiolo di Sorana è leggermente più grosso perché trova nel terreno maggiori sostanze anche resta sempre certificato.

Fagiolo di Sorana igp
greto del fiume dove nascono i fagioli di Soraa

La storia racconta che fu un carico di fagioli portato a dorso di mulo caduto accidentalmente in acqua a far scoprire questa bontà e comunque sia oggi il fagiolo di Sorana igp ha richiamato e richiama la stampa di tutto il mondo.
Fioritura a luglio, se il tempo lo permette, raccolta a settembre per una produzione che non permette di fare esportazione. Comunque sia i migliori ristoratori come l’Enoteca Pinchiorri di Firenze cercano di non rimanerne sprovvisti.

A far parte dell’associazione non sono tutti i produttori della zona; vecchi rancori di paese, la solita idea di “guardare solo al proprio campo” tipica della mentalità arcaica toscana fanno sì che la produzione sia un po’ frammentata.
Questo non impedisce a chi sa cosa cercare di rifornirsi del prezioso Fagiolo di Sorana.

La ricetta migliore? Al fiasco!

Abbiamo chiesto a Dingacci la ricetta migliore per gustare il fagiolo di Sorana: “al fiasco” ha risposto prontamente, la più tipica cottura toscana. Noi intanto lo abbiamo gustato su una bella fetta di pane “strusciato” con l’aglio,  accompagnandolo da un bel bicchiere di vino rosso.
Vale la pena tornare nel periodo della fioritura, quando i campi daranno il meglio di sé. Programmando un bel percorso che abbracci più giorni che tocchi le dieci castella della Valleriana (nome della Svizzera Pesciatina) alla scoperta di storia, storie e di tante bontà.

Roberta Capanni

altri articoli sull’argomento:  http://gustarviaggiando.com/svizzera-pesciatina-echi-di-battaglie-e-orazioni/

dove mangiare:
http://www.ristorantedacarla.it/  0572 400080

dove dormire:
Villaggio Albergo San Lorenzo e Santa Caterina 0572 408340