Nel cuore verde della Toscana sull’antica via verso Bologna

Scarperia e le sue lame

Scarperia: la città dei ferri taglienti. Siamo in Mugello, territorio fertile e verdeggiante, una parte di Toscana dove piccole pievi punteggiano la campagna. Una piana raccolta tra i monti che salgono verso l’Appennino, che introducono alla cosiddetta Romagna Toscana.
Oggi il Lago di Bilancino e il famoso Autodromo hanno reso il Mugello meta di tanti appassionati che, alcune volte non si soffermano a visitare questo lembo di Toscana carico di storia e di saperi.
Per Gustarviaggiando oggi sono andata a Scarperia, un antico avamposto sorto in epoca medievale (1307 d.C.) in appoggio al transito  verso Bologna.  Situato a circa 30 chilometri da Firenze fu voluto dai fiorentini e infatti lo stemma è lo stesso di Firenze: Giglio rosso in campo bianco.83_zuava-grande-bue-web
Inizialmente il nome era Castel S.Barnaba ma il luogo era già conosciuto come La Scarperia perché alla scarpa, cioè ai piedi, dell’Appennino. Da lì, infatti, iniziava una salita al passo del Giogo, salita erta e difficile, cioè “ria”.
La fortunata posizione  e l’esenzione per 10 anni da tasse e tributi per tutti coloro che vi si fossero trasferiti,  fece crescere il centro che si riempì di botteghe, laboratori, taverne. Ma furono gli artigiani del ferro, coloro che costruivano le lame utili per il lavoro nei campi, o nelle case, e purtroppo anche altro, che fece diventare Scarperia il paese delle lame taglienti. Una lavorazione accurata, una maestria acquisita nei secoli e tramandata da padre in figlio.
Il lavoro dei  coltellinai continuò incessante per secoli. Fu l’apertura di una nuova e più comoda via per passare l Appennino a decretare la fine di quel fortunato periodo. Era il 1752 e da quel momento osti e coltellinai ebbero vita difficile.

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salone affrescato

I pochi artigiani rimasti portarono avanti il lavoro con caparbietà e  ancora oggi Scarperia produce lame di grande qualità.
Sono queste lame e la loro storia che ci hanno portato a Scarperia e precisamente al Museo dei Ferri Taglienti situato all’interno del bellissimo Palazzo dei Vicari.
È necessario quindi aprire una parentesi perché il bel palazzo, restaurato dopo il terribile terremoto del 1929, è ancora oggi fonte di grande suggestione.
Nell’ anno 1415 infatti Scarperia divenne sede del vicario e il castello ampliato e  reso più confortevole per accogliere detta personalità.
La visita interna parte dalle stanze del vicario, la cappella, lo studio, il salone delle cerimonie con i loro affreschi ben conservati alcuni di grande scuola. Gli emblemi dei vicari (che stavano in carica sei mesi) tappezzano le sale interne ma anche la facciata dove si trovano stemmi in terracotta invetriata provenienti dalle botteghe dei Della Robbia.

Scarperia bottega del coltellinaio

Bottega del coltellinaio

Ed arriviamo al Museo dei ferri taglienti situato in quella che doveva essere  la parte destinata alla  servitù. Un percorso pensato per il visitatore moderno con immagini esplicative ed esposizione delle lame,  si alternano a piccoli laboratori soprattutto dedicati ai bambini. Qui possiamo vedere il coltello tipico di Scarperia, la zuava, ripiegabile, con manico in osso in varie dimensioni e forme, il metodo di costruzione,  e tante altre lame utili all’uomo.
La mostra prosegue al piano inferiore con altre esposizioni di lame e la saletta delle forbici, lame importantissime per tante                                                                attività.
Il palazzo dei Vicari è visitabile partendo dalla torre dove si trova un archivio interessante sull’attività dei vicari, visita che va prenotata (055-8468165).
Non ho intenzione di svelare altro sul Mugello e su Scarperia perché, come sempre accade in Italia…c’è anche molto altro da vedere.

Roberta Capanni