Polenta dolce di farina di castagne, aringhe e baccalà. Oggi sembra un accostamento un po’ strano ma un tempo si “campava” con queste tre cose. La nostra storia di oggi inizia a Vernio il comune più settentrionale della provincia di Prato in Toscana. Il territorio comunale si estende in prossimità dello spartiacque dell’ Appennino Tosco-Emiliano. Vernio è un comune sparso di 6.054 abitanti. È situato sulla grande curva che il fiume Bisenzio fa nella sua discesa verso Prato. Comprende le valli del Fiumenta e del Carigiola, torrenti affluenti del Bisenzio e la parte iniziale della valle del Setta affluente del Reno.

castagne nel ricco
castagne da qui la farina per fare la polenta dolce di farina di castagne

Storicamente il territorio presso il fiume ospitava un accampamento invernale romano, castra hiberna, da cui deriva il nome di Vernio. Località di montagna, Vernio in passato ha visto nelle castagne una delle principali fonti di sostentamento e un tempo, la miseria, si faceva sentire! Un passato che ogni anno l’antica Società della Miseria di San Quirico rievoca con la distribuzione gratuita in piazza di castagne, aringhe e baccalà.

Polenta dolce, aringhe e baccalà.

La festa della Miseria  e della Pulendina rievoca, ormai da 443 anni,  la distribuzione di cibo che nel 1512 fu concessa ai suoi sudditi dai conti Bardi durante una terribile carestia. La polenta di castagne ha questa sua festa da 443 anni ed è detta della polendina.

La Festa si associa alla rievocazione storica di un fatto accaduto nel 1512. La storia racconta che Prato il 29 agosto del 1512 fu saccheggiata dalle truppe spagnole. Erano state mandate da papa Giulio II in aiuto ai Medici. Dopo la pausa Repubblicana le truppe, in attesa di rientrare a Firenze, si dettero al saccheggio.  Dopo questo evento la carestia imperversò in tutta la zona. Così  i conti Bardi signori di Vernio distribuirono  generosamente alla popolazione, polenta dolce, insieme ad aringhe e baccalà.

Polenta: 443 anni di festa della Polendina figuranti

9 pentoloni di polenta dolce in ricordo

E ancora oggi, nella prima domenica di quaresima, Vernio propone un calendario ricco di appuntamenti con la tradizione, la storia e l’enogastronomia.
Sulla piazza di San Quirico di Vernio di fronte al Casone, oggi sede del Palazzo Comunale, vengono preparati 9 pentoloni di polenta dolce. Vengono distribuiti così sotto forma di necci, castagnaccio e frittelle dolci. La festa della polenta vede al lavoro più di duecento volontari per la preparazione. Ogni anno si utilizzano tra i 5 e i 6 quintali di farina di castagne tutta di produzione locale dei comuni della Val di Bisenzio

Prodotti tipici e figuranti

Bancarelle con prodotti tipici, mercatini e la tradizionale sfilata storica con centinaia di figuranti organizzato della Società della Miseria, dal gonfalone del Gruppo storico Conti Bardi e dalle bandiere con gli stemmi delle nove terre di Vernio (secondo un documento del XVIII secolo conservato nel Castello Guicciardini di Poppiano).
Dopo il corteggio in piazza, a San Quirico di Vernio davanti al Casone,  segue  la cerimonia di lettura della Pergamena, rigorosamente in rima, per ricordare il momento  cui i Conti Bardi offrirono aiuto alle popolazioni .

Tutto questo per ripercorrere la storia ma anche per valorizzare un prodotto. La castagna, infatti, ha sfamato e permesso di vivere a intere generazioni, secolo dopo secolo. Polenta: 443 anni di festa della Polendina.

Per informazioni sulla Festa della Polenta: Ufficio Cultura del Comune di Vernio (0574.931024), Società della Miseria (331.981940). Troverete anche da dormire.

Roberta Capanni