La Firenze moderna nell’architettura della stazione di Santa Maria Novella. Firenze e gli anni ’30 era in rivoluzione. Per lungo tempo le palazzine degli anni ’30 facenti parte del corpo della Stazione di Santa Maria Novella sono state lasciate al degrado.

La stazione ferroviaria di Firenze progettata dall’architetto Giovanni Michelucci  che era a capo del cosiddetto Gruppo Toscano nei primi anni del 1930. Una struttura moderna considerata, ancora oggi, uno dei capolavori del razionalismo italiano. La corrente architettonica si era sviluppata in quegli anni era collegata al Movimento Moderno Internazionale.

Funzionalismo per la Firenze degli anni ’30

Il principio di base è il funzionalismo per cui l’edificio deve rappresentare perfettamente la funzione per il quale è stato progettato.
Il progetto vincitore (tra i 100 presentati)  piacque al Duce perché vista dall’alto la Stazione di Santa Maria Novella ricorda un fascio littorio. Il Gruppo Toscano  volle dare luce con la cosiddetta “cascata di vetro” nell’ampio salone della biglietteria e l’ampio spazio di 160 metri che accoglie i binari. Rame e vetro, pietra forte e marmi per amalgamarsi con la città.

La palazzina Reale

Attigua alla stazione fu inaugurata nel 1935 la Palazzina Reale che doveva accogliere i reali durante i loro soggiorni fiorentini. Un trionfo di marmi e ampiezze che Firenze pareva aver dimenticato.

Oggi, finalmente,  lo spazio disegnato dal Gruppo Toscano, è stato recuperato interamente grazie ad una operazione di circa 550.000 euro condivisa tra Grandi Stazioni e l’Ordine degli Architetti.

È in questa vecchia realtà ritrovata che ha trovato spazio il “Reale”, un nuovo locale che è subito piaciuto ai fiorentini.  Il merito è dell’offerta gastronomica dal prezzo contenuto ma di qualità, dall’ampio orario di apertura (dalle 08.00 am alle 03.00 am) e dallo sfruttamento dello spazio.

Il lungo bancone di ben 24 metri, che segue tutta l’architettura, mostra le proposte: Ampia offerta di tapas a 2 euro che accontentano ogni palato, pane ben sistemato in rustiche ceste, salumi, birre tra le più conosciute a quelle artigianali .
Dalla parte opposta, i tavoli con le alte ma comode sedie, appoggiati sotto i grandi finestroni che danno luce. Basta alzare lo sguardo per notare i grandi lampadari originali, meravigliosamente integrati nel nuovo ambiente. Il menù breve ma ricco di proposte accattivanti che soddisfano sia per il pranzo che per l’aperitivo.

Tapas, Carni alla griglia e birre artigianali

Si punta sulla carne con un menù di griglia e forno ma anche i vegetariani troveranno soddisfazione con verdure fritte, tapas vegetariani, taglieri di formaggi, verdure di stagione su crostoni di pane.
Il Reale non si ferma lungo questo bancone ma prosegue con i tavoli che corrono lungo il binario 16 della stazione. Viaggiatori e fiorentini che sembrano averne decretato, da subito, il successo sono accolti da dentro. Merito anche del Gruppo ECV che nel capoluogo toscano gestisce il 50% di una  realtà di successo come il grande spazio eventi e ristorante di Otel e il primo piano del Mercato Centrale.

Quando si restituiscono spazi concreti alla città e si ridà loro lo splendore perduto senza intaccarne l’anima per noi è una gioia. La Stazione Santa Maria Novella è un gioiello degli anni ’30.Per questo vi invitiamo a gustarvi qualcosa in questo spazio mentre vi guardate intorno e assaporate anche un po’ di storia ( che ha nonostante tutto ha sempre un buon sapore).

Roberta Capanni