Giornata di pioggia. La campagna toscana in autunno è bellissima come sempre, anche così, con la pioggia. Tanto verde ancora, alcune note di rosso, le prime note di giallo. Su e giù per colline per ammirare, curva dopo curva, uno nuovo scorcio, una colonica bellissima che ti riempie la vista, qualche borgo con le case dalle piccole finestre e dentro il calore di una luce accesa.
Ad un certo punto ti vien fame. Noi non siamo amanti di tripadvisor, a noi piace essere attirati dal luogo, dalle sue caratteristiche, dai piccoli particolari che già dall’esterno possono dare molti indizi. Purtroppo il tempo passava, l’ora di pranzo si allontanava e lo stomaco brontolava e quindi abbiamo deciso di entrare in paese e affidarci al “sentito” dire di amici davvero esperti.
Era diverso tempo che volevo andare all’Enoteca con cucina Piazza del Popolo a San Miniato in provincia di Pisa ma, sempre per quella ritrosia che mi è propria davanti a chi è osannato, avevo sempre fatto altre scelte. Oggi è arrivato quel momento, quello giusto.
Piazza del Popolo enoteca con cucina, così recita l’insegna. Davanti all’entrata, sotto la pioggia e direttamente sulla piazza del Popolo, qualche tavolino colorato, una sedia, uno sgabello.
Dentro avventori italiani e stranieri. Scopro che dei cinque soci ne son rimasti due. L’ambiente è modernamente caldo, semplice, secondo la moda: una sedia diversa dall’altra, tovagliette all’americana ma non di carta, pochi “fronzoli”. La ragazza che sta in sala deve anche tagliare il pane, fare i caffè, prendere le ordinazioni, portare in tavola ma va svelta e dopo un piccolo momento di empasse si è subito ripresa. E ci ha stupito: preparatissima su ogni piatto, gentile, discreta ci ha servito con eleganza, un’eleganza che spesso non trovi nei ritrovanti che si vantano di esserlo. A lei (mi pare si chiamasse Veronica e non ce ne voglia se non ci ricordiamo il suo nome!) va un voto altissimo!
Il menù piccolo, come piace a noi, si è presentato subito all’altezza. Fuori carta, vista l’imminente e consueta full immersion di San Miniato nel tartufo, il fungo ipogeo è servito su tagliolini, controfiletto, uovo. Ma per il tartufo bisogna esser pronti psicologicamente e noi oggi, dopo l’abbondante e tarda colazione della mattina, avevamo voglia di qualcosa di diverso.
La scelta di un Nebbiolo al posto di un classico Sangiovese la dice lunga sulla tipologia di giornata! Decidiamo per un antipasto di verdure di stagione cotte e un crostone ai fegatini. In tavola arrivano due autentiche sorprese: le verdure adagiate su un piatto “insaporito” da una crema di cavolo, sistemate con grazia e con gran gusto del colore, del sapore e della croccantezza. Un sapore ritrovato, quello delle taccole, poco usate e qui ben cucinate, verdi, croccanti meravigliosamente in sintonia con il sedano rapa, la fetta di polenta di grano saraceno, il peperone papacello scottato in aceto, il filo di cipolla leggera, la nota dolce perfetta.
Abbiamo proseguito con spaghetti ai friggitelli e colatura, saporiti e intensi e fusilli ai porcini, profumati, ricchi ma assolutamente leggeri. Eravamo già appagati ma ci siamo concessi un dolce finale perché può capitare che “l’asino cada” proprio sui dolci: ma qui l’asino vola e la ricotta con le more con quei biscottini sbriciolati è stato il degno finale di un sabato piovoso.
Piazza del Popolo enoteca con cucina: conto nella norma e caffè offerti. Certe volte gli amici vanno ascoltati specialmente in un giorno di pioggia autunnale.
Roberta Capanni