Nei nostri articoli abbiamo sempre detto che prima di tutto andremo a raccontare storie che nascono nella nostra testa e nel nostro cuore. Il viaggiatore dovrebbe avere lo spirito rivolto con empatia al luogo dove si recherà.
Essere affamato di curiosità riguardanti la storia e la cultura di una popolazione. Quale altra migliore occasione se non recarci a visitare i musei?

Andar per musei

“Nel mouseion dorato di divina sapienza, prostratevi e l’orecchio al suol poggiate ad ascoltare l’gocciolio delle acque” scriveva Dante. Mouseion, il tempio dedicato alle muse. Il luogo dove i sapienti si riunivano a discutere e confrontare le proprie idee di arte, letteratura, religione, matematica, astronomia e musica. Arti così diverse all’apparenza e così strettamente legate tra loro da tendersi la mano l’un l’altra per essere comprese.  Il primo Mouseion fu costruito ad Alessandria d’Egitto nel III secolo avanti Cristo da Tolomeo,  insieme alla famosa biblioteca Alessandrina che andò distrutta. Tolomeo I fu uno storiografo di se stesso, oltre che l’autore di una perduta storia delle campagne di Alessandro il Grande.

Il Mouseion di Tolomeo

Proprio per il suo amore per la storia, Tolomeo I fondò la più grande biblioteca del mondo antico ad Alessandria, la sua capitale. La grande biblioteca fu costituita mandando inviati all’estero con il compito di acquistare o copiare tutti i libri che avessero trovato. Ogni nave che entrava in Alessandria, veniva setacciata alla ricerca di libri che venivano acquistati oppure copiati e restituiti.
Grazie a questo metodo, la biblioteca si ampliò fino a contenere più di mezzo  milione di rotoli o libri.

L’antica università di Alessandria d’Egitto

I Tolomei fondarono ad Alessandria uno spazio o Mouseion che operava in modo molto simile ad una moderna università.
Uomini dotti e studenti vennero attratti ad Alessandria da ogni parte del mondo antico per insegnarvi o studiarvi. Il commercio marittimo prosperò e per facilitare la navigazione notturna,fu costruito un grande faro sull’isola di Faro, per guidare le navi nel porto di Alessandria. Il faro di quasi sette metri e con un grande braciere in cima che grazie a un gioco di specchi riflessi, ideato da Archimede, guidava con la sua luce le navi in porto anche da molto lontano. 

Il faro di Faro, una delle meraviglie dell’antichità

Questo faro fu considerato una delle sette meraviglie del mondo antico. Sotto la guida e la protezione di Tolomeo I e di suo figlio Tolomeo II, Alessandria divenne il centro letterario, matematico e scientifico dell’antico mondo occidentale e mediorientale. Riuscendo a confluire in un unico luogo tutto il sapere e la conoscenza dei popoli. 

La “biblioteca” dei grandi

Progettato da Demetrio Falerio, un discepolo di Aristotele, su modello ateniese, la biblioteca custodiva le edizioni critiche ai testi stessi. Sotto i Tolomei, divenne un vero e proprio ” recipiente” pronto ad accogliere.
Studiosi e studenti accorrevano da tutto il mondo conosciuto per insegnarvi o per seguire le lezioni. Tra gli illustri frequentatori della biblioteca: Euclide, il padre della geometria, Aristarco di Samo e Ipparco di Nicea, tra i più grandi astronomi dell’antichità, e tanti altri ancora.

I libri di Cleopatra

L’amministratore della biblioteca era un sacerdote nominato dal sovrano. I poeti ellenistici più famosi dell’epoca, da Callimaco ad Apollonio Rodio, combatterono battaglie all’ultimo respiro per essere nominati bibliotecari. Si dice che all’epoca di Cleopatra i volumi conservati nella biblioteca fossero più di settecentomila, collocati in nicchie nel muro, e contenessero tutto il sapere della grecità, da Omero in poi.

Un grande incendio che non ha distrutto i saperi

L’esempio del padre fu seguito dal figlio Tolomeo II. Sotto il suo governo, Alessandria si confermò come il più importante centro letterario, matematico e scientifico dell’antico mondo occidentale e mediorientale. Purtroppo si è potuto  dividere e celare la conoscenza, cercare di distruggerla come nell’incendio della biblioteca di Alessandria, ma non si potrà mai non trasmettere il sapere che già le antiche civiltà conoscevano.

OGNI CITTA’ UN MUSEO. SEGNO DI CIVILTA’

Questo e’ il motivo per il quale in ogni città o luogo che visitiamo c’è un museo che attende una nostra visita. Un museo che è al servizio della società e del suo sviluppo. Il museo è aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente. Le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto di ogni singola persona che desideri comprendere meglio se stessa e da dove e da chi proviene.