Viaggio nella gioielleria europea. I gioielli e le pietre preziose  sono stati il lasciapassare di salvezza per sovrani e regnanti. Merce e moneta universale di scambio.  
Isabella di Spagna chiamata la Cattolica, alla fine del XV secolo vendette le sue preziosissime collane di rubini per finanziare la spedizione di Cristoforo Colombo verso l’America. Maria de’ Medici, in disaccordo col figlio Luigi XIII, scappò dal castello di Blois scendendo da una scala di corda appesa ad una finestra, portando in mano una borsa con i suoi gioielli più preziosi. Le servirono per finanziare i suoi complotti contro il Cardinale di Richelieu e ricordare i tempi di Firenze.

Viaggio nella gioielleria europea. Dalla corte francese ai Romanov

Se la Francia ha avuto un ruolo primario nella storia della gioielleria non fu da meno la monarchia e la corte russa dei Romanov. Dimostrazione del fasto del lusso e del potere,  gioielli  che si trasformarono in prove d’accusa appena furono detronizzati, e per questo chiamati “gioielli insanguinati “.

Punto d’incontro tra l’Oriente e l’Occidente, la Russia era un passaggio obbligato delle strade mercantili. A sud in vicinanza della Persia, da dove provenivano le pietre turchesi, le perle del Golfo Persico, i diamanti e gli smeraldi meravigliosi delle Indie. 
Durante il XVIII secolo, le Zarine Elisabetta Petrovna, figlia di Pietro il Grande, e dopo di lei, Caterina II la Grande, fecero massicci acquisti di rare pietre trasformate in splendidi gioielli. 

L’impero russo per la materia prima e gli artigiani italiani per i manufatti

Durante il XIX  secolo il modo di vivere degli Zar e della corte di Russia iniziò ad essere sempre più lussuoso. L’aristocrazia iniziò a comprare pietre e gioielli. Grazie anche all’inizio del  pieno ritmo della produzione di miniere rinvenute in Siberia con giacimenti  di diamanti, zaffiri, smeraldi, acquemarine e pietre semi-preziose. Come i peridoti, e raccolta  lungo i fiumi di ambra, mentre dall’Asia continuavano ad arrivare le ricercatissime perle.
L’incremento della gioielleria e della sempre più raffinata lavorazione delle pietre preziose non destinata solo alla Russia. Le pietre preziose venivano portate all’estero. Come in Francia e in Italia, dove c’erano famosi gioiellieri che creavano splendide parures, diademi, colliers, spille, anelli e bracciali, che erano poi acquistati dalle nobildonne dell’aristocrazia europea. 

Le perle della zarina

Lo stesso Zar Nicola II aveva donato alla futura moglie un sautoir di perle di Cartier costato alla fine dell’Ottocento duecentocinquantamila sterline. Inoltre una piccola corona di platino e diamanti che la Zarina portava sempre, anche in aggiunta ad altri diademi, come nel giorno delle nozze.
I nomi dei gioiellieri erano, per la Francia, oltre a Cartier, quello di Mellerio, di Chaumet,  di Fabergé e di Bulgari per l’Italia.

La leggenda dei fasti e il patrimonio ritrovato

Si sono tramandate storie e leggende sui fasti dei Romanov e i gioielli della Casa regnante di Russia. Splendidi e intriganti, insoliti e pieni di misteriosi simboli. Dopo l’eliminazione della famiglia imperiale a Jekaterinenburg furono dispersi finendo in tutte le più lontane parti del mondo.
Solo da poco, per una paziente opera di studiosi di gioielli storici, si comincia a ritrovare  qualche pezzo. esemplari che vengono riconosciuti come appartenuti a questo o a quel personaggio che fece parte della storia russa. Particolarmente dell’ultimo periodo dell’Impero, prima della morte dell’ultimo Zar e della sua famiglia.

Le uova di pasqua di zar alessandro III

Sono meraviglie ” scultoree” le uova di  Fabergé . Cinquantasette meravigliose uova di Pasqua realizzate in oro, preziosi e altri differenti materiali pregiati, nel periodo tra il 1885 ed il 1917. Un uovo per ciascun anno. 
Il primo uovo di Fabergé fu commissionato dallo zar Alessandro III di Russia come sorpresa di Pasqua per la moglie Maria Fyodorovna.

FABERGE’, gioiellere di corte

La Pasqua ortodossa era una festività molto importante, celebrata in modo fastoso. Questo primo uovo era di smalto opaco di colore bianco, strutturato come una matrioska russa (o scatola cinese). All’interno di questo primo uovo di Fabergé si trova un tuorlo tutto d’oro, contenente a sua volta una gallinella colorata d’oro e smalti, i cui occhi sono composti di pietre rubino.
La gallinella racchiude una copia in miniatura della corona imperiale, contenente a sua volta un piccolo rubino con la forma d’uovo. Un gioiello simbolico per la creazione dell’universo dall’uovo cosmico dal quale simboleggiare la nascita della potente corona imperiale di Russia. 
La zarina fu talmente felice ed entusiasta del regalo, che fece nominare  Faberge da Alessandro III “gioielliere di corte”. Da quel momento il gioielliere ebbe l’incarico di produrre un uovo prezioso ad ogni Pasqua a venire. L’uovo avrebbe dovuto essere bellissimo, prezioso e contenere una sorpresa. 

UOVA AL RADDOPPIO CON NICOLA ii

A partire dal 1895, anno dopo la morte Alessandro III e successivamente all’ascesa al trono del figlio Nicola II, le uova prodotte diventarono due all’anno. Uno per la nuova zarina Aleksandra Fedorovna Romanova e uno per la regina madre.
Solo nel biennio 1904-1905 non venne realizzato alcun uovo a causa delle restrizioni imposte dalla Guerra russo-giapponese.

dove trovare le uova di faberge’ oggi

La lavorazione delle uova richiedeva  un intero anno. Una volta che un progetto veniva scelto, una squadra di artigiani lavorava per montare l’uovo.
Nel mese di febbraio del 2004 l’imprenditore russo Viktor Vekselberg acquistò nove uova precedentemente possedute dall’editore americano Forbes, facendole ritornare così in Russia.
Attualmente sono circa trenta le uova esposte in Russia.  Altre collezioni più piccole sono nel museo delle belle arti della Virginia, nel museo di New Orleans dell’arte e in altri musei nel mondo.
Quattro uova si trovano in collezioni private. Di otto uova non si ha notizia. Al genio creativo di Carl Faberge’ viene reso onore ogni anno con un ricordo il giorno della sua nascita il 30 Maggi. Anche Google ha dedicato un doodle al famoso gioielliere.