La cucina degli Etruschi. A breve a MIlano si parlerà di di cibo etrusco. Il Fuori Expo ospiterà in questi mesi varie iniziative dove gli Etruschi entreranno a pieno diritto. Un popolo simpatico a cui piaceva mangiare e godersi la vita. Il fatto che, almeno i più benestanti, si sdraiassero sul triclinio due volte al giorno per dedicarsi a pranzi e cene scandalizzava i Greci.
La cucina degli Etruschi…con le donne a tavola
Etruschi scandalosi anche perché le donne partecipavano alla pari. Teopompo di Chios, sosteneva che: : ” …tra i Tirreni ( cioè gli Etruschi) le donne sono in comune e non banchettano solo con i mariti ma con chiunque incontrano e brindano con chi vogliono. Bevono molto e sono di bell’aspetto…”.
Questa bella immagine è confermata da quanto si conosce del popolo etrusco che, per l’epoca, aveva una buona aspettativa di vita (41 anni per gli uomini e 47 per le donne). Erano anche abbastanza alti: 170 gli uomini, 160 le donne.
Chi ama la vita ama anche il cibo e infatti mangiavano bene, ovviamente con i prodotti che erano a disposizione in quel tempo. Verdure, cereali, legumi, animali da cortile erano la base della dieta mentre il vino, aromatizzato, la faceva da padrone.
Cucina etrusca
La cucina degli Etruschi propone molto le cipolle erano molto usate, soprattutto dalla classe più povera, mentre i signori le preferivano cotte. Le varie preparazioni le possiamo immaginare perchè non hanno lasciato ricette scritte ma possiamo, attraverso gli scritti dei Romani, recuperare qualcosa.
Sicuramente l’uso che ancora oggi si fa in Toscana del pane senza sale si deve a loro, come l’uso del farro che era un alimento importante della loro dieta.
Nel sito http://www.necropoliditarquinia.it/ ho trovato queste ricette proposte dallo chef Bruno Cantamessa che ha cercato di adattare ricette etrusche ai nostri giorni.
Miele fritto
Sbattere in un recipiente 250 gr. di latte cagliato con 3-4 cucchiai di miele e sale (qb.) aggiungendo poco alla volta della farina setacciata fino ad ottenere un impasto da stendere.
Dopo averlo steso, ricavate dei dischi rotondi di circa 1/2 cm. di spessore e friggeteli in olio d’oliva.
Disponeteli su carta assorbente e serviteli caldi addolciti con un po’ di miele.
Favata
Sgranate delle fave piccole e fresche e fatele cuocere in tegame dove avrete fatto insaporire un porro (solo il bianco) e qualche fettina tagliata a dadini di guanciale.
A meta cottura (circa 4-5 minuti) aggiungete un trito di timo e alloro bagnando con vino bianco.
Portare a cottura. (ricordarsi che le fave cuociono in fretta!)
Prima di servire aggiustare di sale e pepe nero macinato al momento.
Terrina di cipolle e uova
Affettate delle cipolle (tagliate a anelli sottili), e fatele soffriggere in olio di oliva.
Salate. qb.
Disporre le cipolle così preparate in una teglia a bordi alti o una terrina, coprite il soffritto con un leggero strato di farina di farro senza mescolare.
Rompete sulla preparazione delle uova fresche (cercando di farle rimanere intere).
Cospargete di cacio fresco grattugiato e infornate a 180° (forno preriscaldato) fino alla completa cottura delle uova.
Servite con leggero prezzemolo tritato e pepe nero macinato al momento.