mens sana in corpore sano. Credo sia stato divertente e piacevole essere entrati a piè pari nel viaggio attraverso i secoli . Attraverso le culture per conoscere meglio il cibo, ciò che mangiavano i nostri antenati e ciò che ha contribuito allo sviluppo dell’uomo. Abbiamo visto quanta verdura, frutta e legumi venivano coltivati e mangiati nel Mediterraneo. Accompagnati da pesce fresco o essiccato e con tante varietà di pane. Ma durante le invasioni barbariche che cambiano alcune regole di vita. Non si sceglie più una varietà di  cibi, bensì diventa attore principale delle tavole, la selvaggina.

la tavola al tempo dei barbari

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La presentazione dei cibi non seguiva più un ordine preciso. C’era molta grossolanità. I sapori erano quasi uccisi dall’uso smodato delle spezie. Forse più per mostrare l’appartenenza alla ricca classe sociale che per mascherare odori e sapori di cibi non perfettamente conservati.
Il popolo, al contrario, aveva sempre alla base il consumo di pane ma accompagnato solo da poche verdure. Il medioevo è un periodo storico molto particolare, e il cibo diventa più ” rozzo” rispetto all’antichità e ci fa scoprire meglio il quotidiano storico che lo descrive come una retrocessione di vita rispetto all’impero romano.

Il desco rinascimentale

Nel  Rinascimento avvengono le nuove scoperte e tra queste vi è quella di un nuovo continente, una nuova terra e nuove pietanze. Mais, asparagi, patate e pomodori iniziano ad essere importati in Europa. Specialmente il mais, che diventa il piatto base di tutte le tavole anche le più povere. Ricavando una farina che servirà per preparare la polenta.
Con gli sfarzi della corte di Francia i cibi che arrivano sulle tavole iniziano ad essere più elaborati.Le salse che ancora oggi mangiamo come la besciamella e la fricassea ricoprono sia selvaggina che polli. L’arte dolciaria si sbizzarrisce in fantasia creando torte statuarie che sono la nascita del ” cake design” insieme ai macarones colorati e la pasticceria mignon.
Sicuramente i nuovi cibi importati dalle Americhe sono stati preziosi, sia per il palato come l’oro nero azteco chiamato cioccolata. Oppure la patata che essendo un tubero di facile e povera coltivazione ha sostenuto gli uomini durante le carestie e le guerre.

Rivoluzione industriale anche a tavola

Con la rivoluzione industriale, la nascita della borghesia e l’apertura di nuove fabbriche, nel ‘900 nascono le industrie di barbabietole per raffinare lo zucchero che diventa alla portata di tutti. Le scoperte di Pasteur in campo scientifico e medico, aiutano a far progredire la fermentazione di formaggi, vini e conserve. Mens sana in corpore sano e queste ultime diventano una nuova frontiera della cottura dei cibi e della consumazione del pranzo come riunione familiare della quale la donna ne diventa la regina.

cucina 4.0

I tempi di oggi? La mancanza di tempo ha sconvolto le abitudini. I cibi sono precotti e pieni di conservanti. Spesso si scelgono prodotti surgelati da preparare velocemente. La cura estetica del corpo senza l’adeguata conoscenza nutrizionale porta a consumare male e troppo alcuni alimenti e abolirne altri che sono preziosi per fonte di vitamine e minerali.

l’insegnamento dei secoli

Cosa ci può aver insegnato questo viaggio nel cibo attraverso i secoli ?
Sicuramente che la vera dieta mediterranea era consumata in modo intelligente dagli antichi greci e romani (le statue che li raffigurano ne mostrano i corpi sani e belli). Che alla base di una corretta alimentazione c’è’ la frutta e la verdura. Che i legumi sono fonte di proteine e il pane può essere preparato con infinite varianti. Che il buon bicchiere di vino ai pasti e una abitudine piacevole e sana. Che tutto in modica quantità deve essere consumato, con le dovute variazioni …e che il detto latino ” mens sana in corpore sano” è una verità accertata.