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Foodlaw. Cibo e tutela. La cucina è creazione. Come gli artisti i cuochi creano  e come tali devono essere tutelati. Ma la legge italiana non prevede una tutela e per questo l’avvocato Carminie Coviello ha deciso di mettere nero su bianco cosa si può e non si può fare in questo settore, evidenziando la necessità del rinnovamento legislativo.

Foodlaw. Cibo e tutela. Tutelare i cuochi

Foodlaw. Cibo e tutela. Tutelare i cuochi è dare attenzione ad uno dei settori più importanti del nostro paese, perché il “made in Italy” culinario va tutelato.
Guastarviaggiando prende molto sul serio questo argomento e quindi abbiamo intervistato l’autore di Foodlaw . i diritti del cuoco- la tutela giuridica delle ricette

L’intervista

Quando è nata in lei la necessità di scrivere questo libro Foodlaw. Cibo e tutela?
Nel momento in cui ho verificato che nel nostro ordinamento sono presenti gravi lacune nel settore culinario, di fatti oggi non esiste alcuna tutela specifica nei confronti della figura  del cuoco. Tale figura è definita dall’ordinamento  con il termine di “operaio qualificato” e quindi non “professionista”. A tal punto ho ritenuto necessario prendere in considerazione le problematiche e le richieste delle associazioni di categoria in merito. Penso ci sia bisogno di una tutela specifica nel settore culinario e nel made in Italy anche in vista all’evoluzione della società e dalle esigenze di rinnovamento del settore culinario.

Foodlaw. Cibo e tutela. Perchè i cuochi italiani sono ancora poco tutelati ?
Perché nell’attuale sistema giuridico manca di base un riferimento normativo, quale può essere un Albo o un Codice, che possa tutelare la figura del cuoco in quanto professione. La creazione di tali istituti, può rappresentare il punto di partenza per una regolamentazione generale della professione del cuoco. A mio parere è necessario indire un tavolo comune che possa mettere in relazione le diverse associazioni professionali presenti sul territorio nazionale tali da condividere ma anche confrontare ed affrontare le differenti problematiche, partendo delle esigenze primarie del settore.C

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Carmine Coviello con lo chef Antonio Gambaro autore della prefazione del libro Food Low

Foodlaw. Cibo e tutela. Che differenza c’è tra diritto ‘autore e copyright?
Possiamo dire che i due istituti sono similari ma appartenenti ad ordinamenti giuridici diversi. In Italia infatti il diritto d’autore nasce con la semplice creazione dell’opera avente i requisiti richiesti dalla L.d.a.633/41 (legge sul diritto d’autore). Il Copyright invece, è un istituto di origini anglosassoni e nasce al momento dell’effettivo deposito dell’opera presso l’ufficio copyright. Per spiegarlo con un semplice esempio, il diritto d’autore nasce nel momento della composizione-scrittura dell’opera da parte di un autore; il copyright nel momento in cui l’autore   deposita materialmente l’opera all’ufficio                                                                                       competente.

Foodlaw. Cibo e tutela. Solo un cuoco professionista può vantare diritti su una nuova ricetta?
Assolutamente no, nel momento in cui si scrive una ricetta, la persona che la crea è anche l’autore della stessa, quindi può essere un cuoco, uno chef o un semplice appassionato di cucina. L’autore però, deve dare alla ricetta la giusta originalità, in modo da conferire unicità all’opera evitando eventuali problematiche relative al plagio. Inoltre l’autore deve tutelarsi con gli appositi strumenti giuridici, creati dal legislatore e presenti nell’ordinamento  quale ad esempio la marcatura temporale al fine di evitare eventuali controversie giudiziarie. La marcatura temporale è un mezzo di tutela efficace che attribuisce data certa e opponibilità nei confronti di terzi in caso di copia o plagio di un’opera.

Come può un cuoco tutelare le sue creazioni in messe in rete?
Una ricetta è tutelabile attraverso il procedimento di marcatura temporale. Dal libro Foodlaw: “La marcatura temporale è uno strumento informatico  a valenza giuridica, di recente istituzione, per la tutela delle opere online. La marcatura temporale permette di attribuire ad un documento, o a più documenti contenuti in unico file, una data ed un’ora certe, relativamente alla sua esistenza”. E’ possibile dunque adoperare tale strumento messo a disposizione dall’ordinamento per tutelare un testo, un’immagine o altro formato da pubblicare online. “La procedura, sulla base della cosiddetta marcatura temporale, prevede: 1) l’inserimento all’interno di un file, di una serie di metadati relativi all’opera; 2) deposito  del file, attraverso l’attestazione dell’ora e della data certa; 3) conservazione del file attraverso un registro.  Tale procedimento può essere adoperato per la tutela giuridica dell’autore; rappresenta, quindi, un importante strumento di prova in caso di controversie sull’attribuzione dei diritti. Tra i profili probatori del documento informatico, assume un’importanza fondamentale l’attribuzione di una data certa, in quanto prova di validità  erga omnes della formazione del documento in un determinato momento storico o comunque, della sua esistenza anteriormente ad un dato evento.

Un cuoco crea, quindi la sua opera d’arte è la ricetta. Ma come si riconosce un’opera d’arte culinaria da una delle tante, infinite ricette che ogni giorno gli utenti mettono in rete corredate di fotografie?
Per rendere una ricetta tutelabile dal punto di vista giuridico, è necessario che venga attribuito alla stessa il carattere dell’originalità. Si definisce originale una ricetta che presenti:

1-una mescolanza di alimenti non ancora utilizzati insieme;
2-una combinazione di tecniche di preparazione e realizzazione,applicate a diversi prodotti ed ingredienti che portino alla realizzazione di un piatto che offra un gusto originale e nuovo;
3-un’idea personale ed originale nella combinazione dei prodotti di base che rispetti anche la proporzione dei valori nutrizionali;
4-l’indicazione del nome del creatore.
Deve essere tutelata attraverso la forma letteraria, fotografica o altre simili al fine di poterne rivendicare il diritto di paternità dell’opera e conseguentemente tutti gli altri diritti patrimoniali. Come afferma una delle decisioni della Corte Federale degli Stati Uniti, una ricetta o formula è tutelabile se accompagnata da “substantial literary expression in the form of an explanation or directions, or when there is a combination of recipes, as in a cookbook, there may be a basis for copyright protection.” 

Ogni ricetta è fatta da ingredienti e dosi precise. Usare gli stessi ingredienti ma cambiando le dosi è comunque una violazione? Ma se il risultato, cioè il sapore, è diverso?
Foodlaw. Cibo e tutela. La tutela giuridica dell’opera culinaria non riguarda il sapore, gli ingredienti adoperati o il modo in cui questi vengono cucinati ma il procedimento di elaborazione tecnico-creativo che attribuisce originalità alla ricetta e da cui nascono i diritti sull’opera.  La Sentenza n.9763/13 del Tribunale di Milano mostra un valido esempio della problematica. “La controversia portata dinanzi al Tribunale di Milano, trae origine dalla pubblicazione del libro di cucina dal titolo Fatto in casa, scritto da M.V., distribuito da Salani editore s.p.a  e, contenente, diciotto ricette tratte dal sito web Sossai.net realizzato da un appassionato di salumi artigianali. Quest’ultimo, scoperta la pubblicazione di tali ricette,  adiva il tribunale competente con sede a Milano chiedendo il ritiro del  libro dal mercato ed il risarcimento patrimoniale per violazione dell’art. 12 L.d.a. in merito alla lesione dei diritti di sfruttamento economico dell’opera spettanti all’autore”.
La sentenza  n.9763/13, dunque non vieta di cucinare, elaborare ricette, non affronta la problematica sulla violazione dell’utilizzo di dosi o ingredienti ma specifica che nel momento in cui una ricetta viene utilizzata per fini economici (ad es. inserimento  in un libro di cucina) deve essere richiesta l’autorizzazione all’autore.

Una ricetta pubblicata su un ,libro cartaceo rispetta ad una pubblicata sul web ha maggiore tutela?
Foodlaw. Cibo e tutela. La tutela è differente e per comprenderla bisogna analizzare dettagliatamente la sfera giuridica del diritto d’autore. Una ricetta inserita in un libro riceve tutela sotto forma di opera letteraria; alla base vi è la concessione di diritti di sfruttamento economico e di altri diritti da parte dell’autore anche in virtù degli accordi stipulati con la casa editrice. In caso di violazioni sarà possibile intervenire attraverso i mezzi offerti dall’ordinamento per la tutela  del diritto d’autore. Un testo pubblicato su di  un blog invece riceve tutela diversa, in primo luogo attraverso l’istituto dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). “L’Agcom ha il potere di avviare un’istruttoria e procedere con la  rilevazione dell’illecito. In ogni caso, l’Agcom concederà dai 12 a 35 giorni di tempo per rimuovere volontariamente l’opera contestata”. Di conseguenza, non ci sarà più  bisogno di chiedere l’intervento di un avvocato, intraprendere  una causa ed attendere l’esito della sentenza.   Se tale tutela non produce effetti, sarà necessario dimostrare la violazione attraverso un giudizio di merito così come  avvenuto per la (Sent.Trib. Milano n.9763/13) di cui abbiamo parlato in precedenza.

Nel nostro paese gli albi professionali sono a rischio, lei crede che possa nascerne uno per chi ha fatto della cucina la propria professione?
Foodlaw. Cibo e tutela. Già in passato in Italia si è discusso circa l’istituzione di Albo Nazionale dei Cuochi Professionisti. Il disegno di legge 274-13 prevedeva l’istituzione dell’Albo in risposta ad una richiesta di tutela manifestata in precedenza. Il disegno di legge 274-13,stabiliva la possibilità di accesso di diritto per  i maestri di cucina e gli chef  con almeno dieci anni di attività e altre norme specifiche per la regolamentazione della professione. Tale proposta non ha avuto alcun seguito ma ancora oggi se ne discute vivamente. E’ necessario sedersi ad un tavolo comune, coinvolgere tutte le associazioni di categoria e comprendere l’esigenze del settore. Penso che la sola istituzione di un Albo non risolverebbe le problematiche della categoria ma darebbe inizio ad una serie di provvedimenti volti a regolamentare la professione. E’ giunto il momento di dare delle risposte, il mondo ci osserva, Expo 2015 è alle porte.