Non è nostra abitudine (non lo abbiamo mai fatto) mettere ciò che arriva dalla stampa in questo giornale ma questo 8 marzo facciamo un’eccezione. Mentre tutti sono intesti a festeggiare la donna noi vogliamo parlare di ferrovie dimenticate  e di donne con tutti gli appuntamenti che Legambiente ha messo in campo per questa giornata!

La giornata delle ferrovie dimenticate

La Giornata delle ferrovie dimenticate cade quest’anno l’8 marzo. L’appuntamento è organizzato dalle associazioni ambientaliste riunite nella Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.), con il patrocinio morale del Patrimonio Unesco, del Ministero dell’Ambiente e della Fondazione Ferrovie dello Stato, per sensibilizzare le istituzioni sullo stato in cui vertono stazioni e ferrovie dismesse e ragionare di mobilità e territorio.

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Treno_in_transito_sulla_ferrovia_Saline-Volterra
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Ferrovie chiuse e treni mancanti

Legambiente, che aderisce alla Confederazione, ricorda che sono ormai chiusi più di 1189 chilometri km di rete ferroviaria “storica” per i pendolari e richiama l’attenzione delle istituzioni sulla drammatica situazione dei treni regionali. Tra disservizi, ritardi e tagli che nel 2014 hanno toccato punte del 21% in Abruzzo e del 16% in Calabria.

Linee da riscoprire: dal Valmorea alle Marche

E poiché l’8 marzo è anche la Giornata internazionale della donna, due tra le passeggiate organizzate da Legambiente a sostegno della mobilità dolce sono dedicate alle donne e al loro impegno. Una in Lombardia, lungo i binari abbandonati della Valmorea (fino alla stazione di Malnate) dove si incontrano importanti reperti di archeologia industriale (mulini, un attorcitoio della seta e un filatoio di cotone) che testimoniano una parte del lavoro femminile dell’area. L’altra nelle Marche, dove dalla stazione di Urbino partirà un’escursione a piedi fino al “Casello della Signora Antonia” (3 km). Manufatto recentemente restaurato al suo stato originale, ubicato quasi a cavallo di due imponenti e magnifici viadotti costruiti in mattoni, per ricordare le tante signore che nel corso degli anni si sono spese a sostegno della circolazione del treno nella regione.

La riconversione turistica delle linee dismesse

Ma non solo. L’obiettivo della Giornata delle ferrovie dimenticate è quello di trovare il modo giusto per “andare avanti”. Superare la crisi dei treni regionali e del trasporto pendolare, con proposte intermodali funzionali.Riconvertire le linee dismesse. Ricordare che le linee chiuse al traffico necessitano di manutenzione ordinaria e rappresentano un importante patrimonio del paese.
“Investire nella manutenzione delle ferrovie dimenticate – dice Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – è tutt’altro che uno spreco di risorse. Queste linee dismesse sono legate alla storia del paese e ne raccontano lo sviluppo. Sono parte integrante dei territori e, a seconda delle necessità locali, vanno sfruttate per mettere in pratica una riconversione sostenibile. Si possono trasformare in “vie verdi” sulle quali pedalare, passeggiare e  andare a cavallo oppure rimettere in attività per rilanciare e potenziare il trasporto ferroviario pendolare”.

dalla valpusteria in alto adige alla foggia-lucera in puglia

Come è accaduto, prima per la Foggia-Lucera riaperta da qualche stagione con successo dopo mezzo secolo d’abbandono. Poi per la linea Cecina-Saline di Volterra, grazie alla cui riapertura la Regione Toscana si è aggiudicata uno dei premi di Pendolaria 2014 di Legambiente, insieme alla Regione Puglia per il progetto integrato per l’area metropolitana di Bari. Infine alla Provincia di Bolzano per il recupero delle linee della Val Venosta e della Val Pusteria, dove gli investimenti in materiale rotabile e nelle stazioni hanno portato a quasi triplicare i passeggeri, passati da 11mila nel 2011 a 29.300.

ferrovia della Sila