
L’immagine è quella del tipico gallo nero. Impettito e fiero, fiero come il territorio che rappresenta. Un Gallo Nero che quest’anno è disegnato dai volti dei produttori. 149 del Consorzio Vino Chianti Classico che da ieri, alla Stazione Leopolda di Firenze presenta la sua collezione 2015.
I numeri di un successo
517 etichette, 6200 bottiglie aperte, 39 anteprime da botte della vendemmia 2014 e 56 Gran Selezione in degustazione. Sono questi i numeri di un evento che cresce ogni anno. Chianti Classico Collection 2015 è ormai un appuntamento imperdibile per chi lavora nel mondo del vino e per chi lo ama. Un momento di confronto e di incontro, che mai come in questa edizione, che partendo dall’immagine di promozione grafica, ha unito i produttori. Durante la conferenza stampa e l’incontro condotto dal giornalista Nicola Porro si sono alternati sul palco diverse tipologie di produttori, tutti con la loro storia, unica particolare ma legata dal filo rosso di un territorio e di un consorzio che affondano le radici nella storia.
Together 2015
Together, lo slogan scelto per questa edizione 2015. Eprime bene il concetto di visione che serve al mondo del vino oggi: stare uniti per andare nel mondo. E il Chianti Classico nel mondo ci va sempre con maggiore determinazione. Forte della tradizione ma anche dell’innovazione che piccoli e grandi produttori mettono in campo ogni giorno. Passione, amore per la propria terra e i suoi prodotti fanno sì che il Chianti Classico abbia visto salire le vendite del 5% e crescere l’esportazione che ha toccato la quota dell’82%, la più alta di sempre.

Il Presidente del Consorzio Chianti Classico, Sergio Zingaretti, ha sottolineato che il Consorzio, con i suoi 90 anni, è il più vecchio d’Italia e che correva l’anno 1716 quando il Granduca di Toscana Cosimo III fissò i confini della zona di produzione del vino Chianti, area compresa tra le città di Firenze e Siena. All’inizio del XX secolo, quando la notorietà del vino Chianti aumentava di anno in anno e il territorio di produzione non riusciva più a soddisfare la crescente richiesta nazionale e internazionale, si iniziò a produrre vino al di fuori della zona del Chianti delimitata nel 1716, chiamandolo ugualmente “Chianti” o “vino prodotto all’uso del Chianti”. Una distinzione necessaria e quanto mai importante.La DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita) arrivata nel 1984 é diventata autonoma nel 1996.
C’è Chianti Classico è Chianti?
L’invito, per i nostri lettori, è quello di cercare il marchio del Gallo Nero, il “gallo” che rappresenta tutte le anime del Chianti Classico ricordando che è stato oggetto di una recente rivisitazione grafica tesa a renderlo più moderno e protagonista su ogni bottiglia. Non lo troverete più nella fascetta di Stato ma in posizione frontale sul collo o in retro-etichetta.