Che a noi piacciano gli agrumi, chi ci segue lo avrà capito. L’Italia per fortuna ha terre che ben si prestano alla loro coltivazione e il solo pensiero, mi riporta alle mie estati in Calabria e in Sicilia, nei campi di limoni dello zio Vincenzo che si stendevano a perdita d’occhio.

Il profumo intenso dei giardini siciliani, cioè gli agrumeti, è un ricordo indelebile. Il colore intenso dal giallo all’arancio in tutte le sfumature più solari che esistano, a me mette di buonumore, sempre. Chissà, saranno i ricordi di quel sud che ora mi manca così tanto… Aranci ovunque, nelle coltivazioni, nei giardini padronali, per le strade come alberi decorativi.

Questi frutti sono raggi di sole “condensato”, spicchi di salute: vitamina C in grandi quantità, sali minerali, antiossidanti che proteggono dall’invecchiamento. Gli agrumi andrebbero mangiati e utilizzati ogni giorno. Si pensa che l’arancia sia stata importata dalla Cina solo nel XIV ma in testi romani del I secolo si parla di “melarancia” in Sicilia.

Interessante è il nome in altre lingue: Apfelsine in tedesco, sinaasappel in olandese col significato di mela cinese,  pomarańcza  in polacco, pomaranča in sloveno.Comunque sia oggi abbiamo arance e altri agrumi tutti a nostra disposizione con tante varietà. Principalmente le arance si dividono in bionde  cioè a polpa arancio e quelle a pola rossa come il moro, il tarocco, il sanguinello. Questo ultime sono le varietà  che rispettano il disciplinare dell’Arancia rossa di Sicilia IGP.

Esiste anche l’arancio amaro , la varietà corniculata è conosciuta in Italia dal XVII secolo. Ha un profumo intenso e fiorisce principalmente in primavera. I frutti sono “bitorzoluti” e dalla buccia spessa con differenze secondo la varietà

Arance di Toscana

In Toscana esiste un’arancia  rotonda molto profumata dal sapore agrodolce, “l’arancio massese”. La produzione tra novembre e gennaio, avviene da piante autoctone che vengono oggi coltivate in piccoli apprezzamenti collinari. La vicinanza al mare e l’altitudine conferiscono a questa arancia  succosa e dalla buccia fine, un sapore diverso dalle arance del sud Italia.

Le arance a Massa c’erano già nel 1300 e nell’’800 un documento attesta la presenza  di circa 8 varietà. Oggi l’arancio massese viene venduto direttamente nelle aziende e gustato dai massesi che hanno la fortuna di avere  qualche albero in giardino.

Per le ricette vi rimando all’insalata di arance che trovate nell’articolo di MariaGrazia Pavone a cui aggiungo la mia marmellata preferita:

Marmellata di arance

La marmellata di arance è una tra le migliori in inverno. Si presta a molte preparazioni, è buona sui formaggi ed è adatta per la colazione.

  • 1 chilo arance belle e senza difetti e possibilmente biologiche (iouso quelle amare)
  • 500 grammi zucchero ( se amare) 500 se utilizzate quelle dolci
  • 1 succo di limone
  1. Lavare bene le arance

  2. Spremete un paio di arance in modo da avere un bicchiere di succo

  3. Togliere le estremità e tagliale a fette Dividete le fette di arancia in due, Togliete i semi

  4. Mettete tutto in un tegame e aggiungete lo zucchero e il succo di arancia e mescolate

  5. Fate cuocere per 1ora e 30 crica facendo attenzione che nonla marmellata non si attacchi, quindi girate spesso, tenete la fiamma bassa e,se lo avete, usate lo spargi fiamma.

  6. Mettete sul fuoco basso e non appena inizia il bollore aggiungete il succo del limone

  7. Circa a metà cottura aggiungete dei pezzetti di buccia diarancia tagliata a julienne ( se non avete l’attrezzo usate il pelapatatefacendo comunque strisce fini.

  8. Intanto sterilizzate i barattoli facendoli bollire come sempre per almeno 20 muinruti oppure mettendoli in forno a 100 gradi per 10 minuti , e poi raffreddare.

  9. Quando la marmellata è pronta metterla subito nei barattoli,chiudere bene e capovolgerli.

  10. Una volta freddi, rimetteteli a bollire coperti bene conl’acqua per circa 15 minuti.

  11. Fateli raffreddare nell’acqua e dopo riponeteli. Sarà perfetta dopo un mese