(articolo con ricetta)  La piccola Gerusalemme, Pitigliano. Siamo in provincia di Grosseto, in una delle zone più belle d’Italia. Pitigliano, per secoli, fu rifugio di una delle più antiche e popolose comunità ebraiche dell’Italia centrale. Quando ti appare la rupe tufacea sulla quale sorge Pitigliano rimani incantato e a bocca aperta, pensi di essere entrato nelle pagine di un libro magico di fate ed elfi, ti stupisci del colore che emana la roccia, un giallo ocra che contrasta con il verde della vegetazione della bassa vallata. Sembra un nido di aquile, inaccessibile agli uomini.

La piccola Gerusalemme. La rupe, il tufo, gli Etruschi

La strada arriva a una porta d’ingresso dove sorge, maestoso, l’acquedotto mediceo; si entra nel centro storico dove si diramano come ragnatele circa sessanta vicoli, che mantengono intatte le antiche pietre, il travertino a finitura delle finestre e gli stemmi dei casati. Cantine e cunicoli di età etrusca non mancano, come l’affascinante fortezza duecentesca, di pianta poligonale, che fu ristrutturata nel cinquecento dal conte Orsini (la famiglia che dette il nome all’omonimo palazzo), il più importante del borgo, che oggi ospita il Museo Civico Archeologico. 

I fuoriusciti dallo stato pontificio e da Firenze

Pitigliano, per secoli, fu rifugio di una delle più antiche e popolose comunità ebraiche dell’Italia centrale. Infatti,  una parte del centro storico costituisce l’antico ghetto ebraico, uno dei più importanti fin dal quattrocento.
Dal XVI vi fu un incremento della popolazione ebrea esplusa sia dallo Stato Pontificio che, 1595, da Firenze.
La pacifica convivenza tra la comunità ebraica e quella cattolica ha dato il nome di “piccola Gerusalemme” a Pitigliano.
La sinagoga è stata restaurata da poco insieme al contiguo museo di cultura ebraica. Quello che lascia magia negli occhi a chi visita Pitigliano è il tramonto del sole, che qui ha colori indescrivibili, che virano dal rosso arancio all’ocra senese facendo divenire l’antico borgo parte di un sogno eretto in mezzo alle nuvole, come l’Olimpo degli Dei pagani.

Fra antiche mura, silenzio e misticismo

Credo sia realmente un luogo da visitare per la sua importanza storica e logistica, ma sopratutto per cogliere la pace, il mistero delle antiche mura, catturare affascinanti storie di tradizioni che vivranno per sempre, raccontate all’interno di trattorie maremmane dove il vino e le pregiate ricette di lepre e cinghiale non mancano mai.
E, se andate a fare una romantica gita nella storia di Pitigliano, non mancate di assaggiare ricette di epoca medioevale, servite con posate in legno e bicchieri di terracotta.

Passato di ceci all’alloro.

Per 8 persone

  • 500 gr di  ceci
  • 5 foglie di alloro fresco
  • 2 spicchi d’aglio
  • Sale qb

Procedimento:

  1. mettere a bagno i ceci per almeno 12 ore
  2. lessare i ceci in abbondante acqua salata con l’aglio e l’alloro
  3. far cuocere fino a quando non sarà finita tutta l’acqua
  4. si formerà una purea da servire con salsicce abbrustolite o polenta fritta.