Cagliostro e San Leo: idea weekend. San Leo è la capitale storica del Montefeltro (e proprio Montefeltro era il suo nome fino al dodicesimo secolo). Regione che si adagia tra Marche, Romagna, Toscana e Repubblica di San Marino.
Il paese, abbarbicato su uno sperone roccioso della Valmarecchia, a dominare in tal modo San Marino e il Marecchia, si trova comunque in Emilia-Romagna, provincia di Rimini.

Cagliostro e San Leo: idea weekend: visitare il Montefeltro

Nel visitarlo, il sottoscritto si è sentito trasportare in almeno due delle dimensioni culturali e in parte ludiche che maggiormente ama. Il cinema e il mistero, talora fusi insieme. Ma andiamo per gradi e lasciamo che sia il viaggio a spiegare il nostro sentire.

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ph di Enrcio Zoi

da Dante a Cagliostro

Diciamo intanto che San Leo è da sempre stata terra di VIP. Qui Berengario pone la capitale del Regno Italico di fine primo millennio. Qui transitano personaggi quali San Francesco, Dante, Felice Orsini e Cagliostro. Benché gli ultimi due come reclusi. Già, Cagliostro…
Prima di parlare del palermitano Giuseppe Giovanni Battista Vincenzo Pietro Antonio Matteo Balsamo, noto con il nome di Alessandro, Conte di Cagliostro (ma c’è addirittura chi ipotizza che si tratti di persone diverse!), diciamo che San Leo è proprio bella, aggettivo forse banale, tuttavia efficace.

Scoprendo San Leo

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Oltre ad alcuni panorami mozzafiato, la cittadina ci regala la medievale Concattedrale di San Leone, o Duomo di San Leo. Il maggiore luogo di culto di questo santo nel Riminese. Accanto, come due gioielli in un solo scrigno, si trova la Pieve di Santa Maria Assunta, il più antico edificio religioso della città e del Montefeltro e primo segnale concreto della cristianizzazione dell’area, ad opera di San Leone, tra il terzo e quarto secolo. Le due chiese sorgono accanto a un delizioso centro storico.
A custodire il tutto, dall’alto della sua imponenza, il Forte di San Leo, altrimenti detto Rocca di San Leo, fortezza vera, maestosa, degna di tale nome. “Un sol pèpa, un sol Dé, un sol fort d’San Lé”, dicono non a caso da queste parti, cioè: “Un solo papa, un solo Dio, un solo forte di San Leo”.

Un magico castello

Per un amante dei castelli quale il sottoscritto è proprio un bel vedere. Al punto che quasi passano in secondo piano le incredibili vedute sulle sui quali la sua posizione consente di affacciarsi. Il protagonista è lui, è questo edificio rinascimentale la cui costruzione inizia nel 1441 per volere di un Federico da Montefeltro all’epoca diciannovenne, che ne affida la realizzazione all’ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini. Lo stesso che partecipa tre anni più tardi all’edificazione (stesso committente) del Palazzo Ducale di Urbino.

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Nella prigione di Cagliostro

In questa fortezza, divisa fra il mastio che, con i suoi torricini quadrati e l’ingresso gotico, rappresenta la parte più antica, e l’ala residenziale, con i suoi torrioni rotondi, il muraglione e la Piazza d’armi, Qui viene rinchiuso dal 1791 il Conte di Cagliostro. Quattro gli anni trascorsi dall’enigmatico avventuriero, esoterista, mago, guaritore e alchimista nella cella, oggi visitabile, della Rocca di San Leo. Giorni sufficienti ad alimentare il mito suo e della Rocca stessa. C’è da dire che trovarsi oggi nel minuscolo vano di prigionia davanti al giaciglio di Cagliostro fa pur sempre un certo effetto e un brivido di mistero percorre ossa e fior di pelle!

E poi la mente va al cinema e ai numerosi film a lui ispirati:

primo, Cagliostro (1920), di e con Reinhold Schünzel; Cagliostro/Gli spadaccini della Serenissima (1949), dal romanzo Giuseppe Balsamo, di Alexandre Dumas padre, diretto da Gregory Ratoff, protagonista niente meno che Orson Welles; l’erotico/horror Les Expériences érotiques de Frankenstein (1972), di Jesús Franco, che, dalle vicende del misterioso siciliano, trae idee e personaggi; Cagliostro (1975), di Daniele Pettinari, con Bekim Fehmiu e Curd Jürgens;

il set cinematografico

L’intrigo della collana (2001), di Charles Shyer, con Christopher Walken, Hilary Swank e Jonathan Pryce. L’ultimo, il mockumentary Il ritorno di Cagliostro (2006), di Ciprì e Maresco. Suggestioni di Cagliostro sono anche nel lungometraggio d’esordio del grande Pupi Avati (nato a Bologna, non distante da questi luoghi), Balsamo, l’uomo di Satana, del 1970, con Bob Tonelli e Gianni Cavina.
E dunque, cinefili, amanti del mistero, esteti, cultori della storia e dell’arte, turisti curiosi e mai domi, non fatevi mancare uno sguardo approfondito al fascino di San Leo!