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ph Enrico Zoi 2014

Cremona, tra Ugo Tognazzi e il Torrazzo. La prima volta che sono arrivato a Cremona  ho seriamente pensato al destino,. Io che non ci credo, pur manifestando una certa propensione a percepire la forza delle coincidenze. Sta di fatto che la mia automobile, nella ricerca di un parcheggio, è arrivata come da sé nel Parco Ugo Tognazzi! Dove poteva trovare da parcheggiare un onnivoro del cinema come il sottoscritto se non lì?

Cremona, cosa c’è da vedere?

Cremona, tra Ugo Tognazzi e il Torrazzo. Da quel punto di partenza è poi un piacere degli occhi, dello spirito e del gusto visitare Cremona, bellissima città della Pianura Padana, che il portale del turismo ad essa dedicato (http://turismo.comune.cremona.it) definisce come città dai mille e più volti: del violino e della musica, dell’arte e della cultura e del Po, del business e dello shopping di qualità, nonché del gusto.Cremona, tra Ugo Tognazzi e il TorrazzoDa quel punto di partenza è poi un piacere degli occhi, dello spirito e del gusto visitare Cremona, bellissima città della Pianura Padana, che il portale del turismo ad essa dedicato (http://turismo.comune.cremona.it) definisce come città dai mille e più volti: del violino e della musica, dell’arte e della cultura e del Po, del business e dello shopping di qualità, nonché del gusto.

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ph Enrico Zoi 2014

Cosa consigliare per una visita? La scelta è dura. Non possiamo non recarci nella centrale e medievale Piazza del Comune, dove, rischiando la sindrome di Stendhal, ammiriamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta, sede vescovile della diocesi omonima. È grande questo tempio romanico sul quale si sono sovrapposti il Gotico, il Rinascimento e il Barocco. E’ ricco al suo interno di grandi capolavori della scultura e della pittura.

Il Torrazzo di Cremona

Accanto, il famosissimo Torrazzo, simbolo di Cremona, nonché il campanile storico più alto d’Italia. È assolutamente da scalare per ammirare il panorama: che si sia ispirato ad esso il buon Alfred Hitchcock per il suo capolavoro Vertigo, ovvero La donna che visse due volte?

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ph Enrico Zoi 2014

Sempre nella Piazza del Comune, visitiamo la bella Loggia dei Militi e l’ottagonale Battistero di San Giovanni Battista. Infine il duecentesco Palazzo del Comune, con la Torre dell’Acquedotto e la Torre Civica. L’insieme di questa piazza è un colpo d’occhio assolutamente eccezionale, che ben si integra nell’armonia complessiva del centro città.

Cremosa, set prediletto di grandi registi

Un’innata estetica che colpisce negli anni anche il grande cinema. È a Cremona (e dintorni) infatti che sono ambientati film quali Novecento (Bernardo Bertolucci, 1976), Ladyhawke (Richard Donner, 1985), Chiedimi se sono felice (Aldo e Giacomo, 2000) o Il mestiere delle armi (Ermanno Olmi, 2001). Solo la pagina dedicata alla patria di Ugo Tognazzi dal sito specializzato Internet Movie Data Base (http://tinyurl.com/ImdbCremona) conta ben 25 pellicole girate qui, e non saranno sicuramente tutte!

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Cremona citta’ del violino

Poco lontano, prima di tuffarci nella verdissima area rivierasca di questa città che sorge sul lato sinistro del Po, una tappa d’obbligo è quella al Museo del Violino (http://www.museodelviolino.org). Inaugurato esattamente un anno fa.
Perché Cremona, oltre ad avere dato i natali a Ugo Tognazzi (e magari ad Antonio Cabrini, Gianluca Vialli e d’adozione a Mina), è la capitale mondiale della liuteria e quindi del violino. Antonio Stradivari, gli Amati e i Guarneri sono di Cremona. Dove ad ogni angolo c’è un liutaio che continua la grande tradizione. E il Museo del Violino, dalla concezione quanto mai moderna, è veramente da vedere!

la citta’ del TORRONE E DELLA SBRIZULUSA

Infine, siccome non possiamo dimenticare che Cremona è anche la Città delle tre T (“Torrone, Torrazzo e Tettone” nella versione osé, “Torrone, Torrazzo e Tognazzi”, nell’interpretazione da fascia protetta!), il consiglio è di andare nel bel negozio storico Sperlari (http://www.sperlari.it). uno dei molti, e perdere la testa, se si amano i dolci, fra le infinite varietà di torrone e l’ottima torta Sbrizulusa. Oppure, se abbiamo un palato forte ed allenato (come chi scrive!) portarsi a casa la tipica Mostarda agrodolce, da abbinare a carni e formaggi.

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ph Enrico Zoi 2014
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