Bibbiena è la patria del cardinale Bernardo Dovizi, detto appunto Il Bibbiena, vissuto tra ‘400 e ‘500. Noto fra le altre cose per avere scritto La Calandria, prima commedia in prosa del teatro italiano: nel suo genere, una rivoluzione. Forse la cittadina meriterebbe un piccolo restyling, nell’attesa l’abbiamo visitata come piace a noi. Un giro in centro e due deviazioni nei dintorni. Tre le ‘puntate’ di questa toccata e fuga.

Bibbiena_1

Bibbiena cosa vedere in 3 mosse

La prima “mossa” ci conduce nel cuore di Bibbiena (http://www.comunedibibbiena.gov.it) dove nella calma non piatta di una domenica mattina, vi sono alcune belle cose da vedere. Come la gotica Propositura dei Santi Ippolito e Donato, altrimenti detta Propositura di Sant’Ippolito Martire (http://www.parrocchie.it/bibbiena/propositura), edificata là dove sorgeva la cappella del castello dei Tarlati, distrutto dopo la battaglia di Campaldino. Era il 1289. Ci sono poi il quattrocentesco (rimaneggiato) Palazzo Martellini – Montini, con il suo giardino all’italiana. L’ottocentesco Teatro dei Dovizi, il cinquecentesco Oratorio di San Francesco (non tragga in inganno la facciata neoclassica). Nel punto più alto del paese piazza Tarlati, dove spiccano la torre campanaria e Palazzo Bruni con il suo porticato, già residenza del Vescovo Tarlati.

Bibbiena_10

Bibbiena, a spasso nei dintorni

Ma è nei dintorni che si apre letteralmente il cuore. A cominciare dal bel complesso del Santuario di Santa Maria del Sasso (http://www.santamariadelsasso.it). Sorto verso la fine del ‘400, quando Giuliano da Maiano terminò il lavoro di ristrutturazione e ampliamento della primitiva chiesetta del 1347, costruita dopo l’apparizione della Vergine del 23 giugno dello stesso anno. Il bell’interno propone un tempietto centrale di Bartolomeo Bozzolini da Fiesole con l’affresco della Madonna del Sasso di Bicci di Lorenzo (1435). Una terracotta di Giovanni della Robbia, una Madonna con Bambino e santi di Fra’ Paolino da Pistoia e, nel coro, un’Assunzione. Suggestiva l’ampia cripta, dove si conserva la statua in legno della Madonna del Buio, del ‘500.

Bibbiena, la salita al castello

Infine saliamo al medievale Castello di Gressa, attualmente di proprietà dei conti Pentasuglia di Cuia d’ Aragona, una piccola perla giunta a noi dal X-XI secolo, per volere del vescovo di allora, il germanico Elemperto, che ne volle l’edificazione. Da qui, se non ci si lascia troppo conquistare dalla pacifica magia del borgo, dove si ammira la graziosa chiesa di San Jacopo, si può osservare un incredibile panorama.

Bibbiena_Propositura

Finora, però, abbiamo fatto i conti senza il nostro… stomaco! Lo vogliamo soddisfare con un pranzo a base di crostini toscani, cinghiale in umido e buccellato come li sanno fare da queste parti? Sì, ma ci piace vincere facile!