Con la scoperta dell’America arrivò anche l’importazione in Europa di molte nuove varietà di frutta e verdura. Intorno al 1500, si conobbe un seme secco, che se “magicamente” immerso nell’acqua e poi cotto, diventava saporito e sostanzioso.
Nacque così la conoscenza del fagiolo, legume dalle molteplici proprietà nutritive. Il fagiolo per molti secoli a venire fu considerato “la carne dei poveri”, usato nei monasteri per il rispetto di non mangiare carne in alcuni giorni del mese, simbolo di cibo dell’umiltà.
Il fagiolo seme dell’immortalità
Ricchi di proteine vegetali e di minerali, ai fagioli furono attribuiti anche poteri magici d’immortalità. Questo perché da secchi, con la semplice immersione in acqua riacquistavano la freschezza, si rigeneravano. Somministrati per giorni ai malati, donavano forza e nutrimento senza appesantire.
Poi per molti secoli i fagioli furono lasciati solo nelle cucine della tradizione contadina. Oggigiorno la grande riscoperta di questo gustoso legume, pieno di vitamina A e C, offre numerose e gustose ricette. Direttamente dal Medioevo eccone una che accompagnava i piatti di cacciagione tramandati dalle tavole Medicee… il purè.
La ricetta di GustarViaggiando
Ingredienti
500 g di fagioli cannellini
4 uova intere
100 gr di formaggio grattugiato
2 cucchiai di latte
2 cucchiai di olio
Rosmarino, salvia sale qb
Procedimento
Lessate e passate i fagioli a purea, aggiungere le uova e il parmigiano mescolando bene il tutto senza formare grumi aggiungere le spezie e l’olio fino a ottenere un liscio e vellutato purè. Pronto!
Elena Tempestini