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Torino tra la magia del jazz e del gianduia. Le mie radici sono in parte torinesi ma non ho mai avuto legami con questa città. La toscanissima nonna, rimasta vedova, ebbe un “incontro ravvicinato” con un ingegnere o quasi. Figlio di una famosa famiglia torinese arrivato nel paese di Incisa Valdarno per la costruzione di un ponte. Fatto il danno e sparire fu tutt’uno. Mio padre non ha mai voluto sapere neanche il suo nome… Però un po’ di Torino nel sangue a noi è rimasto e chissà se tutto questo non abbia influito sull’effetto che questa città ha su di me.

Torino e le notti jazz

Torino tra la magia del jazz e del gianduia. Comunque sia a me Torino piace davvero e oggi, 25 aprile, avrei voluto  essere lì per  il Torino Jazz Festival in Piazza Castello, dove i fantasmi per un giorno dovranno cedere il passo al Jazz della Liberazione e  per tutti gli eventi della giornata che culminerà a sera con il grande Daniele Sepe. Questi giorni torinesi animati che dal 26 al 30 aprile sprigioneranno frizzanti note jazz nelle strade, nei locali e nelle vie. Un’immagine bellissima.

Eleganza, rigore e antichi caffè

TTorino tra la magia del jazz e del gianduia più riuscito è difficile da trovare. Il jazz con i suoi ritmi eleganti, incantatori, colti e dinamici allo steso tempo, Torino città di classe, città che dopo un difficile XX secolo, dal 2005 ha ritrovato in breve tempo, le sue radici regali, la sua eleganza, la sua vita. Basta girare per le strade del centro, entrare in uno dei tanti locali o sedersi a un antico caffè per rendersi conto della rinascita di questa città dove oggi  antico e moderno si fondono con maestria.

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Piazze, giardini e la voglia di tornare

Se non siete mai stati a Torino doveste assolutamente metterla nel vostro prossimo itinerario e… preparatevi perché vi troverete davanti ad una città che vi ricorderà tanto, ma davvero tanto Parigi: l’architettura dei palazzi, le grandi piazze, i giardini.  Prendetevi qualche giorno però, perché ogni museo, ogni palazzo vi rapirà e il tempo volerà e dovrete tornare al più presto perché vi rimarrà la voglia ti vedere questo e quello e mettetevi scarpe comode perché Torino va gustata, con calma, assaporata come un buon  cioccolatino.

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torino, le occasioni per visitarla

Comunque sia non pensate di andare a Torino e non visitare il Museo del Cinema e di salire in cima alla Mole Antonelliana anche se il bellissimo ascensore in vetro vi potrebbe far venire le vertigini. Da lassù dominerete la città, l’abbraccerete con lo sguardo e  l’effetto Parigi continuerà come se foste sulla Tour Eiffel.
Le occasioni per visitare Torino sono tante: dal Torino Film Festival, al Salone Internazionale del Libro, da quello Internazionale del Gusto, Terra Madre solo per citare i più conosciuti e quindi rimanere e visitare  il Parco del Valentino, il Palazzo Reale, il Museo Egizio, ecc…

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torino da gustare

Torino da gustare come un cioccolatino, dicevo, Perché Torino è anche patria di grandi chef  che hanno creato delizie inimitabili. Chi non ha mai socchiuso gli occhi facendo sciogliere in bocca un gianduiotto?  La crema Gianduia a base di cioccolato e nocciole è nata qui e da qui si è trasformata in tante note delizie con cui noi tutti siam cresciuti.

l’arte della crema gianduia

Quest’arte torinese viene da molto lontano e le radici affondano nella storia antica ma è con i Savoia che in città si ebbe uno sviluppo in grande stile della scuola di pasticceria; basti pensare che nel 1739 nacque perfino un’accademia detta Università e Corporazione dei Confettieri e Acquaviti che prevedeva una tesi finale dopo cinque anni di apprendistato! È per questo che da Torino ci sono arrivati dolci come i savoiardi, i baci di dama, le meringhe, i canestrelli, gli amaretti e tante altre delizie che le pasticcerie torinesi preparano con amore per la gioia di tutti.

il rito dell’aperitivo nella citta’ di carpano

E  non è un caso se il rito dell’aperitivo è sacro in questa città: è qui, infatti, che nel 1786 Antonio Benedetto Carpano in piazza Castello inizio a mescere un vino con 13 erbe cioè il vermouth.Noi  siamo stati a Torino circa un mese fa e ciò che abbiamo trovato è anche tanta cortesia. C’è un detto  che recita; “torinesi falsi e cortesi”, che potrà anche essere vero ma a mio avviso fa molto piacere entrare in un locale sconosciuto ed essere serviti con  simpatia ma anche tanta genuina semplicità, quella semplicità tipica di chi lavora non tanto per lavorare, ma con passione e, soprattutto, rispetto del cliente che deve sempre sentirsi a suo agio.

ringraziamenti

Il nostro tour torinese è stato quindi una gran bella esperienza anche  grazie alla cortesia di Sonia del Secco e di tutto lo staff della Bibliomediateca Mario Gromo del Museo del Cinema di Torino che ringrazio pubblicamente.