Firenze: artigianato e ricami fiorentini. La grande tradizione artigianale italiana non è affatto destinata a scomparire, anzi, nei prossimi anni aumenteranno le richieste di professionalità. Richieste basate su competenze umane che le macchine non possono rimpiazzare: manualità, ingegno e creatività.

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Artigianato e professionalità

Firenze e artigianato fiorentino. Recenti studi sulle tendenze dell’occupazione concordano nell’affermare che l’artigianato e il “saper fare con le mani” saranno tra le professioni più ricercate nei prossimi 10 anni. L’arte dell’ artigiano non eleva soltanto le capacità e le abilità tecniche e manuali, ma custodisce dei valori. Valori della storia e dei segreti di antichi mestieri tramandati da padri in figli.

Il medioevo a Firenze e le corporazioni

Firenze e l’artigianato fiorentino vengono da lontano. Valori che esistevano già nel medioevo, grazie alla nascita delle Corporazioni che fecero divenire Firenze il centro del mondo. L’artigiano rende ogni “prodotto” unico. L’artigianato tramanda un’abilità che l’arte di oggi non riesce più a garantire. Un gioiello o un ricamo mantengono un valore ineguagliabile. Uomini e donne al lavoro nelle loro botteghe creano oggetti preziosi da esportare in tutto il mondo.

Firenze e i corredi nuziali principeschi

Ed è del ricamo e del grande artigianato fiorentino la storia che oggi raccontiamo. Firenze non solo è stata, ed è, la Regina dei corredi nuziali delle corti reali, ma è la protagonista delle case e delle tavole private. Oggi questo è stato riscoperto dai migliori ristoranti che accolgono mescolando l’arte visiva con l’olfatto. Le tavole eleganti sono quelle che non si associano mai alla parola “sfarzo” bensì alla semplicità del bello e dell’eleganza.

“Opus florentinum”

Fin dal Trecento l’arte del ricamo è denominata “opus florentinum”. Ricordano le monache delle Murate in via Ghibellina che fornivano i paramenti ecclesiastici per le maggiori occasioni solenni. Erano le preziose bordature a “giornino” che rifinivano gli orli e il “punto pieno” usato per creare disegni. Sono l’ago e i fili a “dipingere” i tessuti di lino, seta e cotone che si trovano negli armadi di Buckingham Palace. Come il corredo confezionato da Loretta Caponi  per il matrimonio di Lady Diana. Altri corredi nelle corti di Olanda, Belgio, Danimarca, Norvegia. Le sorelle Bellini invece avevano ricamato il corredo di Soraya moglie dello Scia di Persia.

Ricami storici

Antiche famiglie americane ancora si tramandano le preziose tovaglie ricamate a Firenze nel pieno del suo splendore di Capitale del Regno d’Italia (LEGGI il nostro articolo). A ricamarle la “Ditta Navone ricami e merletti dal 1870 al 1978”, che serviva i corpi diplomatici presenti in città. Francia, Inghilterra, Stati Uniti d’America, Impero Ottomano, Russia, Prussia, Svezia, Svizzera, Portogallo, Danimarca, Belgio, Brasile, Grecia, Austria-Ungheria, Spagna e Messico. Tutti insediatesi nei più bei palazzi del centro e nelle ville collinari. Il prezioso fondo “Navone” è oggi custodito presso il Museo di Palazzo Davanzati.

Gli artigiani di oggi

L’artigianato fiorentino si rivela nelle botteghe “Oltr’Arno” che ricevono direttamente la clientela prettamente straniera. Liutai, arazzieri, sarti, ricamatrici, fabbri e ciabattini. Quest’ultimi spediscono anche la loro merce nelle dimore di attori e cantanti famosi, di opulenti arabi e russi e nelle più belle ville di Hollywood.

A scuola di artigianato

Una curiosità: il premio Oscar  Daniel Day-Lewis ha soggiornato due anni a Firenze per imparare un lavoro manuale di alto artigianato. Si potrebbe continuare e scoprire un mondo che vive di antichi lavori nelle tante botteghe di San Frediano e dintorni.
Lo faremo, con le Accademie prestigiose riconosciute a livello internazionale. Di gioielleria, di cinema, di tutela e restauro del “forte piano” l’antenato del pianoforte e altre eccellenze che sono da secoli il fiore all’occhiello di Firenze.