La figura di Caterina de’ Medici affascina. Mi innamorai della sua vita, ormai tanti anni, fa seguendo il racconto di un livornese. Eravamo nella fortezza proprio dove , un tempo, venivano caricate le merci. L’uomo, nella sua semplicità, parlava “per immagini”. Davanti ai miei occhi c’era la confusione dell’occasione importante: la partenza di Caterina. Il via vai del carico di tante navi e poi, il volto di lei, 14enne vestita sontuosamente pronta per andare verso il suo destino.

Fa piacere quindi, che in occasione del cinquecentenario dalla sua nascita avvenuta 13 aprile 1519, si annunci la nascita di un “Museo di Caterina”.
Una donna che la storiografia descrive come dura e spietata, dedita alla magia sicuramente una figura femminile inusuale per l’epoca in cui visse.

Villa Medicea di Cafaggiolo e Caterina de' Medici
Villa Medicea di Cafaggiolo

Si deve a Diana e Alfredo Lowenstein se  nella loro  Tenuta Medicea di Cafaggiolo a Barberino di Mugello nascerà il muovo percorso museale. Caterina avrà un suo museo.

L’orfana Caterina de’ Medici

Aveva appena 14 anni quando parti diretta in Francia per andare in sposa ad Enrico, secondogenito del re Francesco I di Valois. Era il 28 ottobre 1533 quando salpò dal porto mediceo di Livorno alla volta di Marsiglia. Sessanta le navi sontuose colme di preziosi e maestranze.

Era stata chiamata Caterina Maria Romula de’ Medici in onore dell’antenata Caterina Sforza, di Maria Vergine e di San Romulo, patrono dell’etrusca Fiesole.

tre immagini di Caterina de' Medici in varie età
Caterina de’ Medici in varie età

Figlia unica di Lorenzo de’ Medici duca d’Urbino e nipote di Lorenzo il Magnifico, Caterina era orfana ed era cresciuta nel  convento delle Murate a Firenze.

Fu il papa Clemente VII, al secolo Giulio de’ Medici, suo lontano parente a combinare il matrimonio politico. La sua ricca dote era ciò che serviva alle impoverite casse francesi.

La regina spietata

Caterina non era bella ma sicuramente aveva una mente acuta e la capacità di capire cosa stava accadendo intorno a lei. Superstiziosa e scaltra, non fu amata dai francesi.
Accettò la presenza a corte dell’amante di suo marito, Diana di Poitiers, e alla morte di lui, nel 1547, la allontanò. Il castello di  Chenonceaux , che il re aveva donato all’amante, divenne poi il luogo in cui amava riposare.


 “Lunetta di Giusto Utens” raffigurante la Villa Medicea di Cafaggiolo

Madre prolifica, la dura Regina perse prematuramente tre figli destinati a condurre  la Francia compreso il prediletto, il più viziato e spietato. Ma la storia, si sa, non è mai quella che viene raccontata. Un destino comunque difficile quello di Caterina de’ Medici, spesso crudele e non certo felice.

Firenze e Caterina

Caterina legata così intimamente a Firenze gestì un grande potere e Firenze deve una parte del suo immenso patrimonio anche a lei. Infatti sua nipote Cristina arrivò a Firenze per sposare il Granduca Ferdinando I de’ Medici, portando con sé una ricchissima dote.

Era il 1589 l’anno in cui Caterina, finito il suo compito terreno, morì.

Caterina de’ Medici portò in Francia molte innovazioni. Soprattutto in cucina. I cuochi  fiorentini avevano portato ricette divenute poi un emblema della cucina francese come le crespelle o l’anatra all’arancia. Si sa che alla regina piaceva mangiare e si racconta di sontuosi banchetti. Introdusse l’uso della forchetta arrivando ad imporla con una legge. Amava la  terra in cui era nata e ne manteneva i legami anche attraverso la gastronomia. Il duca Cosimo, suo cugino, le inviava formaggi e verdure prodotte nelle ville e fattorie dei Medici quali Cafaggiolo, Trebbio e Poggio a Caiano.

caterina de' medici e i frutti del Mugello

Un museo a lei dedicato mancava. Una figura di donna profondamente segnata dalla cultura neoplatonica sostenitrice del rapporto fra il microcosmo dell’uomo e il macrocosmo del Creato. Una cultura che l’accompagnò per tutta la sua vita.